musica

Geolier, c'affascina l'accento. A Milano il rapper dimostra che cantare d'amore è cantare di vita

37.000 presenze a Fiera Milano e un tour appena annunciato. Il fenomeno ha appena iniziato a stupire
Geolier concerto Milano tour 2024 2025
ph Fabio Turco

Geolier in concerto a Milano “Mi sento a casa”. Moda, ospiti e serata e l'annuncio del tour 2025

Il riscatto e il riconoscimento sono due bisogni sociali fondamentali connessi alla crescita. In questo particolare biennio, questi i tre concetti fanno rima con Napoli, una città che vive una meritata rivalutazione culturale dopo lo scudetto ma soprattutto grazie ai fenomeni artistici che genera, alla cui base esiste un substrato culturale che molte altre culture non conoscono. I suoi simboli più popolari sono prevalentemente legati al calcio e alla musica, basti pensare al murales di Diego Armando Maradona nei Quartieri Spagnoli e le frasi delle canzoni di Pino Daniele che tappezzano la città. Ma oggi c'è un nuovo volto che affianca questi miti, apparso anche a fianco delle statuette di San Gennaro nelle botteghe di presepi artigianali di Spaccanapoli: quello di Geolier, all’anagrafe Emanuele Palumbo, classe 2000, il rapper di Secondigliano che porta sempre l'aria di Napoli in borsa e sabato scorso ha riempito con 37 mila presenze gli spazi di Fiera Milano Live. Dopo la sua partecipazione a Sanremo tutta Italia lo conosce per I'P ME T'P TE, punta dell'iceberg dei lavori che il rapper di Secondigliano sforna da prima del 2018, anno di formale attività. Il concerto, durato quasi due ore, è stato un susseguirsi di pezzi vecchi e nuovi provenienti dai tre album in studio, Emanuele, uscito nel 2019, poi IL CORAGGIO DEI BAMBINI e DIO LO SA, usciti rispettivamente nel 2023 e all'inizio di quest'anno. Attraverso i vari brani, Geolier ha dimostrato a Milano la sua imponente figura nel panorama del rap italiano che è riuscita a superare i limiti locali - tanto da essere anche riconosciuto internazionalmente a San Remo ricevendo i complimenti di rapper americani come Rick Ross - ma soprattutto come la musica possa più unire che dividere, non importa come viene cantata.

Pubblico con le maglie del Napoli e ospiti

«Quando ho suonato per la prima volta a Milano erano in 70 ad ascoltarmi, poi abbiamo fatto l'Alcatraz, adesso siamo qui. Fatemi sentire a casa che sono parecchio lontano da casa mia. ». Spoiler: a fine serata Geolier ha ringrazia Milano dicendo di essersi sentito a casa. Saranno state le numerose maglie del Napoli che tappezzavano la platea, o le due ore di concerto cantate a squarciagola da tutti. Questo perché nonostante i testi in napoletano, ipotetica barriera linguistica soprattutto per seguire il concerto, la musica e il talento arrivano prima, insieme alle emozioni che attraversano chiaramente anche il performer sul palco. Sia brani più melodici dove Geolier armonizza i ritornelli come SI' STAT TU che le canzoni più hip-hop dove canta strofe più veloci, quasi in extrabeat (stile di rap dove il parlato raddoppia la velocità dei bpm della musica) tutto d'un fiato come NUN VEC NUN SENT NUN PARL generano, prima in Geolier e poi nel pubblico, un'energia pazzesca che dimostra le sfaccettature del cantante, allo stesso tempo introspettivo e sensibile, ma anche consapevole e orgoglioso. «Ho imparato che l'unione fa la forza», continua, presentando sul palco diversi ospiti: accoglie Mahmood, con cui performa PERSONALE, poi Lazza, il rapper milanese che si complimenta con lui perché «hai fatto più gente di me a casa Mia» con cui canta NESSUNO, CHIAGNE e IDEE CHIARE poi Ernia, e infine Paky, storico compagno di musica cresciuto tra Secondigliano e Rozzano.

courtesy Press Office

I look Armani custom e Geolier bambino

Diviso in tre momenti, scanditi dai cambi d'outfit tutti firmati Emporio Armani custom per Geolier, il concerto è stata la conferma di come Geolier sia riuscito a far uscire dal circolo locale la musica napoletana, e in particolare il rap. Certo, Liberato prima di lui e Luché gli hanno spianato la strada, ma se l'eco del rap partenopeo ha bucato il muro del mainstream è anche grazie alla personalità e all'emotività dei testi di Emanuele Palumbo. Rimanendo sul sentimentale, una piccola nota: nell'ultimo intervallo, sui maxi-schermi è apparso un piccolo Geolier, non più che 12enne, che si riprende con la webcam mentre fa freestyle in cameretta. Un'immagine comune a chi ama la musica rap, abituato alle rime grezze e storte di chi ha appena iniziato, ma ignota a chi non mastica il genere. I volti degli spettatori stupiti e felici di vedere la prova schiacciante di quanta strada quel bambino avesse fatto, sono stati davvero appaganti per me che li ho notati, figuriamoci per Geolier stesso. È con passione, pratica e dedizione, che si raggiungono risultati posizionanti, rimanendo se stessi, ma soprattutto spianando la strada ad un genere e alle future generazioni della musica napoletana, che ha sempre parlato d'amore e in fondo, cantare d'amore della sua presenza o della sua mancanza, in stile neomelodico o rap, è cantare di vita, di quella di tutti.

Geolier ha appena annunciato il suo tour nei palasport per marzo 2025. I biglietti saranno in vendita a partire dalle ore 14.00 di lunedì 8 luglio su Ticketone.it e nei punti vendita abituali. Info su www.magellanoconcerti.it.

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