Intervista

Amiamo Tanya Reynolds e quella classe di clown che l'ha resa così unica. «I personaggi? Mai prenderli troppo sul serio»

Dal personaggio di Licisca, in The Decameron, prevedete l'inaspettato. E dell'attrice britannica che la interpreta aspettatevi un talento sempre più in ascesa. Con lei abbiamo fatto quattro chiacchiere su studi, amicizia e Italia
tanya reynolds
Fotografo David Reiss. Stylist Rachel Davies at One Represents. Make up Maria Camparetto. Capelli Davide Barbieri. Unghie Naima Coleman. Assistente alla fotografia Gabor HerczegfalviDavid Reiss

Intervista a Tanya Reynolds sulla sua Licisca nella nuova serie tv Netflix The Decameron, ma anche a proposito di Italia, corsi di clown e amicizia al femminile

«Siamo lieti di invitarvi a un festino scatenato nella campagna italiana». Così Netflix presenta The Decameron ideato da Kathleen Jordan, la nuova dark comedy ambientata nella Firenze del 1348 che affronta i drammi di vivere in una pandemia.

Nel caso dei personaggi, che dal 25 luglio sulla piattaforma di streaming online promettono di deliziarci con una versione contemporanea dell'opera del Boccaccio, ciò da cui scappano è la peste. Decidono così di prendersi una vacanza, rifugiandosi in una villa maestosa nella campagna fiorentina fino alla fine della pestilenza.

Una scena di The Decameron

Giulia Parmigiani

Negli otto episodi vedremo nobili e servitù alle prese con sopravvivenza e drammi, in una delle soap più riuscite e ironiche del momento.

Ne abbiamo parlato con Tanya Reynolds, l'attrice britannica che qui interpreta l'imprevedibile Licisca ma che abbiamo già amato per i suoi ruoli, tra i molti, di Lily in Sex Education, Teresa in Delicious, Charlie in I hate you e Mrs. Elton in Emma. E siamo certi sentiremo ancora e sempre più parlare (benissimo!) di lei.

Una scena di Emma, dove Tanya Reynolds interpreta Mrs. Elton

©Focus Features/Courtesy Everett Collection

Una scena di Sex Education, dove Tanya Reynolds interpreta Lily

©Netflix/Courtesy Everett Collection

Con Tanya Reynolds abbiamo fatto due chiacchere a proposito di…

Ci descrivi The Decameron in tre parole?
Esilarante, caotico, sexy.

Su Instagram hai scritto della tua Licisca: “non vessatela”. Ci racconti il personaggio?
È nata nella servitù ed è stata una serva per tutta la vita. Alcuni membri della famiglia per cui lavora l'hanno trattata meglio di altri. Filomena (Jessica Plummer), invece, la tratta molto male. Inizialmente è abbattuta, crede di non essere una persona completa, di non poter essere amata. Ma già nel primo episodio raggiunge il punto di rottura, non ha più nessuno di caro e nulla da perdere, così decide che non vuole più essere una serva, convinta che tutti moriranno a causa della peste. Fa quello che vuole reclamando il proprio potere e abbracciando ogni aspetto di sé. E sì, si diverte molto.

Cosa ami più di lei?
Adoro la sua autocoscienza perché è così determinata nel vivere la sua vita dopo tutto quello che ha passato. Non ha alcun tipo di consapevolezza ed è incredibilmente sicura di sé, vuole ottenere ciò che vuole. Ha un cuore di bronzo ma in fondo è una brava persona, è anche disordinata e a volte fa le scelte sbagliate. Spero che le persone la amino e la comprendano, a me personalmente in alcune scelte piacerebbe essere più simile a lei.

