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La sfilata Marc Jacobs primavera estate 2024 trasforma il concetto di bambole di carta

Per celebrare i primi 40 anni del brand, Marc Jacobs ha prima soffiato su una torta infuocata, poi ha invitato gli ospiti della sfilata nella sua casa di bambole
La sfilata Marc Jacobs primavera estate 2024 trasforma il concetto di bambole di carta

La sfilata Marc Jacobs primavera estate 2024 ha celebrato i primi 40 anni del brand permettendo a tutti di entrare in una Casa di bambole

L'atmosfera entrando nella Park Avenue Armory dell'Upper East Side di Manhattan per la sfilata di Marc Jacobs primavera estate 2024 era davvero strabiliante, perché gli ospiti si sono sentiti come invitati, nella veste di miniature, a entrare in un mondo fuori misura. Quando il buio iniziale ha lasciato spazio alle luci di scena, infatti, sono apparsi alla vista gli elementi di un'opera del 2006 dell'artista Robert Therrien, presi in prestito dal Buffalo AKG Art Museum. Si tratta di due sedie e un tavolo pieghevole in dimensioni maxi - il cui titolo è No Title - che procuravano l'effetto Alice nel Paese delle Meraviglie quando la protagonista del libro di Lewis Carroll si rimpicciolisce in seguito all'ingestione del biscotto “mangiami”.

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«Cerco di rimanere su temi, oggetti o fonti che posso ricondurre alla mia storia personale. Quanto più indietro posso risalire a qualcosa che ha un significato per me in un modo o nell'altro... tanto più ne sono attratto» Marc Jacobs ha citato l'artista Robert Therrien nelle note alla sfilata, intitolate Wonder.

E in effetti lo stilista parla di una collezione che vuole essere «qualcosa di naive ed elegante al tempo stesso»: una scelta di abbracciare la meraviglia, più che la nostalgia dei tempi passati. Scrive ancora Marc Jacobs: «Attraverso l'inossidabile lente del tempo, il mio bicchiere rimane pieno di meraviglia e desiderio di riflessione». L'elemento nostalgia poteva essere atteso, dal momento che la sfilata celebra i 40 anni da quando il creative director è stato nominato dalla scuola che ha frequentato, la celeberrima Parsons di New York, Design Student of the Year e ha fondato il suo eponimo brand.

Invece, ancora una volta, l'ironia di Marc Jacobs e la sua visione hanno offerto un punto di vista inatteso sul 40esimo anniversario del brand: se Instagram un video diventato virale vede lo stilista cercare di spegnere le candeline sulla torta e contemporaneamente salvare una The Tote Bag immacolata, in sfilata le modelle, vestite come le bambole di carta degli anni Sessanta, hanno incantato con il loro incedere tra gli elementi dell'installazione maxi. Se pochi giorni fa avevano sfilato le bambole di John Galliano per la collezione couture Margiela, il concetto di bambole di carta era già stato protagonista nella collezione Doll Collection di Maison Margiela nel 2010, così come nel 2012 era stato Comme des Garçons a giocare con le paper doll. Marc Jacobs rilegge in chiave contemporanea - con il consueto clash culturale di riferimenti alti e pop, provenienti da diverse arti - il concetto, proponendo le sue bambole eleganti e sofisticate e permettendo al pubblico di sperimentare il gioco delle dimensioni maxi del setting.

E over sono anche le silhouette e le proporzioni di questa collezione see-now-buy-now (un'altra idea geniale dello stilista), così come le acconciature voluminose e vaporose curate da Duffy e il male-up degno delle dive del tempo firmato da Diane Kendal.

In passerella, giacche dalle spalle ampie e gonne sotto il ginocchio, tailleur monocromo con maxi bottoni e cappotti dalle maniche over, shorts lucidi e i microshorts dall'effetto “uscire senza gonna e senza pantaloni” che ormai sono un trend destinato a rimanere abbinati a felpe e bomber che ricordano anche nei colori i completi zuccherosi da palestra degli anni Novanta.

Poi giochi di trompe l'oeil per il costume da bagno e le spille e i gioielli, cristalli e specchi per i look da sera voluminosi in cui molti hanno trovato riferimenti alle Povere Creature con Emma Stone e abiti da cocktail che sarebbero perfetti sulle protagoniste di The Stepford Wives, libro condiviso dal designer come lettura estiva su Instagram.