Le nostre serie tv sulla moda preferite  

Oltre a Sex and the City ed Emily in Paris (e ce n'è anche una dedicata alla storia di Vogue)
serie tv sulla moda
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Serie tv sulla moda ma anche docuserie e reality da vedere se siete fashion-addicted

Pochi ambiti culturali e professionali attirano la curiosità e l'ambizione delle persone più della moda. Da sempre il fashion world, spesso considerato inaccessibile e pieno di bizzarrie inarrivabili, è stato visto come ammantato di leggende e storie straordinarie. Nel tempo, mentre questo settore si apriva sempre di più al pubblico, gli appassionati di film e soprattutto di serie tv avevano sempre più occasioni di andare oltre l'immaginazione: di vedere sullo schermo, cioè, come funzionano le varie professioni e i vari ambienti della moda. 

Nel corso dei decenni molte serie, docuserie e reality hanno raccontato, non senza esagerazioni e cliché, un universo multiforme e sempre molto ambito. Se anche voi volete immergervi in un binge watching da veri e propri fashionisti, questi sono i titoli da recuperare:

Absolutely Fabulous

Un po' capostipite di ogni serie dedicata al mondo della moda, Absolutely Fabulous è una sitcom britannica diventata subito cult ed entrata di diritto nell'empireo dell'immaginario camp. Complici le sue protagoniste, Jennifer Saunders (anche creatrice assieme a Dawn French) e Joanna Lumley: interpretano Edina Monsoon, una PR sopra le righe, sempre sotto effetto di alcool o stupefacenti, che insegue una tendenza dietro l'altra nel vano tentativo di rimanere rilevante; e Patsy Stone, direttrice di una rivista di moda ancora più esagerata e promiscua dell'amica. Le due ne combinano di ogni colore, in un tributo paradossale al mondo luccicante del fashion business. Nel 2016 ne è stato tratto anche un film.

L'atelier di Veronica

Kristie Allen, mitica attrice di Senti chi parla e Harry a pezzi, è la protagonista di quest'altra serie comedy ispirata al business della moda: L'atelier di Veronica (in originale Veronica's Closet) è un chiaro riferimento a Victoria's Secret. E infatti la protagonista, Veronica Chase, interpreta una scrittrice di romanzi rosa che è anche a capo di una delle più affermate aziende di biancheria intima degli Stati Uniti. La sua vita privata, però, non è altrettanto di successo, viste le infedeltà del marito e altri pasticci ben poco glamour. La serie, creata da David Crane e Marta Kauffman (gli stessi dietro a Friends), andò in onda negli Stati Uniti dal 1997 al 2000.

Sex and the City

Impossibile parlare di serie di moda senza parlare, per ovvi motivi, di Sex and the City. Carrie Bradshaw – e con lei la sua interprete Sarah Jessica Parker – è l'incarnazione di ogni aspirante scrittrice e giornalista il cui sogno (a un certo punto realizzato) è quello di scrivere per Vogue. Outfit ricercati e stravaganti, party esclusivi, modelli e modelle, ristoranti dall'infinita lista d'attesa: nessun programma televisivo ha mai raccontato una New York così glamour e luccicante, salvo poi affrontarne anche gli aspetti negativi e più ossessivi. In questi anni è tornato con lo spin-off And Just Like That.

Ugly Betty

Remake di una buffa telenovela colombiana intitolata Yo soy Betty, la fea, Ugly Betty racconta la storia di una giovane donna, interpretata da America Ferrera, il cui sogno è quello di lavorare per un'importante rivista di moda, nonostante il suo aspetto e il suo fisico non rientrino esattamente in canoni estetici da stereotipo. Ovviamente troverà non poche resistenze all'interno della redazione, tra arrivismo e pregiudizi, ma il suo buon cuore, la sua intraprendenza e il suo talento le faranno risolvere non pochi problemi. Non siamo certi che oggi questa serie sarebbe politicamente corretta, ma rimane un esempio rilevante del nostro immaginario tra moda e tv.

The Hills

Nel 2006 su Mtv parte lo spin-off di un altro reality molto luccicante, Laguna Beach: The Hills segue la carriera emergente di Lauren Conrad, che cerca di trovare il suo posto nel mondo della moda in qualità di fashion designer. Attorno a lei uno stuolo di comparse e comprimari, tra cui altri nomi wannabe del gotha losangelino, tra cui Heidi Montag e Kristin Cavallari.  Al di là di alcune scene oggi un po' cringe, rappresenta uno dei più gustosi guilty pleasure di questo genere. Nel 2019 debutta il sequel The Hills: New Beginnings con la reunion del cast originale e altri volti nuovi.

