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La Fondation Maeght è il museo in Costa Azzurra in cui andare in pellegrinaggio quest'estate

Una storia d'amore che sconfina nella storia dell'arte: così nasce il museo d'arte moderna che compie sessant'anni a Saint-Paul de Vence, a mezz'ora da Nizza, dove quest'anno ha sfilato anche Jacquemus
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Fondation Maeght: storia del museo a Saint-Paul de Vence, vicino a Nizza, che quest'anno compie sessant'anni

Joan Mirò non si sarebbe di certo aspettato che le sue opere, nel 2024, sarebbero state viste da almeno 6,5 milioni di persone in un solo giorno. 6,5 milioni è il numero di follower che conta su Instagram la pagina di Jacquemus, che lo scorso giugno ha fatto sfilare la collezione estiva alla Fondation Maeght (si pronuncia “Mag”), mentre le modelle camminavano attorno alle opere permanenti installate nel giardino disegnato da Mirò. Tra i selfie scattati sotto la scultura dell'Arc, le modelle che si facevano strada dentro al labirinto, il museo è diventato, per metonimia, il luogo culturale più desiderabile da visitare quest'estate. In questa stagione ricorrono anche i sessant'anni della Fondazione, il primo esempio di museo privato in Francia dedicato all'arte moderna, che per l'occasione ha deciso di avviare i lavori per ampliarsi e ospitare, al di sotto, nuovi luoghi espositivi, aprendosi a nuovi mondi e a nuovi modi di ritrarre la modernità.

Le peintre Miro au milieu de ses oeuvres exposées à la Fondation Maeght, à Saint-Paul-de-Vence, France, en 1968. (Photo by KEYSTONE-FRANCE/Gamma-Rapho via Getty Images)Keystone-France/Getty Images

Bassin Braque

Una storia d'amore che sconfina nella storia dell'arte

Quella della Fondation Maeght è una storia d'amore. Una storia d'amore che sconfina nella storia dell'arte. Aimé Maeght, litografo, conosce Marguerite a Cannes, si innamorano e si sposano. Il loro è uno di quegli amori scombussolati e tormentati, la cui armonia esiste nelle tensioni e nei litigi costanti. A consolidare ancora di più il loro sodalizio è l'incontro casuale col pittore Pierre Bonnard, uno dei grandi rappresentanti d'arte moderna. L'artista andava spesso nel laboratorio di Maeght per stampare alcune litografie, quando un giorno incontra Marguerite che gli propone di vendere i suoi quadri presso la loro boutique-atelier a Cannes. Diventano mercanti d'arte da un giorno all'altro, Bonnard accetta perché li trova simpatici, sempre allegri e sorridenti, ed è esattamente così che lui vorrebbe presentare i suoi lavori. La coppia Maeght, insieme ai due piccoli figli, si trasferisce a Saint-Paul de Vence, un paese di tremila anime a mezz'ora di macchina da Nizza, dove vengono presentati a Matisse, che vive anche lui nell'entroterra provenzano. Anche lui affida a loro i suoi quadri, quando decidono di partire per Parigi: la loro prima mostra nella nuova galleria parigina nel 1945 è proprio una personale di Matisse. Poi arriva Braque, Mirò. Marguerite non capisce bene l'avventura surrealista in cui si sta imbarcando il marito, avverte un senso di superstizione nei confronti di un movimento così dissacrante e trasgressivo; alcuni amici ricordano che il giorno in cui Aimé firma un contratto con Mirò lei piange tutta la notte col timore che la famiglia potesse cadere in rovina.

Henri Matisse

Quando nasce la Fondation Maeght?

A Parigi sono amici di Calder, Chagall, Ubac, Giacometti, con cui lavorano, certo, ma con cui intessono soprattutto un rapporto famigliare affettuoso. Vengono sempre invitati tutti d'estate nella loro villa a Vence, dove Marguerite li intrattiene giocano con le carte, mentre Aimé si diverte a raccontare loro delle storie inventate e fantastiche. Gli anni Cinquanta gettano le basi per la costruzione della Foundation, iniziata intorno al 1962, e che si regge sulle sfortune e sulle disgrazie della famiglia Maeght. Nel 1953, infatti, muore di leucemia il figlio più piccolo, Bernard. Nel 1955 nasce Sylvie, da una relazione extraconiugale di Aimé. Nel 1956 il figlio più grande Adrien si separa irreparabilmente dalla famiglia. Per non pensarci, Marguerite si dedica alla costruzione della fondazione a Saint-Paul che ospiterà circa 6000 opere. All'inizio «era aperta alle famiglie degli amici», scrivono di Maeght sui giornali locali, che inaugura, a tutti gli effetti, nel 1964. Oggi le opere custodite nella collezione sono 10 mila, tra cui 50 sculture di Giacometti, 150 di Mirò, e il dipinto più grande di Chagall. Ogni anno sono 200 mila le persone che entrano nella Fondation per richiedere un biglietto per scorazzare al suo interno e tra i giardini di Mirò.

Models present creations during the Louis Vuitton Cruise 2019 collection fashion show at Maeght foundation in Saint-Paul-de-Vence, southeastern France, on May 28, 2018. (Photo by VALERY HACHE / AFP) (Photo credit should read VALERY HACHE/AFP via Getty Images)VALERY HACHE/Getty Images

Pierre Bonnard e Aimé Maeght

photo : Nicolas Pfeiffer

A mezz'ora in macchina da Nizza, sulla Costa Azzurra, la Fondation Maeght continua ad attrarre a sé, a distanza di sessant'anni, migliaia di turisti. È un luogo magnetico, l'anello di congiunzione tra il desiderio di un tuffo al mare e la voglia di fare una gita in una città d'arte. La stanno poi riscoprendo, e quindi comunicando, brand e istituzioni. Nel 1969, per esempio, Jacques Deray aveva girato qui il suo film La piscine con Alain Delon e Romy Schneider. Nel 2018 Louis Vuitton aveva presentato la collezione Cruise, e Jacquemus nel 2024 quella estiva, intitolata “Les Sculptures”, facendo il verso a quelle effettivamente presenti nella permanente del museo. Quest'estate, per festeggiare i sessant'anni, è previsto un palinsesto immenso, si esibirà, per esempio, Pete Doherty il 15 agosto. A luglio vedranno luce due nuove sale disegnate dall'architetto Silvio d'Ascia, dedicate a conferenze e a concerti, mentre dal 29 giugno fino al 6 ottobre sarà allestita una mostra che racconta così perfettamente che cosa successe sessant'anni fa: Bonnard-Matisse, a friendship, ritratti, paesaggi, una conversazione tra due giganti dell'arte che sessant'anni fa hanno fatto in modo che nascesse questo tempio.

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