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5 isole paradisiache della Lombardia: un weekend tra spiagge caraibiche, residenze d'artista e animali esotici

Come arrivare, cosa scoprire, la loro storia. Tutto su 5 isole fuori dal comune da visitare in Lombardia. Micromondi fiabeschi per una gita fuori dall'ordinario
isole lombardia
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5 isole della Lombardia misteriose che svelano spiagge caraibiche, residenze d'artista, paradisi per animali selvaggi. Per un weekend o una gita fuori dall'ordinario

Si trovano tutte in Lombardia e anche chi lombardo lo è di nascita molto probabilmente non le conoscerà tutte. Appena si scoprono non si riesce a resistere all'impulso di visitarle. Sono isole piccole, rilassanti, micromondi dove si respira un'aria antica e selvaggia. Per un weekend, una breve gita o come tappa di un'itinerario, vale la pena lasciarsi trasportare dei morbidi flutti delle acqua e dai piccoli battelli che fanno la spola con la terra ferma per visitarle. Qualcuno le sceglie per sposarsi, altri per meditare, altri ancora per fare sport o sdraiarsi al sole. Ma quali sono le isole più interessanti e sconosciute della Lombardia? C'è l'isola del privata, paradiso degli animali esotici, gestita da un eccentrico signore erede di un'antica dinastia milanese, c'è quella che sembra una spiaggia caraibica, fatta di dune e acqua azzurro-turchese intorno. C'è l'isola delle palafitte del neolitico e quella dove i maestri d'ascia, oggi come centinaia di anni fa, costruiscono barche di legno per potersi spostare lungo le rive del lago. E poi c'è l'isola degli artisti, che tutt'oggi appartiene all'Accademia di Brera, e racconta attraverso le sue tradizioni una storia di fede e potere, di conflitti e redenzione.

Le 5 isole lombarde:

Isola dei Cipressi, Lago di Pusiano

Isola di San Biagio, Lago di Garda

Isola Comacina, Lago di Como

Monte Isola, Lago d’Iseo

Isolino Virginia, Lago di Varese

Isola dei Cipressi, Lago di Pusiano

Nascosta nel cuore della Lombardia, in Brianza, l'Isola dei Cipressi sembra sfuggire al tempo. È un’isola privata, piccola, intima, ed è vincolata come monumento nazionale. Qui è stata costruita una romanticissima villa e ogni cipresso (sono più di 100) racconta una storia. L’acqua del lago di Pusiano l'accarezza. L’Isola è un frammento di terra emersa dove il passato si mescola al presente, creando un’aura di mistero e di fascino che pochi altri luoghi possono vantare. E la sua storia è come un romanzo. Risale a migliaia di anni fa: al Neolitico, quando sulla punta orientale sorgeva un piccolo villaggio di palafitte. Ogni albero, ogni pietra, è intrisa delle vicende di coloro che l’hanno posseduta, ammirata, vissuta: l'arcivescovo di Milano, i signori feudali Carpani, i Marchesi Molo, i Principi austriaci. Sono molti gli artisti e letterati che hanno trovato ispirazione in questo luogo, da Andrea Appiani a Stendhal, da Giuseppe Parini a Giovanni Segantini, E non è difficile capire perché. L’isola sembra sussurrare segreti a chi è disposto ad ascoltarli e offre bellezza in un'Italia del Nord che spesso sembra averla dimenticata. Con la famiglia Gavazzi, un'antica dinastia milanese, proprietaria dell'isola dalla fine dell'Ottocento, l’isola ha trovato la sua identità moderna, diventando un rifugio non solo per l’anima ma anche per la fauna esotica che la popola. Gerolamo Gavazzi, l’uomo che ha ereditato l’isola e che vive qui fin da bambino, l’ha trasformata nel suo Eden personale, e ha voluto condividere questo angolo di paradiso con le piccole creature che ha portato sull'isola e che appartengono a mondi diversi: pavoni, cicogne, gru coronate, tartarughe. Fino allo scorso c'erano persino i canguri wallaby, amati dai bambini che visitavano l'isola, ma purtroppo, a causa di una legge che li considera animali pericolosi, dopo tantissimi anni di permanenza in questo piccolo paradiso sono stati trasferiti.