Una scena di The Decameron, dove Tanya Reynolds interpreta Licisca

Giulia Parmigiani

I costumi sono bellissimi. Ce n'è uno in particolare che più ti è piaciuto indossare durante la serie? 
Oh cielo, ce n'erano di così squisiti. Ma in particolare per una scena ho indossato un vestito di color malva abbinato a un copricapo esagerato, molto regale. Ho amato molto i costumi di un altro personaggio dello show; Dioneo (Amar Chadha-Patel) porta sempre queste giacche sartoriali molto eleganti, trovo siano bellissime.

Cosa dobbiamo aspettarci da The Decameron? 
Esilarante e in alcuni punti davvero, davvero, devastante. La scrittura, così come le interpretazioni, cattura ogni aspetto dell'esperienza umana, dalla gioia al sesso sino alla morte. Dolore, rabbia, odio, c'è tutto. Penso anche che il pubblico possa aspettarsi l'inaspettato, perché lo spettacolo sorprende man mano che va avanti. All'inizio sembra che si tratti di una commedia piuttosto leggera su nobili in una villa che se la spassano l'uno con l'altro. Ma dopo un paio di episodi il racconto prende una brusca svolta, diventando molto più cupo. La posta in gioco si fa sempre più alta e padroneggia il caos.

Cosa pensi direbbe Boccaccio della serie TV?
Non so, a tratti penso che potrebbe non piacergli molto. Non è un adattamento del libro, Kathleen ha scritto l'intero spettacolo traendo la premessa centrale della storia ma andando in un'altra direzione. Spero però che Boccaccio lo possa trovare divertente. E sexy.

Siete stati molto tempo in Italia a girare, tra Roma e Firenze. Sei riuscita a vivere un po' “all'italiana”?
Sono stati sei mesi intensi anche se non abbastanza, avrei voluto passare altri sei mesi nel vostro Paese. Mi piace l'energia delle città, molto meno nevrotiche o rigide rispetto a Londra. C'è una sorta di calma che non percepisco altrove. E ho amato il fatto che puoi camminare ovunque imbattendoti sempre in posti meravigliosi. Ti basta alzare lo sguardo e tutto ciò che ti circonda è bello, c'è sempre qualcosa da ammirare.

Hai origini italiane da parte di papà, parli un po' la nostra lingua?
Ci ho provato ma è davvero difficile. In più la mia famiglia parla il dialetto, insomma un'altra lingua ancora rispetto all'italiano… penso che non tutti gli italiani la comprenderebbero del tutto. Mia nonna è originaria di Benevento e mio nonno era di Cassino, ma insieme hanno vissuto in Inghilterra dall'età di 20 anni.

Tornando a The Decameon sia nello show sia nel cast c'è un'energia femminile molto forte. Ci condividi un aneddoto con le tue co-protagoniste dal set?
Sono davvero splendide, ci siamo trovate e diventate amiche. Verso la fine delle riprese, nelle ultime tre settimane circa, mi sono rotta la caviglia e non potevo camminarci sopra, dovevo tenerla sollevata. Ci sono state un paio di sere in cui le ragazze sono venute a casa mia, mi hanno preparato la cena e ci siamo sedute nel salotto a mangiare e a chiacchierare, è stato meraviglioso. Può sembrare un cliché da dire ma in realtà non è così scontato: ci siamo sentite davvero una famiglia. Ricordo anche di essermi trovata in un momento di bisogno, in cui soffrivo ed ero infelice a causa del mio piede, ma ero circondata da queste donne bellissime, divertenti, brillanti che mi hanno riempita di amore e, letteralmente, anche di cibo.

