Haute Couture

Pierpaolo Piccioli e la sua filosofia “body-conscious” dietro la collezione Valentino Couture  

Creare i capi partendo da corpi di diverse proporzioni, taglie ed età. In questa intervista esclusiva il nuovo approccio del designer. Che crede in un solo canone di bellezza: l'umanità
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Alessandro Lucioni

Pierpaolo Piccioli non ha dubbi: la Haute Couture deve occupare una posizione di rilievo in un mondo progressista. Attraverso le sue collezioni per Valentino, il designer cerca di spingere il segmento più elitario della fashion industry a riflettere i valori inclusivi propri delle nuove generazioni, cosicché tutti possano riconoscersi nelle meravigliose creazioni realizzate dagli atelier di moda. Dopo essersi dedicato per anni a introdurre il tema della “diversity” nelle sue collezioni, questa stagione Piccioli ha affrontato quello della consapevolezza del corpo. E lo ha fatto cambiando radicalmente il suo approccio all'Haute Couture, dai bozzetti al tavolo da taglio, fino al drappeggio, eseguito su modelle di età differenti e con diversi tipi di silhouette. Dai tessuti alle decorazioni, ogni capo è stato creato secondo le proporzioni dei loro corpi. Il tutto in netto contrasto con quanto avviene di solito nella Haute Couture, dove ogni capo viene realizzato a partire da un'unica silhouette, tradizionalmente esile, per poi essere modificato a seconda del fisico della cliente. Durante un'anteprima nei saloni parigini della maison in Place Vendôme (la sfilata di Valentino Haute Couture primavera estate 2022 è stata trasmessa in streaming il 26 gennaio), Pierpaolo Piccioli ci ha spiegato perché questo nuovo approccio è così importante per lui.

Per questa stagione della Haute Couture, in cosa il suo processo creativo è stato diverso dal solito?

«Quando disegni la Couture, ti basi su un'unica silhouette e poi adatti il risultato ai corpi delle 50 o 60 modelle che sfilano in passerella. Io volevo adottare un approccio diverso, partendo da corpi di diverse proporzioni, taglie ed età. Ovviamente, era impossibile farlo con un'unica modella, così, per questa collezione di Valentino Haute Couture, ho abbandonato il tradizionale metodo di lavoro e ho selezionato 10 modelle con corpi di proporzioni diverse».

Cosa l'ha portata a questa decisione?

«Non credo che l'Alta Moda sia una reliquia del passato. Penso che possa conservare la propria rilevanza anche nel mondo di oggi, ma, per farlo, deve essere moderna. Per me, la modernità della Couture non è la modernità della bellezza, perché la bellezza è bellezza. È l'approccio che cambia, perché deve fare propri i valori dell'inclusività». 

Valentino Haute Couture primavera estate 2022.Alessandro Lucioni
Valentino Haute Couture primavera estate 2022.Alessandro Lucioni

Come si è mosso?

«Ho iniziato a lavorare alla collezione studiando i canoni delle varie epoche. Fin dall'antichità, è sempre esistito un canone di bellezza. Oggi, però, non è più possibile basarsi su canoni. L'umanità è il canone. Tutto è valido. Quindi, per confutare questa idea della Couture come cosa del passato, non potevo lavorare a partire da un'unica, "ideale" silhouette».

L'Alta Moda è fatta su misura. In cosa questa collezione è diversa?

«Quando si vende la Couture, la si adatta alla persona. Ripensare il processo creativo significa dover fare i conti con un diverso genere di corpo. Lo puoi vedere dal punto di vista scientifico, romantico o sessuale, non c'è poi molta differenza. Ma, in ogni caso, l'approccio diventa più umano».

Com'è stato il processo per lei?

«Si trattava di mettere a punto un procedimento, non di adattare un archetipo di silhouette a fisici con proporzioni diverse. Per me, è stato un lavoro molto interessante, perché abbiamo avuto modo di creare nuove silhouette con caratteristiche differenti fra loro».

Valentino Haute Couture primavera estate 2022.Alessandro Lucioni

Qual era il suo obiettivo?

«Mi chiedevo se l'idea classica della Couture, quella, per intendersi, di Cecil Beaton e dei saloni, potesse guardare a varie tipologie fisiche di donna, con proporzioni ed età diverse, pur conservando tutta la sua bellezza e capacità di infondere dignità. Perché questo è quello che conta. Oggi, è davvero importante parlare di consapevolezza del corpo».

Pensa che questo sia mancato nella moda?

«A volte, alle sfilate, si vedono 50 modelle magre e una di taglia più più forte. La mia impressione è che così non si affronti realmente la questione, è come se non ci si credesse davvero. Ci si limita a fare i compiti. Quando vedo in passerella modelle con proporzioni diverse, mi capita di pensare che non hanno la stessa magia. Ed è proprio questo, invece, l'obiettivo da raggiungere: mantenere l'emozione, trasmettere inalterata la sensazione di Couture».

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La musicista Anohni ha composto la colonna sonora della sfilata. Quali indicazioni le erano state date?

«Lei sapeva bene di cosa stavamo parlando. È infatti di questo che abbiamo discusso: dare dignità ai corpi che sfilavano in passerella. Era un tema molto importante anche per lei».

Valentino Haute Couture primavera estate 2022.Alessandro Lucioni
Valentino Haute Couture primavera estate 2022.Alessandro Lucioni

Può approfondire l'idea di un canone di bellezza basato sull'intera umanità?

«Quello che voglio trasmettere è l'idea che ogni canone è valido. Negli anni '30 dovevi essere lunga e magra, negli anni '40 più orizzontale e con le spalle ampie, mentre gli anni '50 prediligevano le linee morbide. Poi sono arrivati gli anni ‘60, con le loro silhouette più corte, minute e nervose, che nei ’70 sono state sostituite da fisici allungati e vagamente androgini. Negli anni '80 sono tornate le spalle larghe, oltre al seno generoso, mentre gli anni '90 hanno visto il trionfo del minimalismo. E tutto questo senza parlare della chirurgia plastica...».

Cosa pensa dell'era della chirurgia plastica?

«Non capisco cosa ci sia di interessante nel cercare di assomigliare a qualcun altro. Penso sia stato anche in conseguenza all'aumento esponenziale degli interventi di chirurgia estetica che tutti abbiamo sentito l'urgenza di parlare di diversity, body consciousness e delle diverse proporzioni legate al genere, alla taglia, alla cultura, all'identità. Stanchi di fare riferimento a dei canoni, abbiamo scoperto che l'umanità è l'unico canone valido. Libertà. Essere se stessi. Questo è il vero canone».

Quale messaggio vorrebbe poter trasmettere attraverso il casting per la sfilata e il processo creativo da cui è nata la collezione?

«Un messaggio forte ai giovani in conflitto con se stessi. Se una persona è bella, puoi esserlo anche tu».

Valentino Haute Couture primavera estate 2022.Alessandro Lucioni

Questo articolo è stato pubblicato originariamente su British Vogue.