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un-

(1)

prefisso di negazione, dall'antico inglese un-, dal Proto-Germanico *un- (fonte anche dell'antico sassone, dell'antico frisone, dell'antico alto tedesco, del tedesco un-, del gotico un-, dell'olandese on-), dal PIE *n- (fonte del sanscrito a-, an- "non," del greco a-, an-, del vecchio irlandese an-, del latino in-), forma combinata del radice PIE *ne- "non." Spesso eufemistico (come untruth per "bugia").

Il prefisso più prolifico dell'inglese, liberamente e ampiamente usato nell'antico inglese, dove forma più di 1.000 composti. Soffrì un'estinzione di massa nell'antico medio inglese, ma riemerse con rinnovato vigore nel 16° secolo per formare composti con parole native e importate. Disputa con la cognata di origine latina in- (1) il diritto di formare la negazione di certe parole (indigestable/undigestable, ecc.), e sebbene entrambe possano essere utilizzate in cooperazione per indicare sfumature di significato (unfamous/infamous), di solito non lo sono.

Forma anche parole da frasi (come uncalled-for, c. 1600; undreamed-of, anni '30 del 1600; uncome-at-able, anni '90 del 1600; unputdownable, 1947, di un libro; un-in-one-breath-utterable, Ben Jonson; ecc., ma l'abitudine non è limitata a un-; come put-up-able-with, 1812). Come prefisso nel linguaggio dei telegrammi per sostituire not e risparmiare il costo di una parola, è attestato dal 1936.

un-
(2)

prefisso di inversione, privazione o rimozione (come in unhand, undo, unbutton), Antico Inglese on-, un-, dal Proto-Germanico *andi- (fonte anche di Sassone Antico ant-, Norreno Antico and-, Olandese ont-, Alto Tedesco Antico ant-, Tedesco ent-, Gotico and- "contro"), da PIE *anti "di fronte opposto, vicino, davanti, prima, contro" (dal radice PIE *ant- "fronte, fronte", con derivati che significano "di fronte, prima").

Più o meno confuso con un- (1) per la somiglianza nelle nozioni di "negazione" e "inversione"; un aggettivo come unlocked potrebbe rappresentare "non bloccato" (un- (1)) o il passato di unlock (un- (2)).

Voci correlate un-

not
(adv.)

Particella negativa, una parola che esprime negazione, negazione, rifiuto o divieto, metà del XIII secolo, variante senza accento di noht, naht "in nessun modo" (vedi naught). Come interiezione per negare ciò che è stato detto prima o rivelarlo come sarcasmo, è attestata dal 1900, resa popolare nel 1989 dagli sketch di "Wayne's World" nello spettacolo televisivo "Saturday Night Live".

Not, spoken with emphasis, often stands for the negation of a whole sentence referred to: as, I hope not (that is, I hope that the state of things you describe does not exist). [Century Dictionary, 1895]
Not, pronunciata con enfasi, spesso sta per la negazione di una intera frase a cui si fa riferimento: ad esempio, Spero not (cioè, spero che lo stato delle cose che descrivi non esista). [Century Dictionary, 1895]

La costruzione not know X from Y (one's ass from one's elbow, shit from Shinola, ecc.) è una costruzione attestata dal 1930 nell'uso moderno; ma confronta con l'inglese medio not know an A from a windmill (circa 1400). La costruzione della doppia negazione not un- è stata derisa da Orwell, ma è persistente e antica nell'inglese, popolare con Milton e i poeti anglosassoni.

nebbish
(n.)

"persona inefficace o sfortunata," 1905, nebbich, dallo Yiddish (usato come parola yiddish nell'inglese americano dagli anni '90), da una fonte slava simile al ceco neboh "povero, sfortunato," letteralmente "non dotato," dal Proto-Slavo *ne-bogu-, con prefisso negativo (vedi un- (1)) + dalla radice proto-indoeuropea *bhag- "dividere, assegnare; ottenere una parte." Anche come aggettivo.

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Fornito solo a scopo informativo da sistemi di traduzione automatica. Vedi l’originale: Etymology, origin and meaning of un-

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