Come Raggiungere l’Isola dei Cipressi e Quando Andarci

L’Isola dei Cipressi è accessibile solo tramite un battello elettrico, l'Eupili, che prende il nome antico del lago che parte da Bosisio Parini. Si trova a pochi chilometri da Milano e Como. Una volta arrivati a Pusiano, un breve tratto di navigazione conduce sull’isola. Mentre si naviga si viene allietati dal racconto della storia dell'Isola e una volta sbarcati si può godere dello spettacolo che offre la natura, osservare rispettosamente gli animali che vivono e liberamente si muovono nel parco e godere della vista sul lago da un'incantevole casa sull'albero. Il periodo migliore per visitare l’Isola dei Cipressi sono l'autunno, che regala colori caldi, quasi dorati e un’atmosfera di quiete, e la primavera, quando la natura si esprime con tutta la sua potenza. Ma ogni stagione è davvero particolare. Visite su prenotazione scrivendo a [email protected]. informazioni su www.isoladeicipressi.com.

Isola dei Cipressi

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Isola di San Biagio, Lago di Garda

L'Isola di San Biagio, si trova a Manerba del Garda e una volta che la si è scoperta non si dimentica facilmente. Il cortocircuito è forte: ci si trova sul Lago di Garda ma è la percezione è simile a quella di un'isola dei Caraibi. Merito delle acque trasparenti e del fondale basso che, d’estate, permette di raggiungere l’isola addirittura a piedi. Qui il cielo si fonde con l'acqua blu e di verde e la natura racconta una storia semplice come un sussurro leggero. Conosciuta come Isola dei Conigli, in tempi passati fu il regno di un gruppo di conigli che trovò rifugio tra le fronde. Dal 2016, l'isola è parte della Riserva Naturale della Rocca, del Sasso e Parco Lacuale, un'oasi protetta dove flora e fauna trovano un santuario. Qui, tra canneti e acque placide, si può osservare una moltitudine di specie di uccelli: dalle folaghe agli svassi, dai gabbiani ai germani reali, e ancora aironi cenerini, cormorani, fino a giungere al raro orco marino. Per gli appassionati di birdwatching San Biagio è l’occasione di immergersi in una natura incontaminata. Famosa anche per i prati verdi, i cipressi, i cespugli fioriti e, come dice il nome, per i coniglietti che scorrazzano in libertà, l’isola è la meta perfetta per fare il bagno e prendere il sole sdraiati sull’erba, ammirando il panorama della scogliera della Rocca di Manerba. Le spiagge, con i loro lastroni di roccia che affiorano dall'acqua cristallina, ricordano, in miniatura, la Jamaica Beach di Sirmione, offrendo uno spettacolo naturale che si sposa perfettamente con il silenzio circostante. Al centro dell’isola sorge una villa del ‘600, oggi circondata dal Camping San Biagio che è il proprietario dell’intera isola. per chi ama le immersioni subacquee lo Scoglio dell'Altare rappresenta un'avventura imperdibile: una parete che si inabissa fino a 150 metri, abitata da spugne gialle e creature lacustri affascinanti parte di un mondo sommerso e misterioso; ospita il pesce reale persico, lucci, anguille, alborelle e a luglio anche le sardine. Per chi arriva c'è chiosco offre ristoro.

Come Raggiungere l'Isola di San Biagio

L'isola, secondo le condizioni atmosferiche, è in genere aperta dal 1° maggio al 15 settembre. Dalle ore 09 alle 18, l'ingresso ai cani è consentito. In caso di maltempo l’isola rimane chiusa Raggiungerla non è difficile; è accessibile da Porto Torchio, a Manerba del Garda, tramite un servizio privato di barca-taxi che fa la spola durante tutto l'arco della giornata. Ma è possibile arrivare anche con la propria barca, un SUP o una canoa. E in estate si può guadare l'istmo a piedi, quando il livello dell'acqua lo permette e questo è forse il tragitto più affascinante perché la passeggiata si trasforma in un rito d'iniziazione, un piccolo pellegrinaggio verso un luogo lontano da tutto. Quasi un paradiso perduto e ritrovato. Info, Isola di San Biagio

