Dentro il Grand Hotel di Rimini, dove si è sposata Simona Ventura: la location, la torta monumentale, il menu

Il parco di un hotel amatissimo da Federico Fellini. Una torta nuziale di cinque piani preparata dal maestro Massari. Un menu di pesce accompagnato da bollicine italiane: ecco i dettagli del matrimonio di Simona Ventura e Giovanni Terzi
grand hotel rimini

Hanno scelto il Grand Hotel Rimini, Simona Ventura e Giovanni Terzi, per il loro matrimonio da sogno. Un luogo che li aveva già legati anni fa, quando insieme proprio qui organizzano da anni «La Terrazza Dolce Vita», un ciclo di salotti en plen air in cui i due si divertono a intervistare personaggi d'attualità, attori, giornalisti, scrittori e personaggi vari. Non a caso, la coppia definisce questo luogo il loro «posto del cuore», e non poteva che essere questo quello scelto per dirsi sì davanti a più di duecento invitati.

Com'è il Grand Hotel di Rimini

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Un luogo ricco di storia, con i suoi oltre centodieci anni portati meravigliosamente: il Grand Hotel di Rimini non è soltanto un albergo, e non è nemmeno solo uno degli hotel più lussuosi e leggendari dell'intera Riviera Romagnola.

La sua iconica ed elegante facciata Liberty affacciata sul mare, le stanze e i saloni arredati con pezzi d'epoca e dettagli di pregio, i marmi e il suo rigoglioso giardino, nonché quel legame stretto con la figura di Federico Fellini ne fanno un luogo simbolo di queste coste, un punto di riferimento che ne racconta la storia.

La storia del Grand Hotel e l'amore di Fellini

Inaugurato nel luglio del 1908, il Grand Hotel di Rimini fu portato alla celebrità internazionale dal grande regista Federico Fellini, completamente innamorato di questo spazio, dove oggi non a caso si trova un parco a lui dedicato. Il risultato di quel fascino che l'hotel aveva da sempre esercitato su di lui fu l'inserimento della struttura in alcune delle scene più importanti del suo capolavoro, Amarcord.

Da allora, ancora di più, questo luogo divenne un simbolo del turismo della Riviera, dell'eleganza della storia balenare italiana, di un certo tipo di Dolce Vita. Tanto da diventare, nel 1994, monumento nazionale.

La struttura

L'hotel oggi ha 172 camere, che si dividono tra l’edifico storico 5 Stelle Lusso e la Residenza Parco Fellini 4 Stelle. Al suo interno, bellissime stanze vista mare arredate con l'eleganza di un tempo, una Spa lussuosa e un ristorante che cucina i prodotti locali con un tocco internazionale, entrambi intitolati alla Dolce Vita. Ogni stanza è diversa, con lo stile Liberty dell’inizio del secolo scorso che si ritrova nel parquet originale di inizio Novecento e in alcuni pezzi d’arredo originali quali scrittoi, sedie e poltroncine.

Le camere più lussuose del Grand Hotel sono le Regal Suite, 75 metri quadrati di stanze con letto matrimoniale king size o due letti singoli, un salotto e un bagno spazioso con grande doccia e vasca idromassaggio.

Per i matrimoni, come quello di Simona Ventura e Giovanni Terzi, l'hotel mette a disposizione le magiche atmosfere della terrazza, il romantico giardino di alberi centenari, la spiaggia privata e alcuni maestosi saloni all'interno dell'edificio storico.

La torta monumentale di Simona Ventura e Giovanni Terzi

Tra i tantissimi invitati celebri, anche il maestro pasticcere Iginio Massari e la sua figlia ed erede imprenditoriale, Debora Massari. Sono stati loro, infatti, gli autori della torta monumentale che è stata tagliata dagli sposi alla fine della cena.

Cinque piani di colore bianco e oro, in una torta nuziale piuttosto classica e sfarzosa, con le iniziali degli sposi incise su un gigantesco stemma centrale. Una torta tradizionale, fatta con biancomangiare a base di purè di mandorle crude - spiega il maestro -, vaniglia e mousse di lamponi. Rose e fiori colorati tutto intorno, a completare l'opera di sicuro effetto. Tra i segreti svelati da Massari sulla torta, l'idea di fare decorazioni in numero dispari (così come i piani), a «conferma dell’indivisibilità del matrimonio».

Il menu della cena scelto dagli sposi

Il menu è stato realizzato da Claudio di Bernardo, Executive Chef del ristorante La Dolce Vita del Grand Hotel di Rimini. Le portate prevedevano «Mosaico», un antipasto a base di pesci e crostacei, ortaggi e agrumi; un cappelletto «Cacio & Pesce» con ricciola, pecorino dolce, crema di carote e nocciole; una spigola con guazzetto di ortaggi estivi, asparagi e salsa al fumetto e un sorbetto di melone & melissa. Il tutto accompagnato con il Trentodoc delle Cantine Ferrari.