INTERVISTE

Arrivano le Converse con zeppa by Isabel Marant, la versione più boho chic delle iconiche sneakers

In attesa del lancio della collezione Converse X Isabel Marant, abbiamo parlato con la stilista di come ha riletto l'iconica Chuck Taylor All Star. Ispirandosi a una delle sue più celebri calzature di inizio millennio. Pensata per essere più alte. Senza soffrire
Isabel Marant converse

Converse x Isabel Marant: «La Chuck Taylor All Star? È stata una delle prime sneakers che ho indossato da ragazzina» racconta la stilista

Isabel Marant sta mangiando un sandwich nel modo in cui solo Isabel Marant lo farebbe. Seduta nell'enorme, luminoso ufficio che occupa nella sede parigina del suo brand omonimo, si appoggia completamente allo schienale della poltrona, tenendo le gambe accavallate, mentre brandisce il panino come se fosse un pennello e lo agita in aria per sottolineare le proprie parole. Ci troviamo lì per parlare della sua collaborazione con il marchio americano di scarpe sportive Converse, ed è chiaro come lei non veda l'ora che la collezione esca, se non altro per poter indossare le sneakers in vacanza. «Continuavo a ripetere: “Dovrebbe uscire per l'estate”», racconta, battendo sul tavolo con finta indignazione e facendo volare briciole ovunque. «Poi però sono riuscita a convincerli a lanciare la collezione a settembre, che, di questi tempi, è la nuova estate. Ottobre è la nuova primavera».

È difficile descrivere Marant senza ricorrere ai soliti cliché parigini: i capelli spettinati ad arte, il trucco appena accennato, gli abiti della serie “mi sono messa addosso la prima cosa che ho trovato”... Ma, d'altra parte, Marant era già così quando "feed" era un termine utilizzato solo in campo nutrizionale e "pinning" qualcosa che si faceva su una lavagna di sughero. E se un cliché è semplicemente una buona idea che è stata assimilata dalle masse, allora Marant ha chiaramente azzeccato la formula. All'età di 57 anni, può vantare il merito di aver dato forma a un'estetica che la maggior parte degli stilisti può solo sognare.

Quando Marant ha fatto irruzione sulla scena della moda con il suo marchio omonimo, a metà degli anni Novanta, si è trovata a operare in un contesto di minimalismo declinato lungo una scala di grigi. Carolyn Bessette-Kennedy era all'apice della popolarità e Calvin Klein era il re della moda. Le collezioni di Marant, invece, parlavano di tattilità e artigianato, con collezioni di prêt-à-porter eclettiche, sapientemente giocate al confine tra lusso e relazionabilità. «Realizza abiti che le ragazze vogliono indossare», scriveva la fashion editor di Vogue Nicole Phelps a proposito della sua collezione autunno inverno 2009 2010. Sebbene, a volte, il marchio sia stato criticato come troppo "commerciale" (Phelps ha osservato, in proposito, che gli abiti «non sono necessariamente quelli che vengono fotografati per le copertine patinate delle riviste di moda»), è forse questo approccio democratico al design che ha mantenuto la stilista un passo avanti rispetto ai suoi colleghi nel corso degli ultimi tre decenni.

E forse è stato anche il motivo per cui la collaborazione Tra Converse e Isabel Marant è nata e si è sviluppata in modo così naturale. «Ho sempre amato la Chuck Taylor All Star, è stata una delle prime sneakers che ho indossato da ragazzina», spiega la stilista. «È una calzatura così iconica da essere rimasta attuale per anni. È un genere di successo che apprezzo particolarmente nella moda, perché si verifica assai di rado. Quando mi chiedono quale capo di abbigliamento avrei voluto creare, rispondo il Levi's 501. Per strada, se ti guardi intorno, tutti indossano un paio di jeans e scarpe da ginnastica».

