Porto Rubino è il festival che porta in Puglia musica e sostenibilità

La quinta edizione si è conclusa il 9 luglio con artisti come Dardust, Dente, Emma Marrone e Francesca Michielin
porto rubino
Francesca MichielinIlenia Tesoro

Porto Rubino celebra la musica in Puglia con un'edizione tutta sold out

Mare, terra e musica in un connubio che scalda l'anima: è questa la natura profonda di Porto Rubino, il festival del mare e della musica nato dalla mente del cantautore pugliese Renzo Rubino. La quinta edizione, inaugurata lo scorso 30 giugno, si conferma come un appuntamento attesissimo nello scenario dell'estate pugliese e ha registrato un completo sold out in tutte le sue date. Gli appuntamenti musicali ha girato l'intera Puglia, creando un ponte tra la terraferma e il suo magico mare, anche grazie a un'imbarcazione esclusiva dai quali si sono esibiti praticamente tutti i performer.

Renzo Rubinofoto: Ilenia Tesoro

Un festival di artisti e persone

«Gli artisti che vengono a Porto Rubino sono amici, oppure persone che contatto tramite amici», ci racconta Renzo Rubino, cantautore divenuto noto dopo la partecipazione a Sanremo 2013 col brano Il postino (amami uomo) e che poi ha espanso la sua carriera in varie direzioni, tra cui la direzione artistica di questo festival: «Sanno però che devono accettare qualche condizione: non utilizzare basi registrate, non venire solo per fare l'ultimo singolo o una pura e semplice promozione, ma vengono qui per divertirsi, suonare con i colleghi». Una manifestazione che vuole in qualche modo riscoprire la dimensione umana, e infatti il pubblico è centrale: «Non amo gli eventi di dimensioni enormi, dispersive. Qui è tutto fatto in base ai luoghi che abbiamo, solo nell'ultima sera abbiamo superato le mille persone. Mi piacciono le cose intime», continua Rubino: «Le persone scelgono di venire perché hanno voglia di trascorrere una bella serata di divertimento e musica a prescindere da chi saranno gli ospiti, in un’atmosfera di totale libertà e accoglienza».

Il gran finale, nella data del 9 luglio, ha in effetti visto protagonisti molto eterogenei tra loro, che si sono esibiti al tramonto accanto alla Torre Ovo, nella riserva naturale di Campomarino di Maruggio (Taranto): dal cantautore locale Checco Curci a un'interprete favolosa come Chiara Gagliazzo, e ancora uno dei nomi più interessanti della scena indie italiana come Dente e un maestro della composizione e dell'elettronica (per l'occasione qui tutto in acustico) come Dardust, tutti accompagnati da una resident band, e alla fine anche una vera e propria banda.

Con loro anche due stelle del pop italiano come Emma e Francesca Michielin, che per l'occasione hanno collaborato in …Baby One More Time di Britney Spears, duetto che avevano portato anche a Sanremo. «Un palco così, di fronte al mare, è una grandissima emozione, sono contenta di essere immersa così tanto nella natura», ci racconta Emma, che a un certo punto si è “gettata” tra la folla: «Sono cresciuta in Puglia, quindi al mare sono legati molti miei ricordi, è qualcosa che mi rasserena tanto. La mia estate ideale del resto è: una barca in mezzo al mare, silenzio, tanta protezione solare e tanti libri».

Emmafoto: Ilenia Tesoro
foto: Ilenia Tesoro

Per Francesca Michielin è la seconda volta a Porto Rubino, un ritorno molto sentito: «Spesso quando un'artista fa un festival poi non ci torna perché vuole fare altre esperienze, ma con Renzo ho un rapporto fraterno, quando mi invita vengo sempre anche perché credo molto in quello che fa», ci dice la cantante prima di imbarcarsi nel suo tour estivo L'Estate dei Cani Sciolti, in cui proporrà brani che le stanno particolarmente a cuore e set acustici sempre diversi: «Qui ci sono mille persone, il mood è rilassato, non senti mai l'ansia da prestazione ma ti viene voglia di dare il meglio, proprio per questa atmosfera di comunione e bellezza condivisa». La stessa condivisione amicale che ha caratterizzato una festa informale e per pochi fortunati nella tenuta di Cantine San Marzano, sponsor d'eccezione di Porto Rubino: immersi nelle vigne, Renzo Rubino e i suoi ospiti hanno continuato a cantare in una specie di jam session improvvisata fino a notte fonda, lontani da ogni scaletta sensazionalistica ma solo con la voglia di cantare insieme e celebrare questi luoghi d'incanto.

