Essere gentili è davvero il “soft power” per raggiungere i propri obiettivi

Le persone gentili si pongono all’altro con dolcezza, rispetto e comprensione. È una capacità che si impara fin da piccoli grazie all’apprendimento per imitazione degli adulti di riferimento e che può essere di grande aiuto nelle varie fasi di vita
essere gentili
Catherine Falls Commercial

Essere gentili è davvero il “soft power” per raggiungere i propri obiettivi

Essere gentili significa avere in mente l’altro. La gentilezza porta le persone ad aprirsi e a sviluppare una buona fiducia. Il motivo è semplice: dalla persona gentile ci si sente accolti e ascoltati. Non c’è bisogno di grandi dimostrazioni. Spesso basta un sorriso o un complimento inaspettato e senza secondi fini. Le persone rimangono spiazzate da gesti e parole gentili perché -ahimè- non ci si aspetta che avvengano gratuitamente. La gentilezza può essere un vero e proprio strumento che crea legame e rafforza relazioni già esistenti. È una caratteristica molto potente perchè contraddistingue e colpisce l’interlocutore, spesso viene associata all’empatia e quando succede diventa un’arma delicata e sinonimo di intelligenza emotiva.

È utile se volete fare in modo che l’altro si fidi di voi velocemente. La gentilezza infatti predispone ad un atteggiamento aperto in cui la persona trova lo spazio per entrare e mettersi a suo agio. È l’esatto contrario della freddezza e della rigidità, caratteristiche che allontanano per definizione. Essere gentili invece significa dare un segnale di presenza e di propensione all’ascolto.

Come si impara a essere gentili (da bambini ma anche da adulti)

L’arte della gentilezza si impara osservando. Le prime fonti di apprendimento per il bambino arrivano dalle figure di riferimento: genitori, nonni, insegnanti, allenatori, baby sitter. Si pretende che i nostri bambini siano educati e rispettosi, si richiede loro di ripetere grazie e per favore, di utilizzare toni garbati e rispettosi ma spesso non otteniamo l’effetto desiderato. Succede perché potrebbero essere ancora troppo piccoli per regolare quello che sentono (e quindi agiscono di impulso) oppure perché semplicemente non sanno fare quello che gli stiamo chiedendo. L’unico modo per insegnare la gentilezza dunque è diventare gentili a nostra volta. Avremo così la garanzia del risultato e daremo la possibilità ai nostri figli di apprendere per imitazione, la maniera più facile ed efficace possibile.

Se invece siete adulti e pensate di non aver mai imparato la gentilezza provate questo esercizio: pensate alla persona più gentile che conoscete. Immaginatela mentre parla, quando chiede qualcosa o si rivolge a qualcuno. Poi immaginatevi di mettervi nei suoi panni e provate a imitarla. Utilizzate la sua postura, il suo modo di porsi, se possibile anche le sue parole. Allenatevi così fino a che sentirete di poter trovare il vostro modo di essere gentili.

Come la gentilezza può aiutare a raggiungere i propri obiettivi

La gentilezza è un’arma delicata. Apre la strada alla fiducia, aiuta i rapporti, crea empatia tra chi la pratica. Per questo è un’alleata importante per raggiungere i propri obiettivi.

Le persone gentili sanno come approcciarsi con gli altri, possono rendere la mano e hanno la capacità di ammorbidire eventuali rigidità della persona che hanno di fronte. Essere gentili non significa essere accondiscendenti o passivi, anzi. Si può essere molto gentili rispettando il proprio valore e sottolineando le proprie idee. Quando questo viene fatto con gentilezza e assertività il risultato può migliorare di gran lunga perché si dimostra la capacità di autodeterminarsi pur rimanendo nel rispetto dell’altro. Se vi sembra difficile in effetti lo è. Tuttavia quando si raggiunge questo risultato, con un importante lavoro su di sè, si potrà vantare un importante curriculum di prove ed errori in cui alla fine si diventa CEO di se stessi.

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