Anche se non può rivendicare il merito di aver creato il denim preferito dagli americani, Marant è universalmente considerata una delle pioniere di quello stile bohémien che ha caratterizzato la prima decade del nuovo secolo. È stata la forza trainante delle giocose proporzioni tipiche del look trophy jacket + jeans skinny amatissimo dalle ragazze dell'era Y2K, nonché la mente dietro alcune delle tendenze moda più riconoscibili di quel decennio, tra cui l'iconica sneaker con tacco a zeppa. Cosa ne pensa della rinascita del boho?

«Penso che, per quanto mi riguarda, lo stile boho derivi più che altro dal mio amore per l'artigianato», risponde, evitando accuratamente la parola "tendenza". «Trovo così belle le cose realizzate con il lavoro delle mani. Le attività manuali esercitano su di me una forte attrazione: il processo di tessitura, quello di lavorazione a maglia, il ricamo... È un aspetto che latita nella fast fashion, e questo mi ha spinto a cercare di conferire una maggiore unicità ai miei modelli. Credo che la gente cerchi l'autenticità».

Di tutta l'ampia produzione della stilista, uno dei pezzi considerati più autenticamente "Marant" è la sneaker con tacco a zeppa “Bekett”, una calzatura vendutissima, sebbene non proprio amata da tutti, che nella seconda decade del millennio era regolarmente indossata da star e redattori di riviste di moda. Era athleisure molto prima che l'athleisure conquistasse lo status di meme e diventasse un'industria multimiliardaria. «Quando avevo otto o nove anni, volevo sembrare più grande e più alta, così ho iniziato a giocare con dei pezzi di sughero che infilavo sotto i plantari delle scarpe», ricorda Marant. «Quando ho esordito, negli anni Novanta, tutti nella moda portavano tacchi altissimi: sicuramente hanno l'effetto di slanciare le gambe, ma possono essere una tortura da indossare, e io non ero pronta a essere torturata. Così ho ripensato a quello che facevo da bambina e ho iniziato a lavorare su un'idea. Ero certa che sarebbe stato un successo immediato».

Jessica Alba con le sneakers “Bekett” di Isabel Marant, 2013.

SMXRF/Star Max

Gisele Bündchen indossa le sneakers con tacco a zeppa di Isabel Marant, 2012.

Ray Tamarra/Getty Images

Una rielaborazione contemporanea della sneaker con tacco a zeppa di inizio millennio è il fulcro della collaborazione Converse X Isabel Marant. Questa rilettura coniuga i motivi caratteristici della Chuck Taylor All Star – tra cui la suola in gomma bianca, il logo circolare e la chiusura con i lacci – e il tessuto a ciuffi e le stampe vivaci caratteristici di Marant, che si possono notare sui bordi colorati e sui lacci. Sarà disponibile anche una classica low-top, per coloro che nutrono qualche perplessità in merito al ritorno del tacco a zeppa.

Dato che Marant non è affatto nuova a collaborazioni di moda diventate virali – la sua collezione per H&M, lanciata nel 2013, è andata esaurita in 45 minuti e ha visto gli acquirenti fare la fila intorno all'isolato a partire dalle 4 del mattino –, è facile prevedere che anche questa non mancherà di provocare assalti di massa ai negozi tanto da parte delle fedelissime della stilista quanto da parte delle fan delle Converse. Ma in che modo lei, personalmente, indosserebbe le calzature della sua collezione per Converse? «Adoro il modo in cui le sneakers con il tacco a zeppa allungano le gambe, quindi consiglierei di abbinarle a una minigonna o a un paio di shorts», risponde, indicando l'outfit che indossa: un insieme indiscutibilmente “Marant”, composto da canotta nera, giacca cargo con le toppe, jorts in denim bianco e, ovviamente, sneakers con la zeppa. L'incarnazione della donna Marant.

La collezione Converse X Isabel Marant sarà disponibile su isabelmarant.com dall'11 settembre e su converse.com dal 12 settembre.

La capsule collection Converse x Isabel Marant

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Questo articolo è stato pubblicato originariamente su British Vogue.