Notre Dame De Paris Quotes

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Mouloud Benzadi
“Victor Hugo continues to be popular today not because of his multivolume works, which people may never have time or patience to read, but rather because of his unique experiences, his political activities and his immense influence on French history.”
Mouloud Benzadi

Mouloud Benzadi
“Victor Hugo n’est pas uniquement reconnu pour ses œuvres, cet intellectuel engagé et influent est reconnu surtout pour sa carrière politique très importante et son influence énorme sur l’histoire de la France.”
Mouloud Benzadi

Victor Hugo
“Furono trovati tra tutte quelle carcasse raccapriccianti due scheletri di cui uno teneva l'altro strettamente abbracciato. Uno di questi due scheletri, che era quello di una donna, aveva ancora qualche brandello di una veste la cui stoffa doveva essere stata bianca e intorno al collo una collana di adrézarach con un sacchettino di seta, ornato di vetri verdi, che era aperto e vuoto. Quegli oggetti avevano così poco valore che senza dubbio il boia non li aveva voluti. L'altro, che teneva questo primo scheletro strettamente abbracciato, era lo scheletro di un uomo. Fu notato che aveva la colonna vertebrale deviata, la testa nelle scapole, e una gamba più corta dell'altra. Non aveva però alcuna rottura di vertebre alla nuca, ed era evidente che non era stato impiccato. L'uomo al quale apparteneva era dunque andato là, e là vi era morto.
Quando si cercò di staccarlo dallo scheletro che abbracciava, si disfece in polvere. "

- Notre-Dame de Paris, V. Hugo”
Victor Hugo, The Hunchback of Notre-Dame

Victor Hugo
“Questo ucciderà quello. Il libro ucciderà l’edificio.
L’invenzione della stampa è il più grande avvenimento della storia. E’ la rivoluzione madre. E’ il completo rinnovarsi del modo di espressione dell’umanità, è il pensiero umano che si spoglia di una forma e ne assume un’altra, è il completo e definitivo mutamento di pelle di quel serpente simbolico che, da Adamo in poi, rappresenta l’intelligenza.
Sotto forma di stampa, il pensiero è più che mai imperituro. E’ volatile, inafferrabile, indistruttibile. Si fonde con l’aria. Al tempo dell’architettura, diveniva montagna e si impadroniva con forza di un secolo e di un luogo. Ora diviene stormo di uccelli, si sparpaglia ai quattro venti e occupa contemporaneamente tutti i punti dell’aria e dello spazio..
Da solido che era, diventa vivo. Passa dalla durata all’ immortalità. Si può distruggere una mole, ma come estirpare l’ubiquità? Venga pure un diluvio, e anche quando la montagna sarà sparita sotto i flutti da molto tempo, gli uccelli voleranno ancora; e basterà che solo un’arca galleggi alla superficie del cataclisma, ed essi vi poseranno, sopravvivranno con quella, con quella assisteranno al decrescere delle acque, e il nuovo mondo che emergerà da questo caos svegliandosi vedrà planare su di sé, alato e vivente, il pensiero del mondo sommerso.

Bisogna ammirare e sfogliare incessantemente il libro scritto dall'architettura, ma non bisogna negare la grandezza dell'edificio che la stampa erige a sua volta.
Questo edificio è colossale. E’ il formicaio delle intelligenze. E’ l’alveare in cui tutte le immaginazioni, queste api dorate, arrivano con il loro miele. L’edificio ha mille piani. Sulle sue rampe si vedono sbucare qua e là delle caverne tenebrose della scienza intrecciantisi nelle sue viscere. Per tutta la sua superficie l’arte fa lussureggiare davanti allo sguardo arabeschi, rosoni, merletti. La stampa, questa macchina gigante che pompa senza tregua tutta la linfa intellettuale della società, vomita incessantemente nuovi materiali per l’opera sua. Tutto il genere umano è sull’ impalcatura. Ogni spirito è muratore. Il più umile tura il suo buco o posa la sua pietra. Certo, è anche questa una costruzione che cresce e si ammucchia in spirali senza fine, anche qui c’è confusione di lingue, attività incessante, lavoro infaticabile, concorso accanito dell’umanità intera, rifugio promesso all’ intelligenza contro un nuovo diluvio, contro un’invasione di barbari. E’ la seconda torre di Babele del genere umano."