The Rachel Zoe Project

C'è stato un periodo, alla fine degli anni Duemila, in cui sembrava che la più famosa e impegnata stylist delle star di Hollywood corrispondesse al nome di Rachel Zoe: il programma che ne raccontava le gesta era stato prodotto per cinque stagioni, dal 2008 al 2013, dal canale americano E!. Eventi super glamour, fashion crisis continue, tante celebrità e ovviamente la solita collisione tra vita privata e professionale: un reality che mostrava il lato più affascinante e al contempo più terrificante della professione di stylist. 

Queer Eye

Noto inizialmente come Queer Eye for the Straight Guy, nel 2003 questo reality ha fatto epoca proponendo il primo cast interamente omosessuale in un programma del genere: cinque giovani uomini gay, ognuno specializzato in un settore della bellezza e del lifestyle, avevano il compito di rimettere in sesto un uomo etero trasandato. Nel 2018 Netflix ha rilanciato Queer Eye con un nuovo cast e soprattutto con uno spirito meno superficiale e più ispirazionale: perché l'abito non fa il monaco ma aiuta magari a sentirsi meglio con sé stessi e a ritrovare fiducia e serenità.

Girlboss

Nonostante questa serie Netflix del 2017 sia durata solo una stagione, la storia che racconta è piuttosto interessante: Britt Robertson interpreta Sophia Marlowe, personaggio ispirato a Sophie Amoruso, la cui autobiografia portava proprio il titolo di Girlboss. Amoruso è la fondatrice di Nasty Gal, una specie di antesignano dei retailer online di capi d'abbigliamento vintage: arrivata a San Francisco poco più che ventenne e decisamente squattrinata, fece fortuna appunto sfruttando le prime opportunità della rete (la sua azienda poi però è fallita).

Made in Italy

Tentativo ambizioso e in qualche modo ingenuo di raccontare la moda attraverso la prospettiva italiana, Made in Italy è una serie del 2019 co-prodotta da Mediaset e Prime Video. Nella Milano del 1974, segue le vicende di una giovane ragazza che risponde a un annuncio per lavorare in una rivista di moda chiamata fantasiosamente Appeal (sì, chiaramente ispirata a Vogue). Si troverà così nel bel mezzo del boom del prêt-à-porter italiano, con i protagonisti della nostra moda come Walter Albini, Giorgio Armani, Ottavio e Rosita Missoni interpretati da attori come Gaetano Bruno, Raoul Bova, Enrico Lo Verso e Claudia Pandolfi. 

Halston

Dalla mente fervida e decisamente camp di Ryan Murphy arriva questa patinatissima miniserie Netflix in cui Ewan McGregor si cala nei panni di Roy Halston Frowick, uno dei più importanti (e spesso dimenticati) designer americani degli anni Settanta. Amico di Andy Warhol e Liza Minnelli, creatore dell'iconico pillbox hat tanto amato da Jacqueline Kennedy, ebbe un destino tragico segnato da guai finanziari e complicazioni legate all'Aids, che portarono alla sua morte nel 1990.

Styling Hollywood

La docuserie del 2019 Styling Hollywood, disponibile su Netflix, ripropone il classico schema del seguire dietro le quinte il lavoro di stylist estremamente influenti come Jason Bolden e Adair Curtis. Con guest star come Taraji P. Henson, Zazie Beetz, Serena Williams e Ava DuVernay (tutte loro clienti), questo show ha la particolarità di esplorare come la moda si declini per valorizzare le donne nere, talvolta evidenziamo il razzismo sotterraneo che ancora percorre il fashion system.

Emily in Paris

Emily in Paris è un po' la versione 3.0 di Sex and the City, di cui eredita il creatore, Darren Star, e la costumista storica, Patricia Field. Segue infatti le avventure di Emily Cooper (Lily Collins), americana del Midwest che si trasferisce a Parigi per lavorare in una società di marketing. Tra amori passionali, pregiudizi sui francesi e soprattutto continui cambi d'abito, la giovane diventa ben presto un'influencer seguitissima, raccontando i chiaroscuri di questa improvvisa esposizione.

My Unorthodox Life

Questa docuserie Netflix, uscita nel luglio 2021, racconta il dietro le quinte del lavoro di Julia Haart, che organizza party e sfilate in occasione delle fashion week internazionali. Il titolo introduce l'altro tema che rende questa produzione peculiare: Haart è una ex ebrea ortodossa che decide di lasciare un mondo piuttosto rigido per perseguire, non senza rimorsi e contraddizioni, la sua carriera nella moda.