Robert Mapplethorpe attraverso lo sguardo di Edward Enninful OBE

Una mostra a Parigi a cura dell'ex direttore di British Vogue Edward Enninful OBE getta un nuovo sguardo sulle fotografie dell'artista americano
Robert Mapplethorpe attraverso lo sguardo di Edward Enninful
Lisa Lyon, 1982.© Robert Mapplethorpe Foundation.
Courtesy Thaddaeus Ropac gallery, London · Paris · Salzburg · Seoul
Se siete a Parigi non potete perdere la mostra di fotografie di Robert Mapplethorpe attraverso lo sguardo di Edward Enninful OBE.

Esattamente, avete letto bene, l'ex direttore di British Vogue Edward Enninful OBE è il curatore di una mostra di opere di Robert Mapplethorpe (New York, 1946 – Boston, 1989), uno dei più grandi esponenti della fotografia del Novecento, presso la Thaddaeus Ropac Paris Marais. In molti si chiedevano che cosa avrebbe fatto dopo Vogue ed ecco finalmente arrivata la risposta.

L'esposizione, visibile da oggi fino al 6 aprile 2024, presenta quarantasei stampe di Mapplethorpe, che spaziano tra foto di moda, ritratti, nudi e nature morte.

Self Portrait, 1980 and Self-Portrait, 1980© Robert Mapplethorpe Foundation. Courtesy Thaddaeus Ropac gallery, London · Paris · Salzburg · Seoul

Enninful ha avuto carta bianca nell'esplorazione dell'intero archivio della Robert Mapplethorpe Foundation e una volta individuate le fotografie da esporre, ha deciso di mostrarle in dittici, dando vita a connessioni inedite. Il curatore descrive il lavoro dell'artista americano come “powerful, beautiful e sensitive” e si sente profondamente vicino al suo modo di interpretare la realtà.

Entrambi hanno messo in discussione lo status quo dei propri settori. Come Enninful si è impegnato per raccontare e valorizzare la diversità e l'inclusività all'interno del mondo della moda (impegno per cui ha ricevuto l’onorificenza inglese OBE, Order of British Empire), così Mapplethorpe, tra il 1975 e il 1989, anno della sua prematura morta per AIDS, ha preso d'assalto i dogmi della società americana, riflettendo nella propria arte il profondo cambiamento culturale che la travolse tra gli anni Settanta e Ottanta. Nelle parole di Enninful:

«Robert Mapplethorpe voleva sconvolgere l'idea di che cosa sia un ritratto. E io ho sempre voluto rivoluzionare l'idea di cosa sia la moda, di chi dovrebbe farne parte, l'idea di chi è accettato e di chi non lo è».

Ken Moody and Robert Sherman, 1984 and Aira, 1979© Robert Mapplethorpe Foundation. Courtesy Thaddaeus Ropac gallery, London · Paris · Salzburg · Seoul

Così troviamo Isabella Rossellini a fianco di Fran Lebowitz, una sorridente Rae Dawn Chong appesa accanto a Grace Jones, o la musa e culturista Lisa Lyon e il bodybuilder Arnold Schwarzenegger “in dialogo tra loro”. Come suggerisce l'accostamento di due autoritratti di Mapplethorpe del 1980, uno in cui indossa una giacca di pelle con aria di sfida e un altro in cui cui appare più vulnerabile, con i tratti del volto sottolineati dal trucco, Enninful sembra ispirato dalle dicotomie studiate che attraversano il lavoro dell'artista, ma anche dalla sua stessa visione, viziata da anni trascorsi nelle redazioni dei fashion magazine.

Fran Lebowitz, 1980 and Isabella Rossellini, 1988© Robert Mapplethorpe Foundation. Courtesy Thaddaeus Ropac gallery, London · Paris · Salzburg · Seoul

Ammette: «Io praticamente vedo il mondo come lo si guarda attraverso le pagine di una rivista. Guardo sempre gli elementi in coppia, quindi l'idea era quella di creare dei dittici: a volte le immagini fluiscono insieme, altre si scontrano l'una con l'altra. É l'idea della serenità e del caos, della purezza che contrasta con l'eccesso. Si tratta di luce, forme, composizione. Per me, tutto deve essere incentrato sulla narrazione. Ed è per questo che gli abbinamenti di questa mostra sono così interessanti dal mio punto di vista: è come il passaggio del tempo e della vita, dove nulla è bianco o nero».

Lisa Lyon, 1982 and Arnold Schwarzenegger, 1976© Robert Mapplethorpe Foundation. Courtesy Thaddaeus Ropac gallery, London · Paris · Salzburg · Seoul

Identità in divenire e sfumature, ecco cosa cerca Enninful. A interessarlo sono le zone grigie, quelle dove le etichette si perdono e bisogna mettere in discussione il proprio sguardo, senza aver paura di correre il rischio di discostarsi dalle ideologie imperanti.

Lo stesso processo a cui aveva introdotto il pubblico Mapplethorpe, ritraendo soggetti inaspettati secondo gli stilemi della iconografia classica. Nella sua visione, popolata da nudi statuari, corpi fasciati in latex e corde, scene leather e pratiche feticiste, un membro maschile può avere la stessa dignità di un fiore se illuminato sapientemente. Il suo lavoro era così provocatorio e all'avanguardia per la sua epoca che più volte dovette scontrarsi con la censura, anche quella interna alla comunità omosessuale, come racconta Jack Fritscher nel libro Robert Mapplethorpe - Fotografia a mano armata.

La sua eredità continua a ispirarci ancora oggi, come rivela questa mostra, nata da una profonda fascinazione, quella di Enninful che scopre l'arte di Mapplethorpe grazie al leggendario stilista britannico Simon Foxton, colui che lo notò sulla metropolitana di Londra all'età sedici anni, facendo di lui un modello e accompagnandolo verso l'appuntamento col destino nell'industria della moda.

All'inizio degli Novanta un Enninful adolescente viene introdotto al Black Book, iconico libro in cui Mapplethorpe dedica novantasei fotografie erotiche a uomini neri. La pubblicazione, che sollevò diverse polemiche, risuonò in Enninful, come ha dichiarato a The Guardian: «Mi piaceva il modo in cui Mapplethorpe usava la luce. Era così potente che volevi toccare la foto. C'era la sensazione che nel suo lavoro stesse accadendo qualcosa di nuovo e incredibile». Questo aspetto lo ritroviamo nella scelta delle opere in mostra che riflette l'avvicendarsi di luce e buio, l'armonia che nasce dai contrasti.

Un elemento che mi riporta alla visione dell'amica fraterna di Robert Mapplethorpe, Patti Smith, che così scrive nel potente libro Just Kids: “Entrambi racchiudevamo principi opposti, luce e tenebra.”

Embrace, 1982© Robert Mapplethorpe Foundation. Courtesy Thaddaeus Ropac gallery, London · Paris · Salzburg · Seoul
Edward Enninful. 2024© Adama Jalloh. Courtesy Thaddaeus Ropac gallery, London • Paris • Salzburg • Seoul

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