Tom Cruise e lo sconvolgente documentario che ha fatto tremare Scientology

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Tom Cruise e lo sconvolgente documentario che ha fatto tremare Scientology

Questo articolo è stato pubblicato sul numero del 10 giugno 2015 e lo ripresentiamo oggi per ripercorrere i cambiamenti dei quali Vanity è stato protagonista negli ultimi 20 anni. Qui tutti gli articoli che stiamo ripubblicando

Preferisce non dirmi da quale città mi sta parlando via Skype, o che lavoro fa: «Ogni volta che esce un dettaglio sulla mia vita Scientology cerca di rovinarmi: negli ultimi anni ho contato cinque case affittate solo per sorvegliarmi». Della chiesa fondata da L. Ron Hubbard nel 1954, Mark «Marty» Rathbun è uno dei maggior nemici perché la conosce bene. Fino a quando se n’è andato nel 2004, è stato il braccio destro del leader David Miscavige: tra le tante battaglie vinte assieme, quella a colpi di querele contro il fisco americano per ottenere lo status di religione, e quindi l’esenzione dal pagare le tasse. Ma secondo Going Clear: Scientology and the Prison of Belief, il documentario su Scientology prodotto da Hbo che dal 25 giugno arriverà nei cinema italiani, Rathbun ebbe pure un ruolo importante nel rapporto tra l’organizzazione e il suo discepolo più famoso, Tom Cruise. Un seguace tanto celebre quanto convinto, al punto da poter essere definito «il più devoto scientologo che io conosca »: parole pronunciate da Miscavige nel consegnargli la Freedom Medal of Valor, un’onorificenza creata apposta per lui.

Sarebbe stato Rathbun, per esempio, a consegnare la lettera di divorzio a Mimi Rogers, che aveva introdotto l’attore in Scientology nel 1986, ma che avrebbe avuto il difetto di essere figlia di uno squirrel, uno scoiattolo, come vengono definiti con disprezzo i membri della chiesa che pur continuando a seguire gli insegnamenti di Hubbard decidono di lasciare Scientology. E sarebbe stato sempre Rathbun a fare controllare i telefoni della seconda moglie dell’attore, Nicole Kidman, quando fu il momento di disfarsi anche di lei, considerata «una fonte di problemi potenziali» perché il padre Antony faceva lo psicologo. Non a caso, dunque, Tom Cruise si lanciò poi, durante un’intervista televisiva, in una durissima invettiva contro psicanalisti e aziende farmaceutiche, da sempre i grandi nemici di Scientology. Secondo la dottrina dell’organizzazione lo stato di chiarezza mentale è ottenibile solo seguendo i suoi costosi corsi e facendo audits, ovvero rispondendo a ordini e domande tenendo in pugno i due elettrodi dell’e-meter, una versione modificata della macchina della verità brevettata da Hubbard. E poiché Rathbun ha passato centinaia di ore a fare audits con Cruise dopo il suo divorzio da Nicole Kidman, è a lui che pongo la domanda implicita nel documentario di Hbo: perché Tom Cruise non lascia Scientology? «Perché dopo tutti questi anni Scientology è diventata una missione più grande di lui», mi risponde Rathbun. «C’è chi ipotizza che le celebrities come Cruise e Travolta rimangano perché con gli audits Scientology ha costruito dossier pieni dei loro segreti più intimi, ma non è vero. Io non rivelerò mai a nessuno quello mi ha detto Cruise, ma le posso dire che non è quella la ragione: non lascia perché Scientology è la sua vita». Dopo l’uscita del documentario, Scientology ha messo sul suo sito Freedommag.org una serie di video che smentiscono Rathbun e tutti gli altri fuoriusciti che ora criticano l’organizzazione. John Travolta ha detto che non avrebbe neanche guardato il documentario, in cui viene accusato dalla sua amica scientologa Spanky Taylor di non averla aiutata quando venne separata da sua figlia neonata e costretta ai lavori più umili dai suoi dirigenti. Ma comunque lo smentisce anche lui: «Non ho vissuto niente di quello che mi viene attribuito». L’unico a non parlare è stato Tom Cruise, i cui rappresentanti avevano peraltro già smentito le rivelazioni del libro di Lawrence Wright su cui Going Clear è basato. Ma sarà difficile che la star riesca a mantenere il silenzio: negli Stati Uniti a fine luglio esce il quinto Mission: Impossible - Rogue Nation e nel corso del tour pubblicitario Cruise sarà probabilmente costretto a spiegare se la sua ritrosia rappresenta una clamorosa presa di distanza da Scientology o la conferma di un coinvolgimento che finora sembra assoluto.

Nessuna delle star passate dal Celebrity Center di Scientology a Hollywood ha il potere di Tom Cruise. Non John Travolta o Kirstie Alley, che dopo tanti anni di militanza sono rimasti nel ruolo di discepoli, mentre Cruise diventava un ambasciatore globale dell’organizzazione parlando di Scientology con Bill Clinton e Dick Cheney, inaugurando sedi nel mondo e cercando di reclutare celebrities come Spielberg, David e Victoria Beckham, Will e Jada Smith (che ha poi finanziato una scuola basata sulle tecniche educative di Hubbard). L’unica scientologa lontanamente paragonabile a Cruise per quantità di soldi versati nelle casse della chiesa è Nancy Cartwright, la voce di Bart nei Simpson. Ma solo Cruise ha sviluppato un rapporto simbiotico con David Miscavige, che l’attore chiama confidenzialmente «C.O.B.», da chairman of the board (presidente del consiglio di amministrazione, il suo ruolo nella chiesa). «La loro è una amicizia quasi innaturale», mi spiega Mike Rinder, che di Scientology è stato portavoce fino al 2007. «Miscavige adora Cruise, Cruise tratta Miscavige come fosse un Dio. Quando li ho visti insieme spesso erano vestiti in modo identico, alle prime dei film sedevano l’uno accanto all’altro, e quando Miscavige si fece fare da suo cognato una Harley-Davidson personalizzata, Cruise ne ordinò una uguale». Nel periodo in cui stava con Nicole Kidman, sostengono i fuoriusciti, Cruise espresse il desiderio di correre con lei su un prato fiorito: immediatamente Miscavige mise al lavoro decine di persone per bonificare il deserto accanto alla Gold Base, una delle sedi in California. E siccome non era venuto bene, lo fece rifare. Quando Tom espresse ammirazione per i maggiordomi addetti al guardaroba di Miscavige, da Scientology partì una pattuglia per assicurare lo stesso servizio nella casa dell’attore a Telluride. L’appartamento del divo a Beverly Hills? Anche quello sarebbe stato ristrutturato da una squadra di adepti. Ci fu solo un breve periodo in cui Cruise si allontanò dalla chiesa, ai tempi di Eyes Wide Shut.

