BIOGRAFIA

Haider Ackermann, biografia del designer che prende le redini del brand Tom Ford

Dagli studi fino agli anni da Berluti e la sfilata come guest-designer di Jean Paul Gaultier, passando per la linea che porta il suo nome. Scopri chi è Haider Ackermann, ora alla guida della direzione creativa di Tom Ford
Haider Ackermann biografia
Dominique Charriau/Getty Images

Haider Ackermann biografia: tutto quello che c'è da sapere sul designer, ora alla guida della direzione creativa di Tom Ford

Nato il 29 marzo 1971 a Santa Fe de Bogotà, in Colombia, Haider Ackermann viene adottato da una famiglia francese dove cresce insieme a cinque fratelli viaggiando molto e seguendo il padre cartografo. Da giovanissimo conosce il lavoro di Yves Saint Laurent e, affascinato, decide che si dedicherà alla moda.

Iscrittosi alla prestigiosa Royal Academy of Fine Art di Anversa nel 1994, con l'idea di laurearsi in fashion design, lascia la scuola nel 1997 per non aver portato a termine nessuno dei compiti che gli erano stati affidati. Il motivo? L'eccessivo perfezionismo che non gli ha permesso di presentare ai docenti nessuna creazione a cui ha lavorato. L'anno seguente inizia uno stage di cinque mesi presso John Galliano: è la prima di varie esperienze in maison importanti, che gli permettono di lavorare al fianco di Wim Neels, suo insegnante ai tempi di Anversa, Bernhard Willhelm, Patrick Van Ommeslaeghe e poi anche all'interno del brand belga Mayerline.

Haider Ackermann, Paris Fashion Week primavera estate 2019

Thierry Chesnot/Getty Images

Il lancio della linea che porta il suo nome, 23 anni fa

Nel 2001, il grande passo: Ackermann lancia la sua linea con una sfilata autofinanziata grazie al supporto della famiglia al Petit Palais di Parigi, città in cui si trasferisce nel 2005. Negli anni ha anche collaborato con altri brand come Ruffo, maison specializzata nella pelle, che lo chiama a firmare la sua collezione Ruffo research nella primavera estate 2003.

Mentre si susseguono i premi - due esempi tra tutti, il Swiss textile awards nel 2004 e il Fashion Night of Stars da parte del Fashion Group International nell'ottobre 2012 - si moltiplicano gli apprezzamenti da vari protagonisti del mondo della moda, che lo chiamano a collaborare a varie collezioni: per il gruppo belga Bvba32 firma le collezioni dal 2005, quando il suo talento viene scoperto da Anne Chapelle, che già aveva lanciato a livello globale il brand Ann Demeulemeester, che con Ackermann condivide la formazione ad Anversa. Nel 2010, a giugno, debutta nel menswear con la sua collezione come guest designer a Pitti Uomo.

Nel 2016 viene nominato direttore creativo di Berluti, dove rimane fino al 2018 disegnando collezioni sofisticate ed essenziali parallelamente alla maison che porta il suo nome. Nel 2021 viene chiamato a essere consulente creativo di Maison Ullens, di base in Belgio.

Berluti, Paris Fashion Week autunno inverno 2017 2018

Dominique Charriau/Getty Images

Tra le ultime collezioni speciali che portano il suo nome, quella per la haute couture di Jean-Paul Gaultier che ha sfilato a Parigi a gennaio 2023. Arriva intanto nelle boutique di tutto il mondo la prima collezione firmata da direttore creativo per Canada Goose che comprende anche una felpa per la quale ha prestato il suo volto anche Jane Fonda, che si è sentita vicino al brand grazie al comune impegno per la sostenibilità: l'obiettivo di questa capsule è quello di finanziare ricerche fondamentali per la protezione degli orsi polari e dell’Artico.

Jean Paul Gaultier by Haider Ackermann Haute Couture primavera estate 2023

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Haider Ackermann e le celeb: dall'amico Timothée Chalamet alla musa Tilda Swinton

Un'altra felpa, sempre ricca di valori, è quella che lo stilista ha firmato nel 2021 insieme al suo carissimo amico Timothée Chalamet, devolvendo tutti i ricavi a favore dei diritti delle donne in Afghanistan. Nel gennaio 2023, l'attore è stato al fianco di Ackermann in occasione di un importante momento lavorativo: si trattava, per l'esattezza, della sfilata Haute Couture primavera estate 2023 di Jean Paul Gaultier, per la quale Ackermann ha fatto da guest-designer. Al termine dello show, Chalamet ha pubblicato un post su Instagram in cui definiva lo stilista il suo “fratellone”.

Haider Ackermann, Timothée Chalamet e Stéphane Bak, Venezia 2022

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A ispirare il lavoro del designer, invece, ci pensa una delle attrici internazionali più riconosciute (e riconoscibili): Tilda Swinton. La star di Hollywood ha infatti scelto le creazioni di Ackermann per alcuni dei suoi red carpet e apparizioni più importanti, come il Festival di Cannes 2017 e 2021, o il Festival di Venezia 2022 e 2024. Look dalle forme minimaliste e i colori accesi. «Non so esattamente quando ci siamo conosciuti, ma sono certo che era destino che ci incontrassimo, che facessimo parte l'uno della vita dell'altro», aveva raccontato il designer a proposito dell'attrice in un'intervista con il magazine AnOther, a testimonianza di quanto sia forte l'affetto che li lega.

Tilda Swinton e Haider Ackermann, 2019

Bertrand Rindoff Petroff/Getty Images

Lo stile di Haider Ackermann, brand e persona

Karl Lagerfeld ha dichiarato più volte di considerare Ackermann il suo successore ideale. Il motivo? Un design in grado di spaziare – sia nel womenswear che nel menswear – dal minimalismo e dai tratti più classici alle fantasie di ogni tipo, dai colori neutri alle tonalità più accese che ci siano. Le ispirazioni, molto spesso, provengono dai suoi viaggi, grande passione del designer insieme alla moda. «Viaggiare mi trasmette facilità e tranquillità, mi permette di osservare e di fare cose», aveva dichiarato il designer al magazine The Talks. Nella stessa intervista, Ackermann ricordava quanto fosse importante creare dei pezzi in grado di durare nel tempo, che non seguissero alcun tipo di tendenze, quindi, ma solo l'estro creativo del designer.

Haider Ackermann autunno inverno 2020

WWD/Getty Images

Haider Ackermann primavera estate 2020

Peter White/Getty Images

Anche il suo stile personale riflette l'anima da viaggiatore. Nelle fotografie di street style scattate in giro per il mondo, possiamo notare come la priorità, per Ackermann, sia molto spesso la comodità. Capi di abbigliamento over e mai stringenti, abbinati in maniera sempre elegante e chic, danno vita a uno stile dai tratti bohémien in cui non possono mai mancare gli occhiali da sole.

Christian Vierig/Getty Images
Jacopo Raule/Getty Images
Edward Berthelot/Getty Images

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