Isola di San Biagio, detta anche Isola dei Conigli

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Isola Comacina, Lago di Como

Si respira un'atmosfera medievale all'Isola Comacina, e il senso di abbandono che la pervade ne aumenta il fascino. L'unica locanda presente dopo settant'anni ha chiuso e non si sa se mai riaprirà, le bellissime case degli artisti sono state svuotate. Ma la bellezza rimane intatta. L'Isola Comacina forse in pochi lo sanno è di proprietà dell'Accademia di Brera di Milano. È l'unica isola del lago di Como e si trova a un centinaio di metri dalla costa occidentale, fa parte del comune di Ossuccio (che a sua volta è parte del comune di Tremezzina). È lunga circa 600 metri e larga 200, una striscia di terra che profuma di ulivi (si produce un ottimo olio), tigli, gelso e alloro.

Un Rifugio tra il silenzio e la storia

Nascosta tra le acque quiete del Lago di Como sembra sfuggire al tempo, è un’isola piccola ma intrisa di storia, bellezza e mistero. Un frammento di terra che emerge dall’azzurro del lago come una visione, è un rifugio per l’anima, un luogo dove il silenzio parla più forte delle parole e la natura avvolge ogni pensiero, ogni respiro, con la sua presenza. Le sue rive custodiscono ancora oggi i segreti di un passato che, seppur lontano, sembra rivivere in ogni pietra, in ogni albero, in ogni sussurro del vento. Qui, le rovine delle chiese raccontano storie di un’epoca in cui l’isola era un crocevia di fede e potere, di conflitti e redenzione. E mentre si attraversa questo lembo di terra, la mente si perde nel pensiero di chi, prima di noi, ha calcato quei sentieri, ha vissuto, amato, combattuto. L’Isola Comacina è un luogo di contemplazione e una luogo perfetto per chi cerca una fuga dal caos e desidera immergersi in una natura incontaminata, circondata dal fascino di un lago che, come uno specchio, riflette l’anima di chi lo guarda.

La storia

L'Isola Comacina è disabitata da quasi mille anni, dal 1169 anno in cui i Comaschi la rasero al suolo per vendetta, con il permesso dell'imperatore Federico Barbarossa. Per questo all'interno delle mura fortificate si trovano ancora i resti di molte abitazioni ed edifici religiosi: S. Eufemia, S. Giovanni, S. Maria con il Portico, S. Pietro, e il convento dei SS. Faustino e Giovita. Ogni anno si ricorda il tragico avvenimento della distruzione durante la festa di San Giovanni, alla fine di giugno. Il lago viene illuminato con migliaia di lumaghitt, lumini galleggianti che diventano le anime derelitte che navigarono da una sponda all'altra, scappando dalle proprie case in fiamme. Uno spettacolo pirotecnico emozionante che ricostruisce l'incendio e la distruzione dell'isola. Dal 1920 quando torna di proprietà dello Stato italiano che la dona all'Accademia di Brera, fu accarezzato il progetto di costruire un villaggio per artisti. Progetto realizzato solo a metà: vennero costruite una locanda nel 1964 e tre villette razionaliste nel 1939 sulla sponda settentrionale dell’Isola, tuttora ben conservate ma visibili solo dall'esterno. La Basilica romanica di S. Eufemia è stata riportata alla luce nel 1914.

Come Arrivare all'Isola Comacina

Raggiungere l’Isola Comacina è un viaggio che inizia con la scoperta del Lago di Como. Da Como, la strada serpeggiante Regina conduce a Ossuccio, un piccolo borgo affacciato su quel braccio di lago che abbraccia l’isola. Qui, tra le case di pietra e i giardini fioriti, si può prendere una delle imbarcazioni che portano i visitatori sull’isola. Il tragitto è breve ma sull’acqua sembra dilatarsi, quasi a preparare l’anima a ciò che l’aspetta sull’altra sponda. Le onde leggere, il sole che danza sulla superficie del lago, e infine, l’Isola Comacina, che appare all’orizzonte è l'invito a scoprire un mondo dove il tempo e lo spazio sembrano assumere nuove forme, nuove prospettive. Una volta giunti, non resta che abbandonarsi al silenzio, alla bellezza, e lasciare che l’isola faccia il resto.

