Arcidiocesi di Portoviejo

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Arcidiocesi di Portoviejo
Archidioecesis Portus Veteris
Chiesa latina
 
Stemma della diocesi Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Diocesi suffraganee
Santo Domingo in Ecuador
 
Arcivescovo metropolitaEduardo José Castillo Pino
AusiliariRamiro Alejandro Herrera Herrera[1]
Arcivescovi emeritiLorenzo Voltolini Esti, O.C.S.O.
Presbiteri128, di cui 80 secolari e 48 regolari
10.435 battezzati per presbitero
Religiosi56 uomini, 203 donne
 
Abitanti1.571.500
Battezzati1.335.770 (85,0% del totale)
StatoEcuador
Superficie21.000 km²
Parrocchie90
 
Erezione23 marzo 1870
Ritoromano
CattedraleGesù Buon Pastore
IndirizzoCasilla 13-01-0024, Avda. Universitaria s/n, entre Alajuela y Ramos y Duarte, Portoviejo, Manabí, Ecuador
Sito webarquidiocesisdeportoviejo.org
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Ecuador

L'arcidiocesi di Portoviejo (in latino Archidioecesis Portus Veteris) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Ecuador. Nel 2021 contava 1.335.770 battezzati su 1.571.500 abitanti. È retta dall'arcivescovo Eduardo José Castillo Pino.

L'arcidiocesi comprende la provincia ecuadoriana di Manabí.

Sede arcivescovile è la città di Portoviejo, dove si trova la cattedrale di Gesù Buon Pastore.

Il territorio è suddiviso in 90 parrocchie.

La diocesi di Portoviejo fu eretta il 23 marzo 1870 con la bolla Multiplices inter di papa Pio IX, ricavandone il territorio dall'arcidiocesi di Quito e dalla diocesi di Guayaquil (oggi arcidiocesi). Originariamente era suffraganea dell'arcidiocesi di Quito. L'allora delegato apostolico Serafino Vannutelli, arcivescovo titolare di Nicea, ricevette da Pio IX il mandato di portare a termine l'erezione della nuova arcidiocesi[2].

Gli esordi della nuova diocesi furono molto difficili. Il primo vescovo Luis Tola y Avilés ebbe gravi problemi di salute e restò alla guida effettiva della diocesi soltanto per pochi giorni. Nel 1875 presentò una prima rinuncia, ma nel 1878 papa Pio IX lo autorizzò a dirigere la diocesi dalla sua dimora di Guayaquil e a tenere funzioni pontificali nella sua cappella privata. La diocesi restava affidata al suo vicario generale. Si trattava di fronteggiare una situazione pastorale disastrosa: la popolazione non si dava cura dei precetti cristiani, erano diffusi la superstizione e lo spiritismo, la morale era inaccettabile, mancavano chiese, scuole e collegi. Tuttavia, eresse la cattedrale ed istituì il collegio conciliare san Luigi Gonzaga. Luis Tola y Avilés rinunciò una seconda volta nel 1881 e le sue dimissioni furono allora accettate.

Il successore Pedro Schumacher nel 1885 trovò una diocesi ancora priva di seminario, senza nessuna presenza di ordini religiosi e con solo sette sacerdoti diocesani che dovevano provvedere a 24 parrocchie. Si lanciò quindi in un'opera immensa di sviluppo della diocesi, istituì due seminari e invitò ordini religiosi dall'Europa e dagli Stati Uniti per porre fine alla cronica mancanza di un clero debitamente formato.

La successiva rivoluzione liberale spazzò via tutto quanto il vescovo Schumacher era riuscito faticosamente a costruire: i seminari furono demoliti dalle fondamenta, i collegi riconvertiti in scuole statali, le chiese distrutte. Gli ordini religiosi furono espulsi dal paese e lo stesso vescovo, che apparteneva alla Congregazione della Missione, fu costretto all'esilio in Colombia.

I soprusi del governo giunsero a sopprimere per legge la diocesi, senza produrre però nessun effetto canonico. Dopo la morte del vescovo Schumacher fu nominato un amministratore apostolico, che però era anziano e sordomuto e senza alcuna rendita per le confische subite. La vastissima diocesi contava appena quattro sacerdoti. Nel 1907 quando fu eletto vescovo Juan María Riera si sarebbe dovuto ripartire dal nulla per rifondare la diocesi. Neanche questo fu possibile, perché il vescovo, per il veto del governo, dovette accontentarsi di guidare la diocesi da Quito, senza potervi risiedere. Quattro anni dopo fu trasferito alla diocesi di Guayaquil. Si aprì quindi una lunga sede vacante, che terminerà soltanto nel 1947.

Il 14 dicembre 1945 la diocesi cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della prefettura apostolica di Esmeraldas (oggi vicariato apostolico).

Il 22 gennaio 1956 entrò a far parte della nuova provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Guayaquil.

Il 25 febbraio 1994 è stata elevata al rango di arcidiocesi metropolitana in forza della bolla Maiori spirituali di papa Giovanni Paolo II.

A causa del terremoto del 2016 l'arcidiocesi ha subito notevoli danni, la stessa cattedrale ha subito danni strutturali.

Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 1.571.500 persone contava 1.335.770 battezzati, corrispondenti all'85,0% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 300.000 384.000 78,1 31 13 18 9.677 8 15 43
1965 600.000 620.000 96,8 62 29 33 9.677 34 80 32
1968 ? 768.512 ? 73 32 41 ? 60 155 34
1975 820.000 880.000 93,2 57 23 34 14.385 4 42 165 42
1976 800.000 868.615 92,1 63 29 34 12.698 1 35 135 42
1990 1.100.000 1.200.000 91,7 82 36 46 13.414 1 54 175 52
1999 1.100.000 1.200.000 91,7 100 55 45 11.000 49 242 70
2000 1.100.000 1.200.000 91,7 73 27 46 15.068 54 252 27
2001 1.100.000 1.200.000 91,7 115 76 39 9.565 46 254 73
2002 1.100.000 1.200.000 91,7 105 61 44 10.476 50 269 73
2003 1.104.275 1.180.375 93,6 114 69 45 9.686 58 251 76
2004 1.091.143 1.186.025 92,0 116 70 46 9.406 60 276 78
2013 1.328.235 1.400.896 94,8 127 82 45 10.458 59 254 89
2016 1.346.730 1.496.366 90,0 128 85 43 10.521 54 241 89
2019 1.408.350 1.537.090 91,6 119 68 51 11.834 61 205 89
2021 1.335.770 1.571.500 85,0 128 80 48 10.435 56 203 90
  1. ^ Vescovo titolare di Medeli.
  2. ^ Pio IX, Bolla Multiplices inter, su vatican.va, 8 marzo 1870. URL consultato il 13 febbraio 2019 (archiviato il 21 aprile 2017).
  3. ^ Lettera di papa Paolo VI al vescovo Gavilanes Chamorro
  4. ^ (LA) Provisio Ecclesiarum, AAS 40 (1948), p. 151.
  5. ^ Già amministratore apostolico dal 14 settembre 2018.

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