L'attore Archie Renaux in un editoriale su Vogue Italia firmato dagli studenti del Master in Fashion Art Direction di Polimoda

Si chiama Grass Stains ed è il loro progetto editoriale fra le pagine della rivista: gli studenti del Master in Fashion Art Direction di Polimoda hanno vissuto la magia di un vero e proprio set, trasformandosi per un giorno intero in direttori creativi della produzione
Master in Fashion Art Direction
da Grass Stains, l'editoriale con l'attore Archie Renaux degli studenti del Master in Fashion Art Direction di Polimoda x Vogue ItaliaFotografia di Pietro Groff. Giacca e jeans di Diesel. Sneakers di Botter x Reebok. Borsa di Botter.

Hanno scattato e intervistato l'attore Archie Renaux: gli studenti del Master in Fashion Art Direction di Polimoda raccontano la giovinezza spensierata con “Grass Stains”, sotto la guida degli Editor di Vogue Italia.

Grass Stains, come i segni visibili di un pomeriggio di gioco all’aria aperta, ma anche il titolo del progetto editoriale che ha visto protagonisti gli studenti del Master in Fashion Art Direction di Polimoda con la mentorship di Vogue Italia. Ad azzerare le distanze fra la rivoluzionaria redazione di Milano e il prestigioso istituto di Firenze c'è la moda, che si rende mezzo per raccontare il prezioso giorno sul set vissuto dai neo-creativi.

Davanti all’obiettivo per questo shooting c'era l’attore britannico 26enne Archie Renaux. Protagonista su Netflix di “Tenebre e Ossa” e prossimamente al cinema con “Alien: Romulus”, ha svelato nel servizio fotografico uno sguardo giocoso e irriverente, quello con cui guarda alla vita e al suo modo di recitare da quando è padre di Lily. «Passare del tempo con mia figlia, guardare i suoi film, giocare con i suoi giochi mi ha permesso di vedere il mondo dalla sua prospettiva: attraverso i suoi occhi», ha risposto l’attore alle domande degli studenti, «Riesco a vedere la magia e il luccichio dei suoi occhi quando parla dei suoi interessi e dei suoi hobby. Mi ha ispirato ad affrontare i miei interessi e la mia carriera nello stesso modo».

da Grass Stains, l'editoriale con l'attore Archie Renaux degli studenti del Master in Fashion Art Direction di Polimoda x Vogue Italia

Fotografia di Pietro Groff. Top di Haigann Fevrier-President (diplomata Polimoda in Fashion Design). Pantaloni di Botter.

Declinando il tema “Shared Humanity” del numero di giugno di Vogue Italia, gli art director di Polimoda hanno costruito il progetto editoriale attorno a un racconto – cucito su misura per l’attore – di ciò che ci accomuna, se sappiamo ascoltare il nostro bambino interiore: l’aspirazione alla leggerezza del divertimento. «Mi sento più a mio agio quando mi diverto, scherzo e rido» ha aggiunto Renaux. Come nel numero della rivista che li accoglie, l'Umanità Condivisa riflette la celebrazione delle differenze, l'incontro di voci, culture, generazioni, lingue e punti di vista al centro degli impegni europei. «Attraverso questo ritratto autentico, miriamo ad espandere le diverse percezioni dell'umanità di Archie e a trasmettere l'atteggiamento spensierato dietro il talento», raccontano gli studenti Polimoda.

da Grass Stains, l'editoriale con l'attore Archie Renaux degli studenti del Master in Fashion Art Direction di Polimoda x Vogue Italia

Fotografia di Pietro Groff. Gilet di Unending. Pantaloncini di Lusine Mkrtchyan (Studente Polimoda in Fashion Design). Cappotto di Zambelli. Stivali di Diesel.
L'intervista all'attore Archie Renaux realizzata da Pippa Kirsten, Maureen Den Os & Andrea Espasito – studenti del Master in Fashion Art Direction di Polimoda curato insieme a Vogue Italia

Cosa ti ha ispirato di recente?

Passare del tempo con mia figlia, guardare i suoi film, giocare ai suoi giochi mi ha permesso di vedere il mondo dal suo punto di vista: attraverso i suoi occhi. Posso vedere la magia e lo splendore nei suoi occhi quando parla dei suoi interessi e hobby.

Il tuo approccio al gioco e all'infanzia è cambiato da quando sei diventato padre?

Mi sento più a mio agio quando mi diverto e scherzo un po'.

Pensi che un senso del gusto particolarmente raffinato o una collaborazione con un buon stilista possano portare la carriera di un attore a un altro livello?

Credo che possano certamente aiutare in termini di immagine e visibilità.

Hai un accessorio preferito?

I miei orologi. Ogni tipo di orologio ha la sua personalità e il suo umore. A seconda di come mi sento ogni giorno, ne indosso uno più o meno rumoroso e audace; o, quando mi sento un po' più riservato e discreto, opto per un orologio che riflette il mio stato d'animo.

