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Quattro nuovi hotel a Parigi da provare nel vostro prossimo viaggio

Una panoramica dei nuovi hotel da scoprire a Parigi. Tra palazzi scintillanti, case chic e membership club in puro stile brit
Château Voltaire à Parisnbsp
Château Voltaire à Paris François Halard

Per molto tempo, i viaggiatori che mettevano piede a Parigi potevano scegliere solo tra palazzi iconici un po' polverosi o piccoli e bohémien boutique hotel. Questi ultimi hanno regalato  più di un grattacapo a coloro che non sono mai stati maestri nell'arte di fare i bagagli leggeri costringendoli a  giocare a Tetris con le loro montagne di valigie. L'idea prevalente all'epoca era che la gente cercasse soprattutto una stanza, un letto, dove tornare al calar della notte. Ma è infine giunta una piccola rivoluzione nel mondo dell'hotellerie. Rivoluzione che sicuramente non è estranea allo spietato mercato immobiliare della Ville Lumière.

L'hotel è ora visto come un luogo di vita a sé stante, che può e deve essere utilizzato sia dai locali che dai visitatori. Un nuovo modo di vivere l'albergo che è arrivato con l'ingresso di gruppi dall'Inghilterra, dall'Italia e dagli Stati Uniti. 

Come  nel cartone Éloïse du Plaza, il nuovo mondo degli hotel è fatto di colazioni pronte all'alba,  lobby accoglienti dove si può lavorare al computer davanti a una grande finestra,  spa gestite da guru salutisti, e l'arrivo del pacchetto “cena con soggiorno” inaugurato con il coprifuoco, durante il quale le cene si tengono fino a tarda notte e finiscono in lussuose suite prenotate a prezzi convenienti. Più grandi, più comodi e con più possibilità di pernotto, alcuni arrivano addirittura a eguagliare i famosi club privati in stile inglese. Come Soho House, la cui imminente apertura è attesa come l'arrivo di un profeta nella capitale. Jean-Louis Costes, la versione francese dei business hotel diventati lussuosi urban resort, ha approfittato dell'inverno 2020 per espandere la sua società. Situato in rue Saint-Honoré, ospita, durante la settimana della moda, uno sciame di fashionisti che vengono a mangiare la Tigre qui pleure (un piatto d'autore con spezie thailandesi) o penne con arrabbiata, cullati dalle melodie di Dj internazionali e ora sta espandendosi con 100 camere in rue Castiglione.

 Al posto del vecchio hotel Lotti, questo ampliamento ha cambiato il velluto di Jacques Garcia con il legno esotico e il marmo disegnato da Christian Liaigre. L'unica costante è che rimangono i codici di eleganza, percepiti a livello internazionale come chiaramente parigini, tra la cucina da bistrot preparata con metodo dal clan Aveyron e un'atmosfera accogliente, in equilibrio tra mistero e un tocco snob. Anche gli hotel-istituzione, visitati da alcuni in una forma di pellegrinaggio emotivo sulle orme di Coco Chanel al Ritz, Maria Antonietta al Crillon o Joséphine Baker al Lutetia, si sono  sottoposti a un importante lifting nel 2016 e nel 2018. A dimostrazione che sono sono ancora tra i migliori hotel del mondo. Tanti i cambiamenti parigini che portano nella loro scia una serie di nuove aperture e indirizzi immancabili. E anche l'occasione per ricordare, nonostante l'incertezza di questi tempi difficili, che si creano sempre posti stimolanti per incontrarsi, vivere e godersi Parigi.

Cheval Blanc

Sono anni che i parigini non riescono a entrare al Samaritaine. L'ultima volta che è stato possibile ammirare la sua bellezza è stato probabilmente quando è uscito Holy Motors di Leos Carax. Ma ora è arrivato il gruppo LVMH, che si prepara a svegliare questa bella addormentata. Gli affreschi di un tempo sono stati restaurati, e oltre ai suoi corner fashion, ognuno più desiderabile dell'altro, c'è un nuovo hotel. Progettato da Peter Marino, dispone di 72 camere, tutte con vista sulla Senna, oltre a due appartamenti all'ultimo piano con piscina. A tavola, è lo chef stellato Arnaud Donckele (che già "celebra" nel ristorante più popolare di Saint-Tropez) a fare gli onori di casa. C'è anche una brasserie, un ristorante italiano che si apre su una terrazza, una pasticceria... La spa è firmata Dior e la collezione d'arte promette di essere indimenticabile.
Apertura prevista: 7 settembre

Cheval Blanc 

Alexandre Tabaste

Le Soho House Parigi

Conosciuto per i suoi boutique hotel progettati in modo impeccabile, sormontati da tetti con piscine circondate da materassini a righe, l'impero di Nick Jones ha creato un enorme buzz intorno alla sua sua prima apertura a Parigi. Con l'inaugurazione molto rimandata a causa dei vari lockdown, gli aficionados del savoir vivre proposto dal magnate inglese hanno già da mesi la loro membership card del club (la City Without Houses) e si riuniscono in ristoranti legati al gruppo inglese. Ai piedi del quartiere di Pigalle, luogo in cui si trova anche l'ex appartamento della famiglia di Jean Cocteau, il suo arredamento mescola tocchi Art Deco, sapori anni 40 e 70, e mobili alla Jean Royere e Santo Sospir il tutto con una gran quantità di pregiato rattan. Accessibile solo ai membri e ai loro ospiti, comprende un cabaret dall'atmosfera ovattata, una terrazza dove immergersi nel panorama della città e una palestra.
Apertura prevista: autunno 2021.

Le Soho House a Parigi

 Soho House Paris 

Château Voltaire

Thierry Gillier, CEO di Zadig & Voltaire, si prepara ad aprire il suo primo hotel al numero 55 di rue Roch. Con l'idea di restituire il suo stile a una Parigi vivace, festosa, allegra e pieno di cultura, questo nuovo luogo chiamato Château Voltaire è una delle aperture più attese dell'anno 2021. Con un totale di 31 camere, di fronte all'Opera e ai tetti di Parigi, può vantare l'interior design firmato dal duo Festen. Il tutto sotto la direzione di Franck Durand, che per il suo primo passo nel settore alberghiero, si è lasciato ispirare tanto dalla filmografia di Claude Sautet quanto dalle vivaci piazze dei villaggi del sud della Francia.
Apertura prevista: metà settembre
 

Château Voltaire

François Halard

Madame Rêve

Dopo l'apertura del Kong, immortalata nel famoso episodio parigino di Sex and the City, l'imprenditore Laurent Taïeb è ora nel settore alberghiero. Il suo sogno è stato trasformare l'ex ufficio postale del Louvre in un hotel a 5 stelle, chiamato Madame Rêve. Svelerà questo nuovo progetto urbano nel terzo trimestre del 2021. Distribuito su 4 livelli, l'hotel è stato progettato, in particolare, con l'architetto d'interni Bruno Borrione (già dietro al Fasano a Rio de Janeiro e il Delano a Miami...) il Madame Rêve conterà 82 camere e suite, diversi ristoranti, un club sportivo ma anche e soprattutto un tetto verde con una vista prodigiosa su tutta Parigi. 
Apertura prevista: fine del 2021

La terrazza del'hotel Madame Rêve

Quentin Carnicelli