«Volare, i viaggi in macchina con mio nonno e perché la Gen Z dovrebbe riscoprire Modugno»

Maninni, 26 anni, ci racconta il suo Modugno a trent'anni dalla scomparsa. Per il cantautore barese «la musica non è fatta di intelligenza artificiale, ma di esseri umani che vivono emozioni. E per questo credo sia importante che la Generazione Z riscopra Modugno»
Maninni

«Domenico Modugno è stato un artista che ha dominato la sua epoca, passando da cantautore ad attore e regista. Negli anni '50 e '60, i cantautori trasmettevano messaggi di libertà, pace e vita vera nelle loro canzoni, mostrando una forma di lealtà verso se stessi e gli altri. Modugno è stato l'orgoglio pugliese, riconosciuto in tutto il mondo.

Quand’ero piccolo, nell’auto di mio nonno si ascoltava tanta musica italiana, ma in particolare Domenico Modugno. Mi ricordo ancora tutte le volte che mi accompagnava a scuola, con il mare a sinistra dell’auto - quel mare che tanto mi fa pensare a lui ogni volta che ci passo accanto o lo guardo anche solo da lontano - vantava la provenienza di Modugno da lì. Percorrendo quella strada ripeteva sempre con orgoglio «Modugno è di Polignano, proprio qui vicino».

Tra tutte le sue canzoni, mio nonno amava tantissimo Tu si ‘na cosa grande e, ora che non c’è più, ogni volta che la canto o che mi capita di riascoltarla penso inevitabilmente a lui e ai nostri viaggi in macchina.

Io vengo da Bari e si può facilmente immaginare quanto Domenico Modugno sia stato influente nella vita dei pugliesi, specialmente per un artista. Al Sud viviamo una realtà discografica e artistica diversa rispetto a quella "milanese". Per noi Modugno è stato un apripista perché ci ha dimostrato che non importa dove vivi, le canzoni sono nell'aria e possono fare il giro del mondo, anche partendo da una piccola città.

Mi è capitato diverse volte di viaggiare fuori Italia e sono sempre rimasto affascinato vedendo quanto Modugno sia riuscito a entrare nelle case delle persone. Quando si parla di musica italiana all'estero l’associazione con lui è subito inevitabile, complice anche il fatto che è stato uno dei primi cantautori a riuscire a vendere dischi negli Stati Uniti senza tradurli in inglese.

Credo che se cantassi Volare in qualsiasi angolo del mondo, troverei sicuramente qualcuno pronto a cantarla con me. L'anno scorso, durante un tour nei Balcani, ho deciso di omaggiare Modugno con la cover di Nel blu dipinto di blu, più conosciuta all'estero come Volare. Ogni volta che iniziavo a cantarla, vedevo dal palco i volti entusiasti del pubblico, pronti a gridarla a squarciagola, senza limiti di età e di provenienza. Osservavo come quella canzone sbloccava ricordi e momenti di vita in ognuno di loro. Quando le canzoni hanno un grande messaggio, possono arrivare ovunque, indipendentemente dalla lingua in cui sono state cantate e dall'anno in cui sono state pubblicate.

L'anno scorso sono stato ospite del Meraviglioso Modugno, serata-evento che si tiene a Polignano a Mare. Mi hanno chiesto di riarrangiare in chiave moderna due canzoni di Modugno: ho scelto Libero e Ragazzo del Sud. Mentre lavoravo alla produzione di questi brani, notavo che, nonostante l'età, il loro linguaggio era senza tempo. Canzoni scritte magari 50 anni fa, una volta spogliate dell'arrangiamento originale, risultavano attuali, senza fronzoli, soltanto con voce e chitarra. Quando le canzoni arrivano dal cuore sono sincere e dirette. Sono evergreen, non hanno tempo. Un esempio è Meraviglioso, reinterpretata dai Negramaro nel 2008.

Purtroppo i tempi sono cambiati e credo ci sia stata un'evoluzione al contrario. Oggi si punta a scrivere ritornelli di 15 secondi che devono attirare subito l'attenzione, altrimenti si passa ad altro. Cerchiamo la popolarità prima della musica. Domenico Modugno, come altri poeti, ci ha insegnato che la forza del cuore nelle canzoni, la forza delle melodie e la ricerca nei testi, alla fine arrivano ugualmente e restano nel tempo.

Ricordiamo anche che Modugno è stato il primo cantautore in gara al Festival di Sanremo, nel 1958 con Nel blu dipinto di blu, dove vinse, innovando la musica italiana di quegli anni. Le sue canzoni sono senza tempo e per questo credo sia importante che la Generazione Z riscopra Domenica Modugno. La sua musica può portare anche le nuove generazione a riscoprire il valore del cantautorato in Italia. La musica non è fatta di intelligenza artificiale, ma di esseri umani che vivono emozioni».

Come in un sogno di mezza estate, la doppia raccolta di classici di Domenico Modugno pubblicata da Sony per i trent’anni dalla morte, con grafica di Ciao! Discoteca Italiana