Estate: chi ama il mare, passa la maggior parte del tempo in spiaggia, in totale relax, dedicandosi alle cose che abitualmente non si ha tempo di fare (che sia leggere un libro o giocare con i figli, e allora in questo caso, addio relax!), ma senza badare a come le si fa.
«Correre sulla spiaggia o anche sdraiarsi sul lettino richiedono attenzione e cura, perché potrebbero andare a danneggiare la spina dorsale», precisa Joseph Luraschi, chiropratico dei vip (e non solo). «Noi sappiamo che attraverso la colonna vertebrale passano tutti i segnali neurologici che dal cervello vanno al resto del corpo e viceversa, quindi trattarla bene (e farla trattare poi da un dottore chiropratico) può generare effetti positivi sia sulla struttura muscolo-scheletrica, sia sul metabolismo che sulla sfera emozionale».
Una colonna vertebrale sana e mobile, quindi, consente di migliorare anche il tono dell’umore o di avere migliori risultati nella dieta? «Esatto. Per quanto riguarda l’alimentazione, se abbiamo un problema strutturale di colonna vertebrale o non si muove correttamente facendo pressione sui nervi, responsabili della comunicazione fra cervello e stomaco, avremo come risultato un mal funzionamento di quell’organo e quindi nell’assorbimento del cibo», spiega Luraschi. «Questo perché è il cervello a controllare tutti gli organi, quindi, se ci sono interferenze nella comunicazione tra cervello e qualsiasi parte del corpo ci sarà un problema di operatività.
Allo stesso modo, avere una colonna vertebrale in salute impatta anche sull’umore. Se una persona è dolorante, bloccata, è normale che sia sempre nervosa e arrabbiata. Il compito del chiropratico, infatti, è quello di sbloccarci per aiutarci a funzionare meglio, ad avere meno dolori, con la conseguenza di un umore più sereno. Durante il trattamento chiropratico avviene anche il rilascio interno di endorfine, ovvero gli ormoni della felicità prodotti dal corpo, che ci rendono più sereni e felici».
Ma la prevenzione dei dolori è possibile già in vacanza, correggendo quelle abitudini posturali scorrette che abbiamo sempre adottato senza pensarci, ma che possono guastare umore e riposo. Abbiamo chiesto al dottor Luraschi di illustrarci le più comuni e gli accorgimenti per trattare bene il nostro corpo, a beneficio di tutta la vacanza… e di chi la passerà con noi.
«Fare delle lunghe passeggiate è preferibile alla corsa in spiaggia perché il terreno di appoggio è soffice e meno sicuro. Se si ha voglia di fare una corsa, è meglio prediligere la parte del bagnasciuga, dove la sabbia è più dura. E soprattutto, farlo a piedi scalzi. In linea di massima, sconsiglio sempre di correre in spiaggia perché ha un terreno irregolare e diagonale, quindi per far sì che non venga stressata solo una parte del corpo bisognerebbe percorrere il tragitto due volte (sia andata che ritorno, così da compensare ambo i lati). Sono consapevole che correre sul bagnasciuga ha il suo fascino, ma sarebbe bene anche al mare, correre sulla strada, con una scarpa da running».
«Il modo in cui ci si tuffa potrebbe essere molto dannoso per la nostra colonna vertebrale. Prendere schienate, panciate o entrare in acqua con il collo sono impatti molto simili a un colpo di frusta. Nessuna controindicazione per gli amatori, a patto che l’altezza non sia eccessiva perché in quel caso l’acqua può trasformarsi in una sorta di muro. Il giusto modo di tuffarsi è di testa, entrando prima con le mani, tenendo le braccia tese e la testa bassa. Altri due fattori da considerare quando ci si tuffa, per evitare lesioni gravi, sono la profondità dell’acqua e l’altezza del tuffo: più queste aumentano, più l’impatto con l’acqua sarà duro come il cemento».
«È sempre consigliato e più corretto per il benessere della nostra schiena abbronzarsi sul bagnasciuga o sdraiarsi sulla spiaggia a pancia in su perché possiamo modellare la sabbia a nostro piacimento, facendo una conca per la testa e per il fondoschiena e mettendo della sabbia in più sotto le cosce per rialzare le gambe e allentare la tensione lombare. È sempre preferibile la sabbia, anche e soprattutto se si ha l’abitudine di prendere il sole a pancia in giù: il non plus ultra in questo caso sarebbe avere a disposizione un lettino con un buco per il viso, come quelli da massaggio».
«In generale, come già detto, l'abbronzatura è meglio prenderla stesi sulla sabbia. Cerco di spiegare meglio: il primo errore dei lettini in spiaggia è che essendo rialzati di qualche grado mettono in iperestensione la zona lombare. Il collo, inoltre, essendo girato da un lato, causa una tensione forzata nei muscoli da una parte e un accorciamento dall’altra, provocando torcicollo e mal di testa. Ma se vi dà fastidio l'effetto «impanatura», sul lettino sarebbe preferibile prendere solo la tintarella e non leggere, per non sottoporre il capo e la colonna vertebrale a movimenti e posture scorrette. Se proprio non si riesce a farne a meno, posizionate un appoggio dietro il collo, va bene anche un telo arrotolato, per evitare l’effetto text neck, ovvero quella condizione non fisiologica del rachide cervicale che viene sottoposto a un sovraccarico eccessivo e a uno stress ripetuto durante il quale la testa è chinata in avanti e protesa verso il basso».
«Fare stretching in spiaggia può fare bene ai muscoli, soprattutto se si è arrivati dopo un lungo viaggio. Lo sport in generale è meglio farlo in palestra o altri luoghi attrezzati, anche all’aperto».
«Per chi predilige la montagna, è importantissima la scelta delle scarpe. Bisogna scegliere sempre scarpe che sostengono l’articolazione della caviglia e dei piedi. Inoltre gli zaini devono essere ben allacciati in vita ed è meglio utilizzare le bacchette per aiutarci».
«Sembra un consiglio che ha poco a che fare con i precedenti, ma in realtà bere molto e spesso è l’abc del benessere, soprattutto quando fa caldo. Non vale l’acqua contenuta nella frutta per idratarsi bene: occorre bere costantemente dell’acqua per mantenere il corretto funzionamento dell’organismo».
«Molta gente aspetta di arrivare in spiaggia per spalmare sul corpo la protezione solare. Io invece consiglio sempre di farlo a casa e arrivare in spiaggia con lo schermo solare già attivo ed efficace perché ha avuto il tempo di essere assorbito bene dalla pelle. Non è un consiglio prettamente chiropratico, ma da medico non posso esimermi dal fare corretta divulgazione. E poi, repetita iuvant».
