Un dilemma complicato: voglio diventare mamma, ancora?

Questa settimana parliamo di questioni complicate. Una, più delicata, riguarda una donna che ha scoperto di essere incinta. L'altro è il dubbio se lasciare, o meno, il lavoro. Elena Di Cioccio risponde alle vostre lettere (anonime): ecco una nuova puntata della rubrica Segreti
elena di cioccio

Carissime carissimi bentornati ad una nuova puntata di Segreti.

Vi devo confessare che quando mi hanno proposto questa rubrica ero entusiasta esattamente come lo sono ancora oggi. Ho pensato che sarebbe stata una grande opportunità di conoscere nell’intimo, seppur protette dall’anonimato, molte persone diverse tra loro e diverse da me che forse mai avrei incontrato sul mio cammino. Un posto accogliente dove scambiare sui tempi più disparati senza finire sulla lista dei cattivi. Sapevo anche che dal vaso di Pandora del Segreto sarebbe arrivato di tutto e di più. E devo dire che la realtà ha confermato e superato anche le più rosee aspettative. All’inizio mi ero chiesta se sarei stata in grado di offrire uno spunto di riflessione a chi avesse scritto nella stanza dei Segreti e nel corso dei mesi devo ammettere che la conversazione è sempre stata stimolante, ricca, mai scontata, accattivante da spronarmi a guardare sempre tra le righe. Ma una delle lettere di oggi mi lascia un filo spiazzata perché non so se troverò le parole giuste, idonee al tema. Di certo so che proverò a metterci tutta la grazia e l’onestà che posso per mantenere da una parte lo spirito aperto di questo spazio insieme e dall’altra un certo senso del rispetto.

Un’amica ha fatto una scoperta e non sa ancora cosa fare. Ci lascia i suoi pensieri perché si alleggeriscano in modo che la sua decisione, qualunque essa sia, possa essere il più lieve possibile. Poi c’è una seconda amica anch’ella in preda al dubbio che cerca una ispirazione. Temi diversi ma stesso dubbio «tengo o lascio ?». Vi invito a leggere con la mente aperta e se vorrete anche condividere il vostro pensiero, oltre ai vostri segreti, dentro il nostro spazio, scrivendo qui, nella stanza dei Segreti.

Buona lettura

Elena

Ciao finalmente ho un attimo segreto per scriverti il mio segreto. Sono incinta. Ho già due figli, grandi ormai. Uno di 12 anni e l'altro di 8 anni, non so come sia potuto succedere perché davvero abbiamo rapporti abbastanza sporadici, una volta ogni due mesi circa… A volte di più, a volte meno, ma io ho già 46 anni e quindi pensavo di non dover rimettermi a prendere la pillola. So già che se lo dico a lui mi dirà di tenerlo. Ma io avevo appena ritrovato la mia indipendenza e non so che fare.  Io non lo volevo! La verità è questa e poi al lavoro non se lo aspettano proprio. Sono molto indecisa, non so. So anche che penserai che sono una stronza egoista ma questo è il peso che ora ho sul cuore, spero di trovare nella tua risposta una qualche idea...... aiuto.

