Superga ritorna dopo 4 anni a Firenze per Pitti Uomo con una retrospettiva dedicata alla sua storia, grazie al lavoro di Lorenzo Boglione e Marco Tamponi negli archivi del brand.
Le radici a Torino, ma il successo internazionale. E in 120 anni di storia, un orgoglio Made in Italy che necessita di raccontare al mondo tutto quello che è stato e che può continuare a essere. Queste le premesse che hanno mosso Lorenzo Boglione, vice presidente del gruppo BasicNet (azienda madre di Superga), e Marco Tamponi, global brand manager di Superga, nel riaprire le porte di un archivio storico che racchiude tesori preziosi nella storia della moda.
Il brand italiano, famoso per le sue tennis bianche Superga 2750 che l'anno prossimo soffieranno le candeline sul numero 100, non è infatti solo questo. «Centovent'anni di storia rappresentano centovent'anni di utility-wear, un termine molto importante per Superga perché significa trovare soluzioni alle necessità quotidiane dei consumatori. Così come in origine: la realizzazione di stivali in gomma per i lavoratori nei campi delle risaie», racconta Tamponi del passato. «Dopo è arrivato il vulcanizzato, ovvero l'applicazione della stessa tecnologia a una scarpa in canvas. Poi c'è la montagna, con una suola alpina creata per l'esercito dalla ricchezza assoluta, evolutasi in uno dei primi carroarmati da trekking. E infine, con il successo dello sport, le scarpe dedicate al calcio, pallavolo, tennis, basket, corsa e tutto ciò che ne deriva», ha proseguito il global brand manager di Superga.
Uno sguardo, quindi, al passato per raccontare un Made in Italy proiettato, in realtà, al futuro. «L'archivio era sotto i nostri nasi ogni giorno, ma eravamo distratti dal nostro modello più di successo. Ora vogliamo fare in modo che tutti lo conoscano, dobbiamo raccontare la nostra storia», ci spiegava Boglione, «Non siamo solo una scarpa». Pitti Uomo ha fatto, così, da cornice a un appuntamento d'importante heritage italiano dopo 4 anni d'assenza di Superga dall'evento, con la promessa di tornare nel 2025 a festeggiare il centenario del modello iconico, senza però dimenticare delle radici torinesi che verranno da ora in poi rispolverate.
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