Rimini e dintorni: itinerario nei luoghi di Fellini

Dal Grand Hotel amato dal regista, di cui quest'anno cade il centenario della nascita, al centro storico riqualificato fino a Santarcangelo di Romagna. Con soste per amanti del cinema e senza dimenticare le pause gourmand (piadina inclusa)
Cosa vedere a Rimini itinerario nei luoghi di Fellini

Cosa vedere a Rimini: passeggiata in città (e non solo)

Dopo le mete di mare in barca e in Salento, dopo un tour nelle Marche e tra le montagne dell'Abruzzo, la guida di Vogue alle vacanze In Italia approda alla riviera romagnola.

Se Rimini per Federico Fellini è stata il ricettario di sentimenti e sogni, materia prima per i suoi film, la Rimini di oggi sarebbe per il grande regista uno straordinario contenitore immaginifico dove far nuotare la fantasia, dove pescare piccole e grandi storie capaci di emozionare e far scoprire la grande bellezza di una città che ha cambiato pelle. O meglio, si è spogliata degli abiti chiassosi (che ancora oggi permangono nell’immaginario collettivo), per vestire quelli di una rinascita che parla di sostenibilità ambientale, cultura e arte
Sono questi i nuovi motori del cambiamento. Nella ricorrenza del centenario dalla nascita di Fellini (il 20 gennaio 1920), la città omaggia il suo più illustre figlio, con un piano di riqualificazione urbana, ambientale e culturale (ancora in corso): via le auto, via l’asfalto, avanti tutta con il verde e la mobilità green (dalla bicipolitana, rete di percorsi ciclabili e ciclopedonali urbani, all’incremento di nuovi mezzi di trasporto, come bici e monopattini elettrici). Una rinascita senza precedenti, che non poteva essere pensata senza uno sguardo al maestro della cinematografia mondiale. “Fellini100” lo slogan che campeggia per la città e racchiude tutte le iniziative che celebrano il centenario dalla nascita del regista. L’occasione per visitare Rimini attraverso i luoghi a lui cari e i monumenti simbolo riqualificati e ripensati in un omaggio continuo al suo genio. 

Il parco e il mare visti dal Grand Hotel

La spiaggia del Grand Hotel

In un ideale tour felliniano, la riscoperta di Rimini non può che partire dal mitico Grand Hotel, l’albergo nato nel 1908 che il giovane e squattrinato Fellini sbirciava da fuori ammaliato e che poi ormai ricco di fama e gloria trasformò nella sua “casa” in terra natia. Da qui il regista continuava a dialogare con la sua città ogni volta che riusciva a lasciare Cinecittà per ritrovare materia di sogni da raccontare. È lo stesso Fellini ad immortalare il Grand Hotel in uno schizzo coloratissimo visibile (tra le altre preziose testimonianze fotografiche della storia di quest’albergo, monumento nazionale dal 1994), nella sala dedicata al poeta e scrittore Tonino Guerra, altro romagnolo doc, con cui Fellini scrisse a quattro mani la sceneggiatura di Amarcord, che gli valse l’Oscar nel ’75. 

Oggetti dal set di Amarcord

Per i cento anni dalla nascita di Fellini, il Grand Hotel offre un tour guidato (gratuito e su prenotazione), tra gli ambienti amati dal regista, dalla mitica terrazza dei balli rievocata in Amarcord alla suite, la 315 (oggi suite Fellini), sempre libera per lui, sospesa tra il lussureggiante parco dell’albergo e il mare all’orizzonte. E il cinque stelle lusso propone ai suoi ospiti anche il mezzo migliore, la bicicletta, per visitare la città. Affidarsi a una guida turistica (magari una storica dell’arte, come la titolare di Discover Rimini), è senz’altro la chiave migliore per capire la portata epocale del cambiamento che Rimini sta vivendo. Dal Grand Hotel in una manciata di pedalate si arriva al primo tratto fruibile (sul lungomare Tintori), di uno dei progetti di riqualificazione ambientale più importanti: il Parco del mare, un ambizioso piano di rigenerazione di 16 km di costa da Rimini Nord a Rimini Sud. I lavori sono partiti nella primavera 2019 con l’obiettivo di dare vita al più imponente piano di riconversione di un waterfront del Mediterraneo, una passeggiata urbana (senza più parcheggi e auto), tra il salmastro e nuove oasi di vegetazione mediterranea, con attrezzi Technogym disseminati nella più grande palestra en plein air d’Italia. 