Frena frena frena amica! Io non penso proprio niente, tanto meno un insulto così definivo e anche un po’ banale come «stronza egoista». Per due ragioni: la prima, è che l’oltraggio lo lascio a chi si sente talmente al di sopra del prossimo da dimenticarsi di guardare dentro le proprie tasche prima di frugare in quelle altrui; in seconda battuta perché, ma immagino che tu lo sappia già, io non ho figli per cui mai e poi mai potrei minimante essere così tranchant su qualcosa di estremamente personale di cui non ho nemmeno esperienza diretta. Sarebbe inimmaginabile, follia pura come organizzare una tavola rotonda di soli uomini per disquisire sul tema aborto, tema esclusivamente femminile, senza invitare al dialogo alcuna donna. Ops mi ero scordata… È vero… Questo lo hanno fatto… Recentemente… In tv… Sulla rete nazionale… Ma noi in questa stanza non facciamo certe cose. Non ci verrebbe mai in mente di intervenire come un plotone monopensante su una questione di salute riproduttiva femminile, piena di sfumature che riguarda insindacabilmente la libertà di scelta delle donne. Di una donna in questo caso specifico, tu. Messe giù le fondamenta vediamo se possiamo esserti utili a tratteggiare il disegno di quello che sceglierai essere il tuo futuro. Intanto vorrei che spegnessi il senso di colpa per non aver preso precauzioni, non sei la prima e non sarai nemmeno l’ultima. Capita, è capitato, capiterà ancora e ancora. Questo, a meno che non si rispetti un credo religioso, non significa per forza che si debbano raccogliere tutti i cocci a mani nude in ginocchio sulle puntinate da disegno. Questi cocci potrebbero essere per noi molto pericolosi e potrebbero fare scacco matto alla nostra vita. Poi vorrei dirti che vista così, da fuori, la tua situazione, e considerati gli sforzi che hai già ampiamente espresso in materia di maternità, trovo più che lecito avere come priorità oggi la tua indipendenza. Ovvio che capisco il dubbio atroce che ti assale e francamente non ho alcun consiglio sul tema, ma su una punto mi sento di dire qualcosa. È una decisione tua, che potrai condividere con tuo marito se e quando lo riterrai opportuno, certo, ma sulla quale l’ultima parola resterà la tua. La trafila di gioie e dolori la conosci bene e l’hai sperimentata due volte in brutta e in bella copia. A 46 anni solo tu puoi scegliere di scrivere oppure no questo nuovo capitolo della tua vita, io mi sento di sostenerti virtualmente in qualsiasi caso.
Con rispetto e affetto.

Vorrei lasciare il lavoro e provare a prendermi del tempo per capire che cosa voglio fare e come. Ma non oso farlo perché ho paura di non avere abbastanza fondi per mantenermi, ho i figli, il mutuo e un marito che potrebbe non capire. La vita è una sola ma a volte ti senti sola.

Cara amica, grazie per la tua confidenza. Leggendoti mi è venuto in mente quel bel sano cinismo di Donald Draper, il bello della serie Mad Man, con una sua citazione che ti potrebbe calzare a pennello: «La verità è che nasci solo e muori solo e il mondo ti sommerge di regole per fartelo dimenticare, ma io non dimentico». Noi nemmeno. Perché è vero che in ultima analisi, nelle scelte estremamente importanti che si riveleranno fondanti per noi, anche se siamo circondati da persone che ci vogliono e a cui vogliamo bene, l’onere e l’onore della scelta ricadrà solo sulle nostre teste. In due si può condividere tutto, trovare una soluzione insieme, ma non possiamo fonderci in un'unica entità. Quando in gioco c’è la propria felicità e realizzazione quel giusto metro di separazione ci rammenta che io finisco esattamente dove inizia l’altro e viceversa. Non potrebbe essere diversamente e si cerca di tenere il miglior equilibrio possibile, che garantisca il benessere di tutti. Nel tempo però le persone non restano sempre le stesse, e ci si ritrova a desiderare un decisivo cambio di passo magari dentro una maratona che viaggia a velocità controllata. Cosa accade se proviamo ad rallentare o addirittura a cambiare strada contro il parere degli altri? Se andrà bene saremo le eroine da cui prendere esempio, se andrà male verremo classificate l’opposto diventando l’esempio di ciò che non si deve fare. Sul tema del dubbio l’essere umano non ha mai trovato una risposta univoca, perché dovremmo conoscere prima il risultato del bivio. Ma l’accesso al futuro non ci è concesso e il dubbio resta inevaso. Se ci fai caso nella sagezza umana tra detti, canzoni e citazioni sul tema non ne si trova uno che vinca sull’altro. Te ne elenco alcuni di quelli che preferisco :

“Chi non risica non rosica”  … (e se non rosico?)

“Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia, e non sa quel che trova” … (e se la vecchia via non mi piace più?)

“Meglio agitarsi nel dubbio che riposare nell'errore” (quale dei due è meglio? O peggio?)

“I nostri dubbi ci tradiscono, e impedendoci di affrontare la battaglia ci precludono sovente i dolci frutti della vittoria.” (e se non vinco?)

“Il dubbio è l'inizio della conoscenza” ( e ora che so quello devo, che me ne faccio?)

“Should I stay or should I go” … (vado o resto?)

Cara amica, scegli quello che ti risuona di più, o trovane di nuovi, e prova a vedere se ti suggerisce qualche buona strategia per affrontare il tuo dilemma. 
Facci sapere come è andata.
Elena

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