Hôtel du Couvent è la nuova destinazione da non perdere nel cuore di Nizza
Dopo dieci anni di lavori ha inaugurato a giugno l'Hôtel du Couvent: si tratta di un'opera di restauro imponente, un sogno che diventa realtà per il visionario Valéry Grégo, imprenditore rivoluzionario cresciuto nella banlieue parigina, fondatore di Perseus, una collezione di hotel europei - tra cui Les Roches Rouges e La Pigalle - che intendono ridefinire il concetto di lusso guardando al futuro. Al centro c'è la consapevolezza dei viaggiatori: ospiti sempre più attenti, desiderosi di connessione, meraviglia, esperienze autentiche nel rispetto delle comunità locali. Un cambiamento radicale come suggerisce la dichiarazione di Grégo: «Travel better or not at all».
La storia
Non c'è bisogno di ritirarsi in un eremo sperduto per trovare rifugio dalla frenetica vita quotidiana. La particolarità dell'Hôtel du Couvent è che si presenta come un luogo di quiete situato proprio nel contesto cittadino di Nizza. Si può facilmente vivere un momento di riposo all'interno dell'hotel, scandito da bagni in piscina, massaggi, camminate bucoliche e pasti ristoratori, per poi uscire a piedi e fare una passeggiata sulla Promenade des Anglais, perdersi al mercato dei fiori di Cours Saleya o visitare il museo di Marc Chagall.
La posizione privilegiata dell'hotel deriva dalla sua storia. Come suggerisce il nome stesso, il complesso era un tempo un convento, costruito dalle Clarisse dell'Ordine di Santa Chiara nel 1604 e poi occupato dai Visitandini dall'inizio dell'Ottocento fino ai primi anni Ottanta. Non era solo un luogo votato alla calma e alla riflessione, ma anche un ambiente di soggiorno e scambio, dove le persone si recavano per comprare il pane fresco o fare trattamenti erboristici, possibilità che si trovano oggi riflesse nella panetteria e nell'erboristeria dell'hotel. Valéry Grégo ha valorizzato questo patrimonio creando un progetto in collaborazione con diversi creativi: lo Studio Mumbai e lo Studio Méditerranée per l'architettura, Festen Architecture per l'interior design. I team hanno lavorato in sinergia per restituire quell'atmosfera votata all'introspezione che doveva caratterizzare gli ambienti abitati dalle suore, restaurando i quattro edifici del convento nel rispetto delle caratteristiche originali dell'edificio e utilizzando risorse locali. I colori caldi, l'uso privilegiato del legno, l'essenzialità degli spazi contribuiscono a dare vita ad una oasi di pace che si combina perfettamente con la rigogliosa natura che circonda l'intero complesso.
Si può scegliere tra 88 camere e 8 suite, ognuna delle quali rivela un'anima unica grazie alla selezione dei quadri, delle sculture, dei libri (che richiamano la vita monastica, riflessioni filosofiche o artistiche), agli arredi su misura e soprattutto all'antiquariato d'epoca, composto da pezzi provenienti dall'Italia, dalla Spagna o dalla Francia (non è rimasto nulla di originale del convento).
Nella suite dove ho soggiornato, che aveva un ampio terrazzo affacciato sullo storico chiostro e sul cortile circondato da aranci, ho goduto della presenza di un quadro di Picasso originale in cucina - una gouache ispirata al balletto - e mi sono meravigliata di trovare un piccolo dipinto dell'artista Inès Longevial nel bagno vicino all'ingresso - una visione contemporanea della Madonna. Le dimensioni e il posizionamento non erano casuali: molte delle opere appese alle pareti, sopra il letto o vicino alla scrivania, sono di misure ridotte per riprendere l'essenzialità dell'arredamento delle stanze dove vivevano le suore.
All'aria aperta
Senza dubbio la vera protagonista dell'Hôtel du Couvent è la presenza maestosa della natura: l'hotel è immerso in 8mila metri quadrati di giardini, modellati da Tom-Stuart Smith, paesaggista, e James Basson di Scape Design. I terrazzamenti offrono una visione molto suggestiva e permettono di fare passeggiate meditative all'ombra delle fronde degli alberi. La vista panoramica migliore è quella che si può godere recandosi nel punto più alto, vicino alla piscina esterna più grande (ce ne sono diverse), una vera e propria cartolina della città di Nizza. Questo connubio con la natura offre uno spunto di riflessione sulla stagionalità e sul passar del tempo.
Quando mangiare è una esperienza
Appena arrivati all'hotel ci hanno accolto con una madeleine e un succo di ciliegia artigianale. L'etichetta recitava “cerises noires et sarriette sauvage”. Fin da questi primi indizi si poteva intuire quale sarebbe stata la direzione a livello culinario: ricercatezza nella materia prima e semplicità, sapori autentici e locali, capaci di sollecitare i sensi e i ricordi. Tutti gli ingredienti utilizzati nei piatti che si possono gustare nei diversi bistrot sono a Km zero e provengono dalla fattoria dell'hotel a Touët-sur-Var dove gli ospiti si possono recare anche per visite, cene o laboratori gastronomici. La valorizzazione del luogo in cui l'hotel sorge trova espressione nella possibilità di assaggiare piatti tipici nizzardi come la ricciola cruda, i Barbajuans de la Roya e gli gnocchi al pistou e di godere di un mercato cittadino di prodotti locali e della regione circostante che si tiene ogni sabato mattina nel cortile dell'hotel.
La ricerca del benessere
L'Hôtel du Couvent sembra esser il posto giusto per favorire l'armonia fisica e mentale. Colori, sapori, odori, tutto contribuisce ad agevolare questa ricerca. Esistono anche concrete possibilità per renderla ancora più efficace. Ci si può concedere un trattamento nell'area benessere del convento che prende ispirazione dalle antiche tradizioni balneari romane - tra tepidarium, caldarium e frigidarium - oppure godere di una visita presso l'erboristeria nel chiostro dove l'erborista locale Gregory Unrein di Nice Organic fornisce agli ospiti consigli personalizzati e rimedi su misura. Gli stessi tè, tisane e tinture con le erbe del giardino che vengono serviti dalla cucina e dal bar dell'hotel.
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