Emma e Francesca Michielinfoto: Ilenia Tesoro

Dalla musica alla sostenibilità

Prima del gran finale, la quinta edizione di Porto Rubino aveva già segnato un successo dietro l'altro. Gli show musicali sono avvenuti, del resto, in scenari da sogno: a inaugurare la manifestazione 2023 sono stati per esempio Eugenio Cesaro degli Eugenio in Via Di Gioia, Mahmood (anche lui di ritorno per la seconda volta) e Omar Pedrini che si sono esibiti su un veliero ormeggiato nei pressi dell’iconica Scalinata Virgilio di Brindisi. Il 2 luglio, invece, il porto di Giovinazzo per la prima volta ha accolto Madame, Emma Nolde, i Santi Francesi e Alan Sorrenti. Ma il festival continua, sbarcando a Monopoli il 5 luglio con una ricchissima line-up che comprende Bianco, Giovanni Caccamo, Niccolò Fabi e Priestess, e poi il 7 luglio a Tricase, in provincia di Lecce, con Carlo Amleto, Delicatoni, Levante, Nada e Raf. Ogni appuntamento del festival è animato da Chiara Galiazzo, vincitrice di X Factor che qui veste gli abiti speciali di“inviata di bordo”, raccontando reazioni ed emozioni sui social.

Alessandro De Santis dei Santi Francesifoto: Ilenia Tesoro

Particolarmente sentita è stata la tappa finale di Campomarino, però, anche perché si è svolta in un'area naturalistica protetta, e proprio per questo il pubblico è stato invitato a non lasciare dietro di sé rifiuti, a utilizzare borracce e non plastica e fare la raccolta differenziata: «È un'occasione anche per sensibilizzare, per far capire che bisogna mettersi d'impegno in prima persona. E sono sicuro che il pubblico si è impegnato al meglio». Tra le richieste “imposte” agli artisti di cui si parlava prima, anche il progetto EcoRider, che impegna i performer a ridurre l'impatto ambientale dell'industria musicale, limitando per esempio la plastica monouso nel backstage ed evitando sprechi e mancato riciclo dei rifiuti.

Inoltre Porto Rubino si avvale della collaborazione di due partner che ne esaltano la missione di sostenibilità: Sea Shepherd, agguerrita organizzazione internazionale che veglia sull'habitat marino sventando azioni illegali in alto mare, e Worldrise, associazione no-profit che vuole salvaguardare l'ambiente marino attraverso progetti innovativi di conservazione e sensibilizzazione della comunità. In questo contesto c'è anche l'impegno per la valorizzazione di una terra magica: i video realizzati con AMP Porto Cesareo e Ionian Living Fish Labs vedono Renzo Rubino raccontare le tradizioni e il bacino di conoscenza ancora custodito dalle marinerie di piccola pesca costiera della zona. Nonostante voglia espandere i confini del festival anche fuori la regione (si parla di una tappa a Milano), è indubbio che Porto Rubino nasca dall'immenso amore per la propria terra del suo fondatore: «È una festa, un'occasione in cui si gli artisti sia chi viene ad ascoltare si devono sentire liberi», dice lui sintetizzando l'essenza di questo evento: «Tutti quelli che lavorano qui sono pugliesi, e anche quelli che non lo sono lo sono praticamente diventati». Una famiglia, insomma, di fronte alla quale Renzo Rubino ha presentato una chicca a sorpresa, il brano inedito La Madonna della ninna nanna.