Piazza Cavour

Ponte di Tiberio

Sulla direttrice dei due più importanti e ben conservati simboli della Rimini romana, l’Arco di Augusto e il Ponte di Tiberio, si sviluppa il centro storico, protagonista di uno straordinario recupero del patrimonio storico e artistico su cui la città, che da sempre ha fatto del turismo balneare la sua principale attrattiva, adesso punta come nuovo elemento di appeal. Dalla riqualificata piazza Malatesta, con annessa ricostruzione e riapertura nel 2018 del Teatro Galli, al Museo Federico Fellini, la cui attesissima apertura (tra dicembre 2020 e gennaio 2021), contemplerà un percorso che si snoda su tre location: il Castel Sismondo (dove si lavora agli allestimenti dei set felliniani), con l’antistante area fresca di riqualificazione; il Fulgor Casa del Cinema (cinemafulgorrimini.it), che ha riaperto nel 2018, dopo un restyling sotto la regia dello scenografo premio Oscar Dante Ferretti, che ha ricreato atmosfere romagnole-hollywoodiane anni 30 nel cinema dove Fellini vide i suoi primi film; e tra le due location, il CircAmarcord Piazza dei Sogni, un ex parcheggio che diventerà un set cinematografico all’aperto con allestimenti e installazioni d’ispirazione felliniana. Il cambiamento di Rimini attrae anche mecenati. Così a settembre sarà inaugurato il nuovo sito museale PART - Palazzi dell’Arte di Rimini, al centro di un altro prestigioso piano di riqualificazione architettonica dei due edifici medievali contigui Palazzo dell’Arengo e Palazzo del Podestà, nella centralissima piazza Cavour, nei quali troverà collocazione la “Collezione della Fondazione San Patrignano”, con opere d’arte contemporanea di artisti di fama internazionale donate dal 2017 da artisti, collezionisti e galleristi alla Fondazione San Patrignano. 

Borgo San Giuliano

Indiscusso appeal per un’altra area riqualificata della città, quella antistante al ponte di Tiberio (pedonalizzato per l’estate, con l’obiettivo di mantenere per sempre lo status quo), oggi una stupefacente piazza sull’acqua tutta da vivere con panoramici pic-nic sull’erba a base di specialità romagnole a km 0 confezionate a regola d’arte (con tovagliette usa e getta comprese), dai locali che animano l’adiacente borgo di San Giuliano, un tempo luogo malfamato e oggi meta molto amata dai turisti con le sue casette colorate e i murales che rimandano alla filmografia felliniana. Sono tornati i pic-nic della “S romagnola” (laesseromagnola.it), che si allarga negli stretti vicoli con rustici tavoli e panchine fatte di balle di fieno. Per la piadina più buona di Rimini (cioè quella più apprezzata dai riminesi), bisogna andare "Dalla Lella" (dallalella.it), mentre la novità gourmand in città è “Augusta Cucina e Cicchetto” (stessa proprietà dello storico stellato Guido, ristoranteguido.it/it/ristorante-augusta-rimini.html), design anni 50 effetto wow, un modaiolo spazio outdor e prelibate specialità del territorio da degustare con un calice di Sangiovese. 
Tra i tanti eventi che animano la città (tutte le news su riminiturismo.it), Al Mèni (almeni.it), kermesse gastronomica capitanata dallo chef stellato Massimo Bottura, si prepara, a fine settembre, a un’edizione speciale in onore a Fellini. “In questi dieci anni la città ha compiuto un immane sforzo sul fronte del rinnovamento ambientale e della propria offerta turistica diventata oggi patrimonio dell’intero Paese”, spiega Andrea Gnassi, sindaco di Rimini. 

La Torre Civica di Santarcangelo

La città nella sua rinnovata bellezza stabilisce una liaison naturale con i suoi magnifici dintorni, con i tanti borghi pittoreschi. A soli 15 km vale la pena visitare Santarcangelo di Romagna, il borgo di Tonino Guerra, che ha conquistato lo chef stellato Carlo Cracco (è il paese natale anche di sua moglie Rosa Fanti), che qui ha comprato lo scorso gennaio un’azienda agricola. “La prima volta che sono venuto a Santarcangelo mi sono innamorato subito del suo borgo medievale, le sue stradine, le botteghe, i ristorantini all’aperto, mi sembrava tutto così affascinante e suggestivo”, racconta Cracco, “Del resto è il paese natale di Tonino Guerra, e in effetti si respira ancora quest’atmosfera poetica e accogliente. Col tempo ho imparato a conoscere e ad apprezzare tutto il territorio, le sue colline dolci e l’entroterra romagnolo, che è poco conosciuto a differenza della riviera, ma è bellissimo, ricco di paesaggi, prodotti e piccole realtà che vale la pena di conoscere e scoprire”. Tra le meraviglie di Santarcangelo, la stamperia Marchi (stamperiamarchi.it), storica bottega artigiana dove si realizzano ancora oggi le antiche stampe romagnole su stoffa, e il Museo del bottone, unico nel suo genere, con la storia del bottone dal Seicento ad oggi. In mostra, dal bottone della veste di Papa Francesco ai bottoni "spaziali" di Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano. E Federico Fellini? Con la sua sagoma troneggia sui depliant del ricco calendario di eventi (info su santarcangelodiromagna.info), in un metaforico happy birthday a un gigante e ai suoi intramontabili tocchi di genio che continuano a far sognare.

Fotografie di Florinda Cordella

Castel Sismondo