Con il Battello della Navigazione Lago di Como si arriva da: Como, Tavernola, Cernobbio, Moltrasio, Torno, Urio, Pognana Lario, Careno, Nesso, Brienno, Argegno, Sala Comacina, Lezzeno, Campo (fraz. Lenno), Lenno, Tremezzo (Villa Carlotta), Cadenabbia, Bellagio, Menaggio, Varenna, Bellano, Dervio, Pianello, Musso, Dongo, Gravedona, Domaso, Piona e Colico. Fermata direttamente sull’Isola Comacina. Con il Taxiboat: da Ossuccio. Si inoltre raggiungere anche con qualsiasi servizio di taxi boat privato. Info: sito Isola Comacina

Isola Comacina

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Il Lago di Como con l'Isola Comacina

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Monte Isola, Lago d’Iseo

Monte Isola non è solo un’isola, è un mondo a parte. Tra le acque del Lago d'Iseo, sorge l’isola lacustre più grande d’Italia (e anche la più alta con il suo monte che raggiunge i 600metri), una bolla verde che custodisce un’anima antica e bellezza autentica. Monte Isola avvolge chi arriva in un abbraccio di pace e sicurezza, tanto che i suoi abitanti la notte non usano nemmeno chiudere la porta a chiave. Questo è il piccolo segreto di una comunità che vive in armonia e ogni volto è familiare. I suoi circa 1.700 abitanti si conoscono tutti, e quel senso di appartenenza e comunità si percepisce tra quei vicoli bianchi e i balconi ricolmi di gerani. Monte Isola offre una qualità di vita che è diventata un sogno per molti; in particolare da quando nel 2016a ha guadagnato fama internazionale con l’installazione artistica dei Floating Piers di Christo, evento che ha lasciato un’impronta indelebile nei cuori dei residenti, un misto di orgoglio e nostalgia per quei giorni di frenesia in cui il mondo intero sembrava essersi concentrato qui. Ma Monte Isola è molto di più di una tappa di arte contemporanea. Conserva le sue radici con una bella storia legata alla produzione di reti da pesca. Fino agli anni Sessanta, qui si produceva il 70% delle reti usate in tutta Italia. I retifici locale ancora oggi profumano di tradizione e lavoro duro, sui muri spesso sono appese vecchie fotografie e testimonianze di una comunità che ha costruito il suo futuro con le mani e con il cuore. Le reti sono ai simboli di una resistenza al cambiamento e di una volontà di preservare ciò che è stato, pur guardando al domani. Un altra bellissima esperienza da fare sull'isola è quella di incontrare i maestri d'ascia: figure leggendaria, custodi di un mestiere quasi scomparso. Le loro mani, segnate dal tempo e dal lavoro, sono capaci di trasformare un pezzo di legno grezzo in una barca, un’opera che richiede quasi un anno per essere completata. Nel silenzio solenne dei loro laboratori c'è il silenzio e la sapienza di quei gesti antichi. Un aspetto che colpisce immediatamente chi arriva qui è l’assenza di automobili. Non c’è rumore di motori, non ci sono clacson né traffico. Solo motocicli e biciclette percorrono le stradine strette e tortuose che si snodano tra le case in pietra e i campi di ulivi. È un regno di tranquillità, dove si attraversano paesaggi usciti da un quadro. Il verde rigoglioso e selvaggio avvolge ad ogni passo e ogni nuovo scorcio che si scopre toglie il fiato. La natura qui è generosa e gli ulivi offrono un olio dal sapore unico. Sul lungolago le enoteche omaggiano i piatti del territori; la polenta e le sardine pescate nel lago stesso sono il piatto forte di ogni tavola.

