La corona, i picnic e la sorella del re

Mi sono trovata a Londra per caso, tra gli inglesi che applaudivano i principini e Kate, ma anche Anna, l'ultima amazzone
La corona i picnic e la sorella del re

Questo articolo è pubblicato sul numero 20 di Vanity Fair in edicola fino al 16 maggio 2023

Giuro che ero a Londra per caso, il giorno dell’incoronazione. E che pioveva molto più di quanto sembrasse in tv. Ma se sei a Londra il giorno dell’incoronazione di re Carlo, vuoi non partecipare al rito collettivo? E poi io vado matta per i festeggiamenti, anche se avrei preferito ritrovarmi per caso a Napoli per lo scudetto, che a Londra per il Coronation Day.
Comunque, la mattina di sabato 6 maggio, armata di impermeabile e ombrellino con bandiera UK, ho trascinato mia figlia a Hyde Park, dove c’erano tre grandi schermi sui prati. Il viaggio per arrivarci, con la metro piena di famiglie inglesi con la corona di cartone in testa e i bambini avvolti nella bandiera, è stato divertente, ma seguire l’evento in un prato enorme insieme a migliaia di persone mezze ubriache lo è stato ancora di più.
Nonostante la pioggia, in parecchi non hanno rinunciato al picnic e hanno allestito tavolini pieghevoli imbanditi di cetrioli, certe salsiccette e bottiglie di spumante per seguire la diretta brindando e cantando inni. Molto applauditi i principini e Kate, poco Camilla, ma questo l’avete già letto dappertutto. Quello che posso aggiungere da infiltrata è che le signore anziane coi calici di plastica erano particolarmente fan della principessa Anna, la sorella del re, e l’hanno sostenuta parecchio quando si è presentata all’abbazia di Westminster in alta uniforme del corpo dei Blues and Royals, col mantello verde scuro accessoriato dal Thistle Collar e il famigerato copricapo nero con la piuma rossa col quale ha impallato per tutto il tempo il povero principe Harry, ma soprattutto quando – dopo l’incoronazione – è ricomparsa a cavallo e senza mantello verde, in testa al corteo di seimila membri delle forze armate, dietro la carrozza da dove re e regina salutavano i sudditi. Devo ammettere che aveva un piglio che ha impressionato anche me, e soprattutto la mia – fino a quel momento scettica – figlia, femminista dura e pura, allergica a principi e principesse.

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