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Oggi si celebra la Giornata mondiale del diabete. Lila Moss (ma non solo) ne parla apertamente

La modella non nasconde più il dispositivo necessario per la sua condizione di diabetica: un altro passo avanti per smantellare pregiudizi e tabù. Anche nel mondo della moda
lila moss diabete
Christian Vierig/Getty Images

Lila Moss e il diabete, il primo messaggio l'ha lanciato nel 2021

Durante la Milano Fashion Week primavera estate 2022, di body positivity non se ne era vista molta. Fatte salve poche (significative) eccezioni, ancora una volta non c'è stato molto spazio per la diversità sulle passerelle. Per questo, vedere Lila Moss, allora 19 anni, sfilare sulla passerella “congiunta” per Fendi e Versace con il “cerotto” per l'insulina (un dispositivo microinfusore chiamato Omnipod) in vista su un fianco, ci sembrava bello e importante da sottolineare. Soprattutto oggi, 14 novembre, che si celebra proprio la Giornata mondiale del diabete.

Lila Moss

Daniele Venturelli

Se Lila non parla spesso pubblicamente della sua condizione, il diabete 1 diagnosticatole da bambina, la foto ha fatto il giro dei social ed è stata pubblicata dal alcune associazioni impegnate a fianco dei malati. Anche se “malati” non è il termine giusto.

Come racconta a Vogue Laura Malvicini, un lavoro in una maison di moda, tre figli e una vita assolutamente “normale”: «penso che il diabete, in ottica di stile e di aspettativa di vita, sia ormai da considerarsi una condizione, più che una malattia. Se il diabetico presta attenzione e riceve supporto e motivazione dal medico di riferimento e dall'ambiente in cui vive, ha una vita normale e, per certi aspetti, più sana di chi, non avendo particolari patologie, non si cura troppo delle regole base per mantenere una buona salute. Un esempio? Noi diabetici monitoriamo più spesso il cuore, ci impegniamo a fare attività fisica con costanza, curiamo l'alimentazione mantenendo saltuario l'uso di cibi dolci o con un alto indice glicemico in generale».

Da allora Lila Moss non fa più del diabete un problema

Anzi, sfrutta tale strumento come accessorio significativo per sé, anche sui red carpet e in passerella. Perché tale Omnipod è un dispositivo che serve ad avvisare le persone con diabete ogni volta che la loro glicemia potrebbe risultare troppo alta o troppo bassa, senza far passare inosservati i livelli di zucchero nel loro sangue.

Per esempio, al Met Gala del 2022, Lila lo ha indossato ben visibile insieme a un abito semitrasparente ricoperto di gemme, di Burberry. Idem in occasione dei The Fashion Awards, sempre nel 2022, con indosso un vestito lungo e nero, effetto vedo-non-vedo, e persino in occasione del Victoria's Secret - The Tour 2023 avvenuto lo scorso settembre.

Lila Moss

Darren Gerrish/Getty Images

Lila Moss

Gilbert Carrasquillo

Il remind, via social, lo scorso giugno

«La tecnologia per il diabete ha cambiato la mia vita. L'ha resa più facile, tutti i giorni, perché mi permette di non dovermi fermare per fare le iniezioni. Essere in grado di controllare le dosi e ricevere allarmi e avvisi dal mio monitor della glicemia (soprattutto quando sono stanca o nel cuore della notte), mi hanno tolto molte preoccupazioni e pressioni da mente e corpo. Per non parlare di come, entrambi i dispositivi, mi aiutino a raggiungere livelli di glucosio migliori con una costante messa a punto. Avere accesso alla giusta tecnologia per le persone con diabete è così importante che dovrebbe essere disponibile per tutti coloro che ne hanno bisogno. Migliora la qualità di vita e permette di guadagnare un po' di libertà, quindi in questa settimana del diabete ho voluto contribuire ad aumentarne la consapevolezza insieme a @diabetesuk».

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Il messaggio positivo anche di Nick, Bambi e altre star che soffrono di diabete

Un messaggio positivo, questo di Lila, che riecheggia anche nell'impegno pubblico di altre celebrities, come il cantante Nick Jonas e la modella australiana Bambi Northwood-Blyth. Entrambi diabetici, si battono da tempo, e si espongono in prima persona, per diffondere una diversa visione e consapevolezza del diabete e per cancellare qualunque pregiudizio e informazione sbagliata legata a questa condizione e per incoraggiare i giovani pazienti.

Bambi, per esempio, usa Instagram per comunicare un messaggio di normalità e sostenibilità della vita con il diabete, mostrandosi con il patch con sensori in grado di rilevare il livello di zucchero nel sangue, simile a quello usato da Lila Moss, e fornendo indicazioni pratiche e supporto a chi la contatta.

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Nick Jonas si è impegnato in prima persona in molte campagne di sensibilizzazione e di consapevolezza, raccontando la sua storia, dalla diagnosi alla cura, fino alla normalizzazione della stessa.

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Insomma, messaggi di speranza che anche Laura Malvicini si sente di condividere: «Sono molto contenta che se ne parli sempre di più e soprattutto che celeb come Lila Moss e Nick Jonas si facciano portavoce di questo cambio di prospettiva. La medicina e la scienza stanno facendo passi importanti e con ogni probabilità tra poco tempo avere il diabete avrà la stessa valenza di essere affetti da miopia: basta un paio di occhiali e puoi continuare una vita normale. Sicuramente arriveranno anche altri trattamenti e novità tecnologiche, ma già con l'uso dei microinfusori di insulina, come quello indossato da Lila, siamo a un ottimo punto per rendere la malattia sempre più gestibile e compatibile con una vita piena e soddisfacente».

In passato, anche star del calibro di Halle Berry e Salma Hayek avevano affrontato l'argomento

A Salma Hayek fu diagnosticato quello gestazionale quando, nel 2007 era incinta di sua figlia Valentina Paloma Pinault. Simile la storia di Meghan Trainor, che si era aperta in occasione della sua partecipazione al programma Today, nel 2021, parlando delle difficoltà mentre aspettava il primogenito Riley. Anche Halle Berry, nel 2020, si è aperta sull'argomento. Nonostante le sia stato diagnosticato all'età di 20 anni, a Variety ha dichiarato che il momento in cui si è sentita più a rischio è stato durante la pandemia.

Le persone con il diabete in Italia sono più di 3 milioni e mezzo, con una crescita del 60% dal 2000 al 2019 e il diabete di tipo 1 - detto anche insulino-dipendente o autoimmune - colpisce 500mila persone. Oggi, nella sua Giornata mondiale ma anche nei restanti 364 giorni dell'anno, possono sperare, concretamente, in una vita sempre più normale.

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