Cosa vedere, cosa fare e cosa mangiare a Monte Isola

Monte Isola dominata dal bianco santuario della Madonna della Ceriola con i suoi 600 metri di altitudine veglia sull’orizzonte. Si estende su quasi 13 kmq ed è stata inserita tra i Borghi più belli d’Italia, per la sua bellezza naturale e la bellezza dei suoi 12 paesi (il principale dove si trova il municipio del comune si chiama Siviano) ognuno con il suo carattere, la sua storia, e il suo fascino. Il modo migliore per esplorare Monte Isola è a piedi. Tra i percorsi più affascinanti c’è quello che conduce al Santuario della Madonna della Ceriola, in cima all’isola, da cui si può ammirare una vista sul lago e sui villaggi. Il santuario è un edificio cinquecentesco, luogo di pace e raccoglimento. Scendendo lungo i sentieri si svelano piccole calette nascoste e pittoreschi villaggi di pescatori. Tra questi, il borgo di Peschiera Maraglio, famoso per le reti, merita una sosta: qui si possono gustare piatti di pesce nei ristorantini che si affacciano sul lago. Monte Isola celebra i sapori del lago e della terra come la sardina essiccata, preparata secondo una tradizione secolare che risale al 1700 e il coregone, un pesce di lago che arricchisce i piatti tipici locali. Il salame di Monte Isola è un prodotto unico, dal sapore deciso, che racchiude tutto il carattere di questa terra. Imperdibili l’olio d’oliva locale e le marmellate fatte con frutti di bosco raccolti sui pendii. Ci si sposta a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici locali. L’esplorazione a piedi è forse l’opzione migliore per immergersi completamente nella magia dell’isola e lasciarsi incantare dai paesaggi ma si possono usare anche i bus navetta e i bus di linea. Il servizio taxi è disponibile.

Come arrivare a Monte Isola

Per arrivare a Monte isola è necessario un piccolo viaggio in barca di dieci minuti. I traghetti partono regolarmente da Sulzano, Sale Marasino e Iseo, sulla sponda bresciana. Se si arriva in auto si può lasciarla nei parcheggi di queste località, se si arriva in treno, la stazione più vicina è quella di Iseo, da cui si può prendere un autobus o un taxi fino al molo. https://www.visitmonteisola.it/

Monteisola

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Il Madonna della Ceriola a 600 metri

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Monte Isola

FRANCESCO DE MARCO
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Isolino Virginia, Lago di Varese

L'Isolino Virginia è un angolo di terra di appena 9200 metri quadrati ed emerge quasi piatta sul Lago di Varese. Questo piccolo triangolo non è solo un luogo particolarissimo ma anche un sito di valore storico. Già nel Neolitico era abitato ed è infatti il più antico insediamento palafitticolo dell'Arco Alpino. Le acque del lago custodiscono frammenti di una civiltà antica, dove le lame di ossidiana, le cuspidi di freccia e i vasi in terracotta raccontano storie di uomini che vivevano in perfetta simbiosi con la natura circostante. È riconosciuto come Patrimonio mondiale dell'Unesco e ospita il Civico Museo Preistorico dove è conservata parte dei reperti rinvenuti. Nei pressi dell'unico ristorante dell'isola è esposto un calco che riproduce il crollo di una struttura datata circa 4800 a.C. mentre lungo il sentiero si scopre la preistoria del Lago di Varese, le sue genti, la vita che conducevano. L'isola è stata conosciuta nel corso dei secoli con nomi diversi: nel XVI secolo, era l'Isola di San Biagio, in onore della chiesetta dedicata al santo. Ma è nel 1822 che prende il nome di Camilla, grazie al duca Pompeo Litta, che la battezzò così in onore della moglie. Tuttavia, fu solo più tardi, nel 1878, che divenne Virginia, in onore della moglie del marchese Andrea Ponti (Virgina Pigna) che fu proprietario dal 1865 al 1962 quando attraverso la sua donazione è passata di proprietà al Comune di Varese. Quest'isola è un intreccio di storia e amore, dove ogni albero piantato, ogni scavo archeologico racconta un pezzo del passato di Varese.

Come Raggiungerla

Per arrivarci, bisogna recarsi a Biandronno, sulla riva occidentale del lago di Varese. Da qui, dalla tarda primavera all'autunno durante i fine settimana e nei giorni festivi, è raggiungibile in barca da Biandronno. In pochi minuti si attraversa il Ticinello, lo stretto canale che separa l'isola dalla terraferma. Le barche partono dagli approdi principali del lago, offrendo non solo un comodo passaggio, sui canneti che ondeggiano dolcemente al vento nelle acque. Info Isolino Virginia

(fonte: www.vareseinforma.it)

Isolino Virginia

AleMasche72

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