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Marc Jacobs, dall'Upper West Side ai club leggendari, fino alle passerelle. Storia di un'icona della moda newyorkese

Tutto quello che dovete sapere sullo stilista
Marc Jacobs biografia
NEW YORK, Marc Jacobs, 2019Randy Brooke

Marc Jacobs biografia: la storia del celebre stilista dagli esordi fino a oggi

«È facile far sembrare le cose inutili “edgy", mi piace invece l'idea di riuscire a proporre qualcosa di più intelligente». Così Marc Jacobs ha descritto il suo lavoro in un'intervista degli anni 2000. «Adoro il rock 'n' roll, amo uscire e fare festa, divertirmi. Quando si tratta di moda mi ispiro a queste cose», ha raccontato. New York è centrale nella sua formazione e nella sua carriera. Il fashion designer è cresciuto immergendosi nella cultura dei club, osservando le ragazze che frequentavano il Mudd Club, lo Studio 54 e l'Hurrah e ispirandosi a loro.

New York, Shalom Harlow, Christy McMenamy, Marc Jacobs - backstage Perry Ellis Spring Summer 1993

Penske Media/Getty Images

Ma parlando di New York non è stata solo la vita notturna a influenzarlo: è la sua città. Lo stilista è nato nell'Upper West Side. Ha vissuto con sua nonna, che di moda ne sapeva tanto. Si è diplomato alla High School of Art and Design nel 1981. Successivamente ha frequentato la Parsons School of Design presentando una progetto finale che aveva al centro la maglieria, e che incuriosì il manager Robert Duffy, divenuto poi suo socio con la fondazione del marchio. Insieme presentarono la prima collezione Marc Jacobs. Era il 1986 e lo stilista si aggiudicò il premio del CFDA - fu il primo di sei riconoscimenti rilasciati dall'associazione.

Marc Jacobs, 1989

Rose Hartman/Getty Images

«Saint Laurent mi ha sempre affascinato molto. Ma in realtà sono semplicemente stato influenzato da tutte le persone che sono davvero appassionate del loro lavoro. Musicisti, artisti o stilisti…», ha raccontato. La sua prima nomina come direttore creativo arrivò nel 1989. A chiamarlo fu la Perry Ellis, con cui concluse la collaborazione nel 1992 dopo aver portato in passerella una collezione in stile grunge che non fu compresa.

Marc Jacobs

Ron Galella, Ltd./Getty Images

Nel 1997 Marc Jacobs divenne il direttore artistico di Louis Vuitton. Mentre il suo brand omonimo diventava sempre più popolare, il suo lavoro presso la maison riscosse un grandissimo successo e le sue collaborazioni con gli artisti Takashi Murakami e Stephen Sprouse si trasformarono in un vero e proprio fenomeno.

Takashi Murakami, Marc Jacobs, 2008

Theo Wargo

In quegli anni LVMH iniziò a supportare il marchio più giovane dello stilista nato 2000, Marc by Marc Jacobs, insieme al suo primo profumo (2001) e a una collezione per la casa (2003). «Mi piace pensare che i vestiti possano avere una vita dopo la fine dello show», aveva dichiarato lo stilista in quel periodo. «Questo è importante, perché tutto ciò che creiamo è una sorta di “fantasia”. Mi piace pensare, invece, che una persona che conosco potrebbe effettivamente camminare per strada con uno di quei look».

Kate Moss and Marc Jacobs, 1995

Kevin.Mazur

Il 2 ottobre 2013, subito dopo la sfilata, venne ufficializzata la fine del rapporto tra Marc Jacobs e Louis Vuitton. Tra i suoi show rimasti nella storia ricordiao la collezione primavera estate 2008, che vide salire in passerella modelle vestite da infermiere, e top del calibro di Stephanie Seymour, Eva Herzigova, e Naomi Campbell; e la collezione primavera estate 2012 che si svolse intorno a una giostra con cavalli e che fu chiusa da Kate Moss.

Louis Vuitton Spring/Summer 2008

Stephane Cardinale - Corbis/Getty Images

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