Quando approcci un ruolo, pensi che la moda – in particolare il tuo guardaroba – possa aiutarti a entrare nel personaggio, a migliorare la tua interpretazione? E quanto pensi che contribuisca allo studio complessivo della narrazione?

Come gli attori sapranno, c'è una versione del personaggio che non si scopre quando si legge per la prima volta la sceneggiatura, che ha più a che fare con come immagini il personaggio. Ma quando ottieni il lavoro e indossi un costume, o entri sul set, emerge una versione completamente nuova del personaggio. Il personaggio viene inserito nel contesto, il che fa una grande differenza quando si interpreta un certo ruolo, specialmente quando si fanno pezzi d'epoca. Cambia la propria aura, soprattutto quando i costumi sembrano molto vissuti.

Sappiamo che sei vegetariano, ha mai influenzato le tue scelte di moda?

Ad aprile 2022 mi trovavo in una fattoria con mia figlia e la mia compagna, entrambe già vegetariane, e stavo accarezzando una mucca quando ha iniziato a leccarmi la mano come fosse un cagnolino. Ho pensato: “Sai cosa? Sto bene senza.” Mi è capitato di dover mettere massa muscolare per alcuni ruoli, e di solito lo facevo mangiando carne. Ma, come ho provato lo scorso anno, anche da vegetariano posso farlo altrettanto bene. Sono felice di continuare così. Mia madre è sicuramente più attenta ad acquistare capi in maniera più consapevole di me. È vegana, le piace Stella McCartney. Io, dal canto mio, quando faccio acquisti mi limito ad assicurarmi che siano sostenibili.

Hai mai notato dei cambiamenti nell'approccio dei registi alla realizzazione di film a seguito di questo recente incrocio tra la moda e l'intrattenimento?

Credo che questa fase sia iniziata prima che mi venissero assegnati ruoli da professionista. Di conseguenza non ho notato un cambiamento, ma piuttosto ho dovuto adattarmi subito a questa nuova fase dell'industria.

Quali personaggi non vedi l'ora di esplorare in futuro?

Sono aperto a tutti i generi e i ruoli, mi piacerebbe provare a fare tante cose diverse. Quello che mi guida davvero nella scelta dei progetti o dei ruoli è la sceneggiatura. Se la storia è scritta bene e riesco a calarmi nei panni di un personaggio, il progetto diventa davvero interessante per me. Detto questo, sono un grande fan di fantascienza e ho appena fatto un paio di film sui generis di cui vado molto fiero. Mi entusiasma il cinema che offre un momento di evasione. Ne sono esempi film come “Dune” o trasposizioni di libri come “Il Signore degli Anelli” e “Star Wars”, dove la vita quotidiana e le leggi di quei mondi sono profondamente differenti da ciò a cui siamo abituati.

Quanto influisce la parte visiva sulla tua scelta del progetto? Il design dei costumi, il design del set e la cinematografia sono qualcosa che consideri, o è una decisione basata esclusivamente sulla sceneggiatura e sul personaggio?

Quando mi viene presentato un progetto sono un po' al buio riguardo all'estetica. Prima di un'audizione devo affidarmi alla sceneggiatura per guidarmi. Ma una volta che so chi è il regista e quali altri creativi sono stati scelti per far parte del progetto, inizio ad entusiasmarmi.

Pensi che la moda nel cinema possa trascendere lo schermo?

Abbiamo visto come l'estetica e gli stili del cinema diventano tendenze nel mondo reale. Non sono sposati con una sceneggiatura, un set o un personaggio, in un certo senso appartengono allo spettatore, ed è una bellissima cosa.

da Grass Stains, l'editoriale con l'attore Archie Renaux degli studenti del Master in Fashion Art Direction di Polimoda x Vogue Italia

Fotografia di Pietro Groff. Top di Zambelli. Pantaloni di Loewe.

Il servizio fotografico è stato realizzato dagli studenti del Master in Fashion Art Direction di Polimoda, con i capi dei diplomati della scuola e la curatela di Vogue Italia. Credits:

  • Foto di PIETRO GROFF.
  • Video di JONATHAN EMMA.
  • Art Direction di NILFAH ADAMS, NOURA ALIOUAT, IDA ANDERSSON, ARIAM ANDOM, SHANNON ENRIQUEZ, VICKY HO, STEFANIA SALVO (studenti Polimoda in Fashion Art Direction). Styling di JULIA DJOBAVA (diplomata Polimoda in Fashion Styling).
  • Talent ARCHIE RENAUX.
  • Hair and Make-up CLARA GIACCARI.
  • Set designer MELISSA CORTI DIAZ.
  • Artist NILLA BLOMLOV.
  • Production JOSEFA ASTE GOTELLI.
  • Creative Editors FABIO MESSANA, MARIUS MADALIN MUSAT.
  • Photographer assistant LUCA FOSSA.
  • Videographer assistant ANNA MANGONE.
  • Styling assistant MATTEO DEI.
  • Hair and make-up assistant MARIKA MONTESANO.
  • Set design assistant BEATRICE CASIRAGHI.

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