Gli esuli raccontano che l’attore nelle sedi di Scientology si sente protetto: i membri della chiesa hanno l’ordine di non parlargli, e di non disturbarlo. È possibile che Cruise non sia del tutto a conoscenza dei soprusi attribuiti all’organizzazione. Per esempio, che i militanti di Sea Org – i fedelissimi di Scientology – verrebbero «invitati» da bambini a firmare contratti in cui si impegnano a servire l’organizzazione per un miliardo di anni, e che sarebbero pagati solo 40 centesimi all’ora per turni di lavoro massacranti. Forse neppure conosce l’esistenza della prigione californiana dove secondo il documentario Miscavige farebbe rinchiudere i dirigenti disobbedienti: The Hole, il buco, un salone senza sedie né letti dove si mangia in piedi e si dorme tra le formiche sul pavimento, e dove d’estate viene tolta l’aria condizionata. Mike Rinder racconta di esserci rimasto chiuso due anni, durante i quali ogni tanto veniva fatto uscire per tornare a difendere pubblicamente Scientology. «Io credo che Tom sappia abbastanza cose, benché abbia probabilmente visto poco con i suoi occhi», mi dice. «Ma penso, soprattutto, che sia autenticamente convinto di lottare, assieme a Miscavige, per salvare ogni singolo essere umano della galassia, secondo gli insegnamenti di Hubbard. E per questo è disposto a giustificare anche le cose più sbagliate di Scientology, perché servono un obiettivo più alto». Si è spesso ipotizzato che Katie Holmes si sia separata da Cruise per scongiurare la possibilità che la loro figlia Suri finisse in Sea Org. Ma Aaron Smith-Levin, cooptato da bambino nei ranghi dell’organizzazione, mi spiega che è come se esistessero due diverse Scientology: «Le regole che valgono per Tom non funzionano per gli altri», dice, e sottolinea che nessuno si sarebbe permesso di reclutare in Sea Org la piccola Suri, così come nessuno l’ha fatto per i figli più grandi adottati con Nicole Kidman, Connor e Isabella. Il documentario racconta di presunte «selezioni» organizzate da Scientology per trovare al divo una fidanzata dopo la separazione da Penélope Cruz, che aveva continuato a dichiararsi buddista nonostante le richieste di entrare nella chiesa. Stando a una ricostruzione pubblicata sull’edizione americana di Vanity Fair, decine di attrici vennero convocate, e la scelta cadde su Nazanin Boniadi, diventata poi famosa nei panni di un’agente Cia nella serie Homeland. Figlia di adepti, le venne chiesto di rompere col suo fidanzato, e quando si rifiutò le vennero mostrati i verbali degli audits in cui lui confessava di averla tradita. Venne poi preparata all’incontro con Cruise. Andò così bene che finì a vivere con lui. Ma una sera in cui aveva un forte mal di testa, commise l’errore di chiedere a Miscavige di ripetere quello che stava dicendo: per Cruise, sostengono gli esuli della chiesa, fu un’offesa talmente grande che venne abbandonata. Anche nelle sue vicende sentimentali, dunque, il divo sembra ricevere da Scientology un trattamento preferenziale. Di solito quando un partner lascia la chiesa viene dichiarato una «persona soppressiva », con cui gli scientologi non possono più avere alcun contatto. Invece, come ha scritto nel suo blog Mike Rinder, non risulta che a Cruise venga impedito di vedere le sue ex mogli.

Ben altra scelta è stata imposta, due anni fa, a Sara Goldberg, a cui è stato chiesto di tagliare i rapporti con suo figlio Nick, colpevole di essere in contatto con un amico che a sua volta parlava con un «soppressivo». «Quando mi sono rifiutata di farlo, sono stata dichiarata a mia volta persona soppressiva, e mia figlia rimasta in Scientology ha rotto ogni contatto con me», racconta. «Da allora non vedo né lei né la mia nipotina ». Nel suo caso, è stata la politica di divisione delle famiglie a provocare l’uscita. Ma c’è anche chi – come il regista Paul Haggis, padre di due figlie lesbiche – se n’è andato in segno di protesta contro l’omofobia della dottrina di Hubbard. «Going Clear ha messo a nudo le mille contraddizioni di Scientology », dice Rinder. «È stato come il crollo di una diga, seguito ogni giorno da una nuova rivelazione. L’ultima, pubblicata dal Los Angeles Times, accusa Miscavige di aver fatto pedinare da un investigatore privato il suo stesso padre, che aveva lasciato la chiesa». Chissà se Tom Cruise ha letto quell’articolo. Chissà se crede al Los Angeles Times, o alla puntuale smentita di Scientology.