Al NABA Fashion Show 2024 Roma va in scena il linguaggio della moda
Dieci studenti del corso triennale in Fashion Design hanno presentato le loro collezioni secondo il concept di quest’anno: Stitching Words
A Roma il NABA Fashion Show 2024 ha presentato le collezioni di dieci studenti
Stitching Words, questo il concept alla base del NABA Fashion Show 2024 che ha visto le creazioni di dieci studenti del campus romano conquistare le arcate dello Spazio Vittoria lo scorso venerdì nella capitale. E a ben vedere sono proprio le cuciture — e soprattutto tutta la cura che richiedono — a essere state protagoniste della sfilata.
Negli spazi neoclassici del Palazzo Odescalchi Simonetti — dove, una curiosità, è anche nata la secondogenita di Luigi Pirandello — i temi e le varianti stilistiche sono stata molte, ma con la stessa attenzione alla qualità dei tessuti e dei loro intrecci.
«Per il secondo anno, abbiamo portato in passerella i lavori degli studenti che frequentano il Triennio di Fashion Design nel campus di Roma. Anche loro, attraverso le collezioni realizzate che abbiamo visto in passerella allo Spazio Vittoria, hanno esplorato le loro abilità sperimentando, spaziando dalla sartoria tradizionale e industriale alle tecniche artigianali applicate al tessuto, sino alle sperimentazioni con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale coinvolgendoci con creazioni originali», ha commentato Colomba Leddi, Fashion Design Area Leader.
Le collezioni sono state sono state realizzate dagli studenti dell’ultimo anno del Triennio in Fashion Design del campus di Roma: Zoe Alisia Balla con la raffinata Corrispondenze, Kevin Calcagni con la fantasia rétro di Ready to War, Eva Corrivetti con la sognante Antropometria del vuoto, Alisia De Santis con la perturbante [li-bì-do], Federico De Toma con la high-tech Covenant, Sabrina Lombardi con la naïveté de L’armadio dei ricordi, Gioia Margiotta con la commovente La cura, Francesco Ranieri con l’estrosità quieta di Carcosa, Emanuele Scattaretico con la materica Codex e Simona Zuppetta con l’artistica Ultrakunst. Collezioni che sono riuscite a intessere un dialogo sul linguaggio e la sua necessaria evoluzione per adeguarsi a esprimere nuove relazioni, nuovi sentimenti e tecnologie.
Su Vogue.it potete leggere anche:
- A Pitti Uomo partecipano anche le scuole di moda, fra sfilate e installazioni
- Tutti gli open day delle scuole di moda per l'anno scolastico 2024/2025
- Fashion at IUAV 2023, ecco i migliori look in passerella
- Moda sostenibile: dove studiare in Italia?
- I designer da scoprire, protagonisti del Polimoda Graduation Show 2024 “SHO-KA”
- Ecco come costruire un portfolio per diventare Fashion Art Director e lanciare la propria carriera