Karl Lagerfeld e Jacques de Bascher, storia di un amore (non fisico) tra un genio della moda e il suo dandy ispiratore

Si conobbero nel 1971 e vissero una lunga relazione emotiva che influenzò profondamente lo stile e le creazioni del leggendario stilista
Karl Lagerfeld Jacques de Bascher
Guy Marineau/Starface / ipa-agency.net

Karl Lagerfeld e Jacques de Bascher, tutta la storia di un amore platonico e pieno di stile (che ha cambiato la moda)

Il genio creativo, la sete di successo, il desiderio di andare oltre ogni confine. E anche una grande storia d'amore. C'è tutto questo in Becoming Karl Lagerfeld, la serie Disney+ - dal 7 giugno sulla piattaforma - con protagonista nei panni del leggendario stilista Karl Lagerfeld un ispirato Daniel Bruhl.

E la storia d'amore è quella che legò Kaiser Karl al mondano Jacques de Bascher (nella serie interpretato da Théodore Pellerin), uno delle personalità di spicco del mondo dell'alta moda negli anni ‘70 e ’80 che, oltre alla lunga relazione con Lagerfeld - lunga quasi 20 anni e, a detta dello stilista, rimasta confinata alla sola sfera emotiva e non fisica - visse anche una breva ma intensa love story con Yves Saint Laurent (Arnaud Valois nella finzione). Gli episodi della serie diventano così la miccia che accende la nostra curiosità: ecco la vera storia tra Karl Lagerfeld e Jacques de Bascher.

Daniel Bruhl (Karl Lagerfeld) e Théodore Pellerin (Jacques de Bascher) nella serie “Becoming Karl Lagerfeld”

Caroline Dubois - Jour Premier - Disney

Il primo incontro a Parigi: quando Karl conobbe il dandy

Jacques Henri Charles de Bascher de Beaumarchais (questo il suo nome completo) ha 22 anni quando incontra la prima volta Karl Lagerfeld. A Parigi, nel 1971. Un incontro del destino, inevitabile, anche perché i due frequentavano gli stessi gruppi di moda simili. È da lì che comincia la loro storia, ripercorsa nel libro Jacques de Bascher - Dandy de l'ombre ("Dandy nell'ombra") scritto da Marie Ottavi nel 2017. Come recita il titolo, Jacques era un vero dandy: nessuno sapeva cosa facesse per vivere. Eppure da quando cominciò a frequentare Lagerfeld iniziò a crescere anche la sua fama: “Il denaro, il lavoro e la realtà ordinaria non erano tra le sue preoccupazioni - scrive Marie Ottavi nel suo testo - Lagerfeld fu immediatamente attratto dalla sua personalità magnetica”.

E nel libro c'è proprio un passaggio dello stesso stilista: “Mi faceva ridere più di chiunque altro. Era l'opposto di me. Era anche impossibile e spregevole. Era perfetto”.

Jacques de Bascher (a sinistra) e Karl Lagerfeld

WWD/Getty Images

Jacques, lo stile elegante (ma anche selvaggio) di un provocatore di professione

Come Lagerfeld, anche Jacqques de Bascher aveva un senso dello stile tutto suo. Il suo guardaroba era molto sofisticato e adatto al suo stile di vita, caratterizzato dalle feste dissolute: abiti e smoking eleganti, senza sforzo. Raramente si privava di cravatte o papillon, anche se a volte usciva dai canoni classici a favore di un abito floreale, di un cappotto di shearling o di un cappello preppy a tesa larga. “Non si vestiva come nessuno, era più avanti di tutti” ha detto Lagerfeld a Ottavi.

De Bascher era noto per il suo stile di vita edonistico, caratterizzato da feste sfrenate (che frequentava assiduamente), uso di droghe e una continua propensione a provocare scandali e sfidare le convenzioni sociali. La sua personalità selvaggia, carismatica e ribelle lo rese una figura affascinante nella scena della moda e dell'alta società parigina. La sua natura ribelle e avventurosa, issata a icona di stile, è ben documentata. Ad esempio si dice tenesse le sue cravatte di seta in una scatola di nastri appartenuta a Maria Antonietta.

Jacques de Bascher

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De Bascher diventò la musa ispiratrice di Lagerfeld. La loro relazione rimase, però, solo platonica

Karl Lagerfeld disse che l'imprevedibilità e la spontaneità di Jacques erano l'equilibrio perfetto che cercava di esprimere con il suo stile, la sua moda. Per Karl quella sua indole militante erano una febbre: Jacques diventò per lo stilista una sorta di musa ispiratrice. “Io sono un puritano assoluto, ma trovavo divertenti le avventure di Jacques - ha dichiarato Lagerfeld a Ottavi - Non potremmo essere più distanti. Sono calvinista verso me stesso e totalmente indulgente verso gli altri”.

Nonostante l'intensità del loro legame, la relazione tra de Bascher e Lagerfeld fu principalmente platonica. Lagerfeld stesso ha descritto il loro rapporto come uno di profonda compagnia e affetto, senza mai diventare fisico. Lagerfeld apprezzava la bellezza e il fascino di de Bascher, ma era altrettanto attratto dalla sua mente e dalla sua personalità: “Ho amato infinitamente quel ragazzo, ma non ho avuto alcun contatto fisico con lui”, ha dichiarato Lagerfeld a Ottavi.

Karl Lagerfeld e Jacques de Bascher

WWD/Getty Images

Il triangolo con Yves Saint Laurent, la malattia, la morte

Negli anni Settanta, Bascher avrebbe avuto una tumultuosa relazione con lo stilista Yves Saint Laurent (storico compagno di Pierre Berges), diretto concorrente di Lagerfeld, come riportò il critico newyorkese Cathy Horyn. Quel legame fu una significativa fonte di tensione tra Kaiser Karl e Saint Laurent, all'epoca i due stilisti più influenti. Il loro conflitto si inasprì ulteriormente. Ma Lagerfeld non si allontanò mai dal Jacques de Bascher, soprattutto quando a quest'ultimo nel 1984 fu diagnosticato con l'AIDS, una malattia che all'epoca era ancora poco compresa e altamente stigmatizzata.

Karl rimase al fianco di Jacques durante la malattia, offrendogli supporto emotivo e finanziario. Fino alla morte, avvenuta nel 1989: aveva solo 38 anni. La sua scomparsa ebbe un profondo impatto su Lagerfeld, che continuò a parlare affettuosamente di lui per tutta la vita. Lo stilista ha infatti riconosciuto a De Bascher il merito di aver ispirato gran parte dei suoi primi lavori e delle sue idee creative, arrivando a plasmare la sua visione artistica.

Jacques de Bascher e Karl Lagerfeld, 1984

WWD/Getty Images

“Jacques era l'unica cosa che dava un senso alle cose”

De Bascher per Lagerfeld fu più di un amico, fu una luce rimasta accesa anche dopo la sua morte. Tre anni dopo la sua scomparsa, Karl gli dedicò queste emblematiche parole: “Jacques era l'unica cosa che dava un senso alle cose. Ha portato nella mia vita una sorta di scintilla che nessun altro potrà mai dare. Forse nella vita c'è una sola persona per te e basta”.

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