Tanya Reynolds e Jessica Plummer, co-protagoniste in The Decameron

Roy Rochlin/Getty Images

C'è un'esperienza lavorativa preferita della tua vita?
Questa di The Decameron onestamente, anche per il fatto che provengo da una famiglia italiana. Desideravo passare più tempo in Italia e in passato ho sempre un po' rimpianto di non aver potuto trascorrervi quanto avrei voluto. Quindi avere l'opportunità di lavorarci per sei mesi è stato speciale. Alcuni dei miei familiari mi hanno raggiunta, ci siamo presi una piccola vacanza. Oltre al fattore Italia, lo spettacolo era esattamente quello che volevo. Appena ho ricevuto il copione per l'audizioni mi ha fatto impazzire il fatto che fosse esattamente il genere che stavo cercando: una commedia d'epoca intelligente e divertente dove interpreto Licisca, un personaggio così complicato, feroce, a volte antipatico, a volte divertente, a tratti ostica ma dal cuore caldo. E poi il cast e la crew: persone che lavorano, vanno d'accordo e ridono insieme hanno reso ogni giorno di riprese davvero speciale.

Tanya Reynolds fotografata da David Reiss con styling di Rachel Davies

David Reiss

Tanya Reynolds fotografata da David Reiss con styling di Rachel Davies

David Reiss

Ho letto che ha seguito un corso di clown durante la scuola di teatro. Quanto ti aiuta nella creazione dei tuoi personaggi?
La cosa più bella del clown è che cerca di insegnarti a non essere cosciente di te stesso e a non censurare troppo la tua performance. Metto in pratica l'insegnamento ogni volta che mi avvicino a un personaggio. Inoltre, una delle cose più importanti, se non la più importante del clown, è non dimenticare mai di giocare. Quello che stiamo facendo, in questo mondo per il cinema e la televisione, è tutto un gioco. Non bisogna mai dimenticarlo né prenderlo troppo sul serio. Per quanto si creda nel proprio lavoro e nella verità dei personaggi da trasmettere allo spettatore, bisogna comunque divertirsi, anche quando sembra difficile o ci si trova davanti a una personalità dalle sfumature drammatiche o serie.

Parliamo di recitazione… è sempre stato un tuo sogno o è semplicemente accaduto?
Non so davvero da dove sia saltato fuori ma sin da piccola, forse già dalla nascita, volevo recitare. I miei genitori, che siano benedetti, mi hanno sempre sostenuto e non mi hanno mai fatto sentire come se fosse impossibile. Anche se è difficile entrare in questo mondo, soprattutto quando, come nel mio caso, non c'è alcun legame con l'industria. Voglio dire, né io né i miei genitori sapevamo come avrei fatto a diventare un'attrice, ma non mi hanno mai fatto sentire come se non potessi farcela. Sin da piccola ero convinta che prima o poi sarebbe successo. Ora sento di poter dare un pizzico di soddisfazione a quella bambina perché sta accadendo anche se non so bene come io abbia fatto. Mai avuto un piano B, era questo ciò che volevo fare.

Tanya Reynolds fotografata da David Reiss con styling di Rachel Davies

David Reiss

Tanya Reynolds fotografata da David Reiss con styling di Rachel Davies

David Reiss

Hai iniziato durante l'università?
In quel periodo avevo fatto un'audizione per la scuola di teatro ma non sono stata ammessa e ho lavorato per un anno in un pub. Poi ho fatto un'altra audizione alla Oxford School of Drama e sono entrata con una borsa di studio, il che è stato fantastico perché non potevo permettermelo economicamente, questo tipo di scuole sono molto costose. Nel 2015 mi sono laureata e nel 2016, a 24 anni, è arrivato il primo lavoro professionale.

Parliamo di vacanze. Dicci, se dovessi partire per un weekend come Licisca, quali sarebbero i tuoi essenziali in valigia?
Almeno tre libri tascabili. Probabilmente di più. Non mi piace stare al sole o prenderlo. Perciò: una crema solare dal fattore 50, innumerevoli magliette da mettere anche in spiaggia e un ombrellone.

Oltre a leggere so che ti piace anche scrivere. Vero che possiamo aspettarci un giorno un libro o una sceneggiatura da parte tua?
Mmmm. forse (ride).

E noi, cara Tanya, quando accadrà non vedremo l'ora di leggerti!

Leggi anche:

Vuoi ricevere tutto il meglio di Vogue Italia nella tua casella di posta ogni giorno?