Intervista

Daniel Bruhl racconta il suo Karl Lagerfeld a Vogue Italia: «Un uomo affamato di successo, tra glamour e romanticismo»

Abbiamo incontrato l'attore tedesco all'Hotel Savoia di Milano dove è intervenuto per presentare la serie di Disney + che lo vede protagonista nei panni del leggendario stilista
Daniel Bruhl Karl Lagerfeld
Caroline Dubois - Jour Premier - Disney

Daniel Bruhl è Karl Lagerfeld nella serie Disney+: «Ho cercato le sua fragilità e contraddizioni. In cosa gli somiglio? Nella voglia di superare ogni confine»

Icone a confronto, generazionali, eterne nell’immaginario. Daniel Bruhl sembra ormai prenderci gusto quando arrivano progetti nei quali deve immergersi in personaggi leggendari. Lo ha fatto interpretando Niki Lauda, in Rush di Ron Howard, antagonista-amico di James Hunt. L'ha rifatto ora, alzando il livello, il tono, facendoci un regalo straordinario, abbracciando una
figura come Karl Lagefeld, il “Kaiser della moda”, scomparso nel 2019.

Un artista che adesso rivive nei suoi inizi, prima da Chloè, e poi come direttore creativo di Saint Laurent, nella serie Becoming Karl Lagerfeld - dal 7 giugno su Disney+ - che nella mattinata di mercoledì 5 giugno l'attore tedesco ha presentato in conferenza stampa dalla Sala Veranda dell'Hotel Principe di Savoia di Milano. Era vestito in total look Zegna - bomber, camicia, pantaloni e scarpe Triple Stitch - così come ha fatto in tutte le altre tappe del tour promozionale della serie: «La moda e i suoi ritmi? Li ho capiti grazie ad Alessandro Sartori di Zegna, il primo stilista che ho incontrato» parola di Daniel Bruhl.

Daniel Bruhl a Milano per la presentazione della serie “Becoming Karl Lagerfeld”

Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

Daniel Bruhl a Milano per Becoming Karl Lagerfeld

Nel descrivere il percorso lavorativo, ma anche personale - visto l’amore per il compagno Jacques De Bascher - di Lagerfeld, un entusiasta Daniel Bruhl ha spiegato: «Per me è stata un'esperienza arricchente, ebbi modo di conoscerlo una volta sola, 20 anni fa, era per un servizio fotografico. Vidi il personaggio che si era inventato, occhiali neri, guanti, capelli bianchi raccolti, ma per un istante sono riuscito a incrociare il suo sguardo. In questo caso mi interessava poter esplorare anche le sue fragilità, le contraddizioni, il lato romantico. Ho visto diverse interviste rilasciate quando era giovane, incontrando anche suoi vecchi amici, i quali mi hanno fornito nuovi particolari da cui attingere. Da lì mi sono tuffato».

E come Lagerfeld, anche Bruhl - che prossimamente vedremo anche nel film The Collaboration, nel quale sarà il collezionista d’arte Bruno Bischofberger, l’artefice del primo incontro tra Andy Warhol e Jean Michel-Basquiat, a cui è dedicata la storia - all’inizio, ha dovuto in qualche modo “lottare” per emergere, in quanto tedesco, diventando l’attore internazionale che è, trasversale, e capace di catturare (sempre) l’essenza dei propri ruoli: «Posso identificarmi in questo aspetto, riesco a rapportarmi con Lagerfeld per quel suo desiderio di riuscire a superare i confini, non a conquistare territori, ma a lavorare con culture diverse. Mia madre è spagnola, ho due zie francesi, papà è tedesco, mi sono abituato a una commistione culturale, ed ora mi diverte recitare, come qui, anche in più lingue».

Daniel Bruhl e l'intervista a Vogue Italia

Da Lauda a Lagerfeld: avevano qualcosa in comune secondo lei?

Sicuramente la spinta, l'ambizione, la fame di successo, la disciplina, la concentrazione, questo in entrambi. Ciò che amo è la dinamica Mozart-Salieri. Nel caso di Nicky Lauda è stato James Hunt, per Karl Lagerfeld è stato con Yves Saint Laurent: è il poter avere questo competitor dell’altra parte, amore e odio, rispetto, ma anche gelosia e invidia, sono sempre materiali ricco con cui un attore può lavorare.

La serie è anche un modo per fare un salto negli anni ‘70, indossare abiti dell’epoca, accessori. Com’è stato?

Una bellissima esperienza poterli toccare, e soprattutto indossare abiti così stravaganti ed eccentrici. Ma è anche interessante nel senso che in realtà è stato un viaggio nel tempo molto particolare, c'era quell'anacronismo secondo cui Karl Lagerfeld viveva in un periodo in cui si viveva di eccessi, tra sesso, droga e rock and roll, tutti andavano nei club, bevevano alcol, vigeva una enorme promiscuità. Dall’altra parte lui aveva un grande amore, che sembrava un personaggio uscito da un romanzo di Proust. Ecco ho cercato di dare valori ad entrambi i mondi. Il lato glamour, e il lato umano. Quando ho letto le sceneggiature, ho pensato: "Oh, questo è qualcosa che voglio fare".

Karl Lagerfeld (Daniel Bruhl) e Yves Saint Laurent (Arnaud Valois)

Caroline Dubois - Jour Premier - Disney

Questa serie rappresenta un altro grande passo della sua carriera. Cosa hai imparato in tanti anni?

La necessità di mantenere vivo il proprio interesse e la curiosità, questo è qualcosa che anch'io ho ammirato profondamente di Karl Lagerfeld, e che ha vissuto fino all'estremo. Vorrei essere curioso la metà di lui quando invecchierò, perché non ha mai smesso di circondarsi anche di giovani, senza diventare nostalgico, vecchio, o una persona che guardava costantemente indietro. Mi piacerebbe potermi continuamente esplorare in campi diversi.

A proposito di campi, ma da gioco. Se le cito un’altra icona assoluta come Rafa Nadal?

Un mio idolo, uno dei migliori tennisti della storia, ne sono un grande fan. Vivo anch’io a Maiorca. Adoro giocare a tennis, purtroppo non così bene come, ma ora è bello anche vedere una nuova generazione, nuove rivalità. Basta guardare cosa succedendo negli ultimi anni, con due superstar come Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Non vedo l’ora di vederli giocare in semifinale al Roland Garros: cambieranno questo sport e saranno all'altezza.

Caroline Dubois - Jour Premier - Disney
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