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Dai magici abiti ruches ai clogs. Alla sfilata di Chloé ho finalmente rivisto i 6 pezzi iconici del brand che più amavo

Il nuovo direttore creativo Chemena Kamali celebra quell'idea di femminilità libera tipica del Dna del marchio, e riporta in passerella i capi iconici facendo rivivere il primo Chloé
sfilata chloe
Pascal Le Segretain/Getty Images

Sfilata Chloé Paris Fashion Week: la collezione autunno inverno 2024 2025 di Chemena Kamali celebra il dna della maison. E l'effetto nostalgia è immediato

Quando l'abbiamo intervistata lo scorso gennaio, il suo punto di vista era più che evidente. Chemena Kamali, nuovo direttore creativo di Chloé, è una fan di Karl Lagerfeld - al timone della maison per tantissimi anni - e della fondatrice Gaby Aghion. Era naturale, quindi, che la sua prima sfilata sarebbe stata legata a quell'idea di femminilità libera che caratterizzava entrambi, e che in fondo è la vera essenza del brand. «Voglio restituire alla maison la sua anima, che è molto accogliente», aveva detto. «Credo fermamente che ci siano molte donne, là fuori, in tutto il mondo, che condividono questo mio desiderio, che ricordano quei giorni e vogliono viverli di nuovo». E così è stato. Lei - che ha iniziato la sua carriera proprio da Chloé all'inizio degli anni 2000, con Phoebe Philo - alla sfilata Chloé autunno inverno 2024 2025 ha portato il Dna del brand, con un nuovo volto contemporaneo. E noi - ragazze dei 2000 - ci siamo emozionante guardando quelle creazioni tornare in passerella. Ecco 6 cose che siamo felicissime di aver ritrovato.

#1 Vibe anni '70

Libere di muoversi e di essere chi si vuole. Parte da qui Chemena e riporta in collezione quel vibe tipico degli anni ‘70. Da un lato abiti ampi e fluttuanti, dall’altro il tipico fascino Seventies rappresentato dal look blazer-jeans a campana. «È un periodo della casa di moda con cui mi sento davvero connessa. Tutto a quel tempo parlava di una femminilità naturale, sensuale, potente, libera e senza sforzo. La fluidità, il movimento della silhouette Chloé sono incentrati su questa libertà», racconta.

Chloé autunno inverno 2024 2025

Pascal Le Segretain/Getty Images

Chloé autunno inverno 2024 2025

#2 La camicia di ruches

Fluide, leggere, e… così tanto Chloé. Le camicie di ruches sono un must-have della maison. Pezzi versatili in grado di impreziosire anche il più basic dei pantaloni, e persino il denim.

Chloé autunno inverno 2024 2025

Chloé autunno inverno 2024 2025

#3 L'abito fluttuante frilled

L'emblema di Chloé e della libertà su cui poggia la femminilità della sua donna è l'abito frilled. Impalpabile e ampio, fluido e fluttuante, è una magia di tessuto che prende forma ruches dopo ruches.

Chloé autunno inverno 2024 2025

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Chloé autunno inverno 2024 2025

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Chloé autunno inverno 2024 2025

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Chloé autunno inverno 2024 2025

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#4 Il rosa Chloé

Sì, esiste un rosa Chloé. Ha lo stesso colore del nastrino che avvolge il profumo della maison e per tanto tempo ha fatto da sfondo al logo del marchio. Il suo tono è vicino al rosa cipria.

Chloé autunno inverno 2024 2025

Chloé autunno inverno 2024 2025

#5 La mantella

La mantella ha sempre fatto parte dell'immaginario Chloé. Oggi spunta su capispalla e impermeabili con quella allure un po' faciullesca e con un fascino tutto Seventies.

Chloé autunno inverno 2024 2025

Pascal Le Segretain/Getty Images

Chloé autunno inverno 2024 2025

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#6 I clogs

Tipici degli anni ‘70 e anche del mondo Chloé. I clogs tornano nella loro versione tradizionale ma ispirano anche altre calzature che per l’occasione si riempiono di borchie.

Chloé autunno inverno 2024 2025

Pascal Le Segretain/Getty Images

«Il mio ritorno da Chloé è stato molto naturale; è stato come tornare a casa, per intraprendere un nuovo percorso. Questa collezione nasce da un legame molto personale ed emotivo che ho con questa casa di moda», dice Chemena Kamali. «Volevo riportare indietro la sensazione che ho provato quando ho messo piede qui per la prima volta 20 anni fa e mi sono innamorata dello spirito della donna Chloé. Voglio sentire di nuovo la sua presenza; il suo battito, la sua bellezza naturale, il suo senso di libertà e disfacimento. Lo splendore, la luminosità e l'energia di quella ragazza. Per me vestirsi fa parte della scoperta di sé: di come evolviamo in quanto donne nelle diverse fasi della nostra vita; di come continuiamo a definire e abbracciare chi siamo. Volevo tornare alle radici originali della maison e costruire una Chloé sensuale che risplenda calore e positività. Voglio onorare lo spirito lungimirante di cui Gaby Aghion è stata pioniera quando ha fondato la casa più di 70 anni fa. Lei voleva liberare le donne e metterle in grado di osare e sentirsi bene. Questa collezione ha un senso di nostalgia che rispecchia anche i tempi in cui viviamo e il modo in cui le donne vogliono sentirsi oggi».

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