- Notre-Dame de Paris, V. Hugo”
Victor Hugo, The Hunchback of Notre-Dame

“Il fatto è che l'amore è come un albero, cresce per conto suo, getta radici profonde in tutto il nostro essere, e spesso continua a verdeggiare sopra un cuore in rovina.”
Hugo Victor-Marie

Victor Hugo
“La plus belle comté est Flandre ; la plus belle duché, Milan ; le plus beau royaume, France.”
Victor Hugo, Notre Dame de Paris

Victor Hugo
“Quasimodo allora alzò nuovamente lo sguardo sull’egiziana di cui vedeva il corpo, appeso alla forca, fremere da lontano sotto l’abito bianco negli ultimi spasimi dell’agonia, poi li abbassò sull’arcidiacono disteso ai piedi della torre senza più forma umana, e disse con un singhiozzo dal profondo del petto: «Oh! Tutto ciò ce ho amato!»"

-Notre-Dame de Paris, V. Hugo”
Victor Hugo, The Hunchback of Notre Dame

Victor Hugo
“Tutta Parigi era ai suoi piedi, coi mille pennacoli dei suoi edifici e l'orizzonte circolare delle sue molli colline, col fiume serpeggiante sotto i suoi ponti e il popolo, formicolante per le sue strade, con la nube dei suoi vapori, la catdna montuosa dei suoi tetti che rinserra Notre Dame tra le sue gambe accavallate. Ma di tutta quella città l'arcidiacono non guardava chs un punto: la piazza del Sagrato; di tutta quella folla, una figura: la zingara.”
Victor Hugo, The Hunchback of Notre-Dame

Gérard de Nerval
“Notre-Dame est bien vieille : on la verra peut-être
Enterrer cependant Paris qu’elle a vu naître ;
Mais, dans quelque mille ans, le Temps fera broncher
Comme un loup fait un bœuf, cette carcasse lourde,
Tordra ses nerfs de fer, et puis d’une dent sourde
Rongera tristement ses vieux os de rocher !

Bien des hommes, de tous les pays de la terre
Viendront, pour contempler cette ruine austère,
Rêveurs, et relisant le livre de Victor :
— Alors ils croiront voir la vieille basilique,
Toute ainsi qu’elle était, puissante et magnifique,
Se lever devant eux comme l’ombre d’un mort ! 

[Odelettes (1834)]”
Gérard de Nerval

Victor Hugo
“Vous avez été enfant, lecteur, et vous êtes peut-être assez heureux pour l'être encore. Il n'est pas que vous n'ayez plus d'une fois (et pour mon compte j'y ai passé des journées entières, les mieux employées de ma vie) suivi de broussaille en broussaille, au bord d'une eau vive, par un jour de soleil, quelque belle demoiselle verte ou bleue, brisant son vol à angles brusques et baisant le bout de toutes les branches. Vous vous rappelez avec quelle curiosité amoureuse votre pensée et votre regard s'attachaient à ce petit tourbillon sifflant et bourdonnant, d'ailes de pourpre et d'azur, au milieu duquel flottait une forme insaisissable voilée par la rapidité même de son mouvement. L'être aérien qui se dessinait confusément à travers ce frémissement d'ailes vous paraissait chimérique, imaginaire, impossible à toucher, impossible à voir. Mais lorsque enfin la demoiselle se reposait à la pointe d'un roseau et que vous pouviez examiner, en retenant votre souffle, les longues ailes de gaze, la longue robe d'émail, les deux globes de cristal, quel étonnement n'éprouviez-vous pas et quelle peur de voir de nouveau la forme s'en aller en ombre et l'être en chimère ! Rappelez-vous ces impressions, et vous vous rendrez aisément compte de ce que ressentait Gringoire en contemplant sous sa forme visible et palpable cette Esmeralda qu'il n'avait entrevue jusque-là qu'à travers un tourbillon de danse, de chant et de tumulte.”
Victor Hugo, Notre-Dame de París

