In algebra, secondo la regola dei segni (sperando di evitare scivoloni), più per meno fa meno. Ma considerando solo la parte della teoria in oggetto che è funzionale alla narrazione - spero non troppo cervellotica - in questo caso, più per meno fa più. Dove il più sta per l'eccentrica irriverenza dell'enfant terrible della moda, e il meno per il sofisticato minimalismo di Ackermann. Ma se il risultato, con uno strappo alla regola, è un più, è perché nella crasi tra minimalismo e irriverenza c'è stato un incontro esplosivo di punti di vista. Sul finale correvano insieme sulla passerella davanti alla standing ovation del pubblico, dopo essersi abbracciati ed aver dimostrato, ancora una volta, la stima e l'affetto che li lega. Dal momento dell'annuncio nel settembre scorso, l'asticella delle aspettative era schizzata in alto. Prima di lui Olivier Rousteing di Balmain, Glenn Martens di Y/Project e Diesel, Chitose Abe di Sacai: durante la settimana dedicata alla Haute Couture primavera estate 2023, è stato Haider Ackermann a raccontare la sua visione di Jean Paul Gaultier.
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Ad applaudire Timothée Chalamet (che, a giudicare dalla reazione, potrebbe aver già scelto il suo look per gli Oscar tra quelli in sfilata) e Kylie Jenner, Tilda Swinton e Catherine Deneuve, Carla Bruni e Doja Cat, ma d'altronde sappiamo bene che il front row è una sorta di barometro, oltre che dei fenomeni rilevanti degli interessi e delle amicizie dei designer. Nei tagli e nelle costruzioni, strutturate ma estremamente pulite, nell'uso del bianco e nero spezzato da lampi di colore, nelle rappresentazioni di estro sapientemente dosate, il talento del designer fiorito ad Anversa ha ricostruito e ri-significato l'immaginario dell'Alta Moda.
Gli smoking sembrano il lavoro di sintesi di continue prove dove la creatività è impossibile da contenere. Con il frac metaforicamente segnato con i gessetti da sarta e i lembi di tessuto tagliato a vivo - richiamo ad un lavoro ancora in divenire - e le piume blu, pavoneggianti intorno al volto, uno dei capi simbolo dei codici di Gaultier diventa crittografia dell'essere Ackermann. La tuta in seta impreziosita da decorazioni di perline come spine, è la massima espressione di un concetto di couture ribaltato dallo sportswear, mentre l'abito da sera custodisce l'alta moda come concetto. Rivisitazione di un paio di enormi pantaloni con le bretelle portati con dei guanti in lattice color ottanio che ricordano quelli da cucina o con una coppa costruita come fosse un corpo estraneo, condensano l'elaborazione dei pensieri sovversivi nell'essenzialità delle linee. In fondo, bastano pochi pezzi chiave per entrare a pieno nel mondo della Haute Couture di Jean Paul Gaultier disegnata da Haider Ackermann.
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