Victor Hugo
“Behold at a sign from heaven, because it comes from the Sun itself, those thousand churches trembling all at once. At first a faint tinkling passes from church to church...see how, all of a sudden, at the same moment, there rises from each steeple as it were a column of sound, a cloud of harmony. At first the vibration of each bell rises straight, pure, and in a manner separate from that of the others, into the splendid morning sky; then swelling by degrees, they blend, melt, intermingle, and amalgamate into a magnificent concert...this sea of harmony, however, is not chaos... This is truly an opera well worth listening to...In this case the city sings....Say if you know anything in the world more rich, more joyful, more golden, more overwhelming than that tumult of bells, than that furnace of music, than those ten thousand voices of bronze singing all at once from flutes of stone three hundred feet high, than that city which has become an orchestra, than that symphony which roars like a storm.”
Victor Hugo

Victor Hugo
“Non sapeva, lui che apriva il suo cuore all’aria aperta, che non rispettava altra legge al mondo se non la buona legge di natura, lui che lasciava scorrere le proprie passioni per i loro pendii, e in cui il lago delle grandi emozioni era sempre a secco, poiché vi apriva egli ogni mattina larghi e nuovi canali, non sapeva con quale furia questo mare di passioni umane fermenta e ribolle quando sia impedito a qualunque uscita, come si ammassa, come si gonfia, come deborda, come scava il cuore, come scoppia in singhiozzi interni e in sorde convulsioni fino a che non abbia rotto le dighe e aperto una crepa nel suo letto. L'involucro austero e glaciale di Claude Frollo, la sua fredda superficie di virtù impervia e inaccessibile aveva sempre ingannato Jehan. L'allegro scolaro non aveva mai pensato a quanta lava bollente, furiosa e profonda fosse sotto la fronte innevata dell'Etna.”
Victor Hugo

Victor Hugo
“So, kind brother, you refuse me a sol parisis to go and buy a crust from the baker?

“Qui non laborat non manducet.” (He who does not work, let him not eat.)

At this reply from the immovable archdeacon, Jehan hid his face in hins hands, like a woman sobbing, and exclaimed with an expression of despair: Oτoτoτoτoτoτ!”

“What does that mean, monsieur?” asked Claude, surprised by this outburst.

“What? Well,” said the student, raising two insolent eyes to Claude into which he had just stuck his firsts so as to make them look red from weeping, “it’s Greek! It’s an anapaest from Aeschylus which perfectly expresses grief.”
Victor Hugo

“È un magnifico e affascinante spettacolo Parigi, e soprattutto la Parigi di allora, vista dall'alto delle torri di Notre-Dame nelle fresche luci di un'alba d'estate.”
Hugo Victor-Marie

“La chiesa, quella vasta chiesa che la avvolgeva da ogni lato, che la custodiva, che la salvava, era anch'essa un supremo calmante. Le linee solenni di quell'architettura, l'attitudine religiosa di tutti gli oggetti che circondavano la ragazza, i pensieri pii e sereni che sprigionavano, per così dire, da tutti i pori di quelle pietre, agivano su di lei a sua insaputa.”
Hugo Victor-Marie

Mary McAuliffe
“Notre-Dame’s neighborhood has of course vastly improved since Victor Hugo’s day, although Bishop Sully certainly would not recognize Baron Haussmann’s vastly expanded parvis. Still, if you can catch a glimpse of Notre-Dame’s spire from the ancient Rue des Chantres or Place Maubert, and then follow the narrowest lanes you can find to the great cathedral’s western portals, you will be treading the path that countless medieval students and clerics have taken before you.

And then look up, and up, relishing this direct link with a distant past. Here is Notre-Dame, the noble survivor of the centuries. Here is Notre-Dame—truly a cathedral for the ages.”
Mary McAuliffe, Paris Discovered: Explorations in the City of Light

“İnsanın bir düşüncesi varsa her yaptığında onu bulursunuz.”
Vicor Hugo

“And we stand there.
Singing the cathedral down.”
Kate O'Donnell, This One is Ours

Nkwachukwu Ogbuagu
“Notre-Dame Cathedral is a magnificent sacred palace.”
Nkwachukwu Ogbuagu

Nkwachukwu Ogbuagu
“Notre-Dame is a symbol of hallowed beauty.”
Nkwachukwu Ogbuagu