Vogue 60: sessant'anni di futuro, moda e rivoluzioni con una serie di iniziative e un evento a settembre

Vogue Italia festeggia il suo sessantesimo anniversario con progetti cross platform e una mostra aperta al pubblico dal 19 al 21 settembre, dedicata alle rivoluzioni nella moda e nella società di cui il magazine è stato specchio: Sixty Years of Vogue Italia - Sessant'anni di futuro.
60 anni di Vogue l'evento che festeggia la moda e le sue rivoluzioni con una serie di iniziative e una mostra
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Vogue Italia celebra il suo sessantesimo anniversario con progetti cross platform e una mostra aperta al pubblico dal 19 al 21 settembre, dedicata alle rivoluzioni nella moda e nella società di cui il magazine è stato specchio: Sixty years of Vogue Italia - Sessant'anni di futuro

Vogue Italia celebra quest’anno il suo sessantesimo anniversario. Arrivato in Italia nel 1964, è diventato sinonimo di attitude rivoluzionaria sia come magazine, sia come sistema di idee e talenti che ha trasceso i confini delle pagine ed è arrivato al mondo per raccontare le intuizioni più straordinarie e le persone che ne hanno preso parte. Da allora e fino a oggi, ha continuato ad aprire porte, occupare le stanze e demolire i muri nelle questioni sociali e culturali, accendendo la sua luce su chi ha avuto il coraggio di essere precursore, nella società come nella moda.

My First Memory e non solo

Un anniversario importante che Vogue Italia sta raccontando da inizio anno, in modi diversi e su tutte le sue piattaforme. Online, con una declinazione sul sito attraverso la creazione di una bundle che raccoglie tutti gli articoli e gli approfondimenti dedicati alla storia di Vogue Italia: dalla grande biografia di Steven Meisel alle cover più rivoluzionarie. Sul magazine con la rubrica “Buon compleanno Vogue” e con eventi speciali come Nouvelle Vogue, la sua prima rassegna cinematografica dedicata alla moda e alla sua forza di scavalcare i confini, con deepdive online e sui social che raccontano il legame tra Vogue Italia e il cinema.

Tutto questo, accompagnato da un progetto video chiamato My First Memory, un nuovo format che, tra dietro le quinte e racconti personali, raccoglie le voci di attori, modelle e personaggi del mondo della moda ai quali è stato chiesto “Qual è il tuo primo ricordo legato a Vogue Italia'”. Una rassegna di aneddoti, tra primi shooting e grandi icone del passato presentati attraverso il filtro di una vecchia VHS, richiamando le videocassette sulle quali è conservato l’archivio del magazine. Che si tratti di aver sfogliato ancora bambini una copia grazie a nostra madre – come è capitato a Benedetta Porcaroli e a Isabel Marant – o del «primo shooting in cui mi sono sentita importante», come accaduto alle modelle Malika El Maslouhi e Maty Fall – in questa galleria di ricordi compare la vita delle persone che, anche solo per qualche ora, hanno vissuto nelle nostre pagine. Come Mariacarla Boscono: «Ho troppi ricordi, ma quello che preferisco riguarda il primo ritratto con Meisel», fotografo che la scatta anche qui, oggi, nella storia di copertina. «Ero giovanissima, vivevo ad Harlem e avevo appena raggiunto il suo studio. Mi sono presa un secondo per respirare, prima di salire in ascensore e raggiungerlo. Sembrava tutto troppo meraviglioso per essere reale».

Un viaggio nella nostra storia aperto a tutti

Come espressione massima di una simile celebrazione, Vogue Italia sta inoltre organizzando una mostra aperta a tutti (registrati qui per scegliere il tuo slot), patrocinata dal Comune di Milano e da Camera Nazionale della Moda Italiana, in collaborazione con Pinacoteca di Brera, a Palazzo Citterio, dal 19 al 21 settembre durante la settimana della moda milanese, combinato a una serie di appuntamenti partecipativi sul territorio per festeggiare, insieme al suo pubblico, le rivoluzioni che hanno attraversato la sua storia e i processi creativi da cui sono emersi abiti, talenti e intuizioni.

Il logo di #Vogue60

The Vogue Ways

Ma Vogue 60 trascende le pagine e le piattaforme e diventa fisico, attraverso una rete di appuntamenti nei quali interagire in prima persona. Un evento diffuso sul territorio che abbiamo chiamato “Vogue Ways”, tra experience in showroom, boutique e altri luoghi e altre strade, “ways”, nelle quali festeggiare, sempre a settembre, questa ricorrenza a modo nostro. Con styling session, incontri, momenti culturali, visite d’archivio digitali e dal vivo.

Sessant'anni di futuro

Erano gli anni Sessanta. Quelli nei quali inseguivamo la promessa dell’uguaglianza e la possibilità di aprire nuove porte. Come Isabella Rossellini (il suo è quasi un record, considerando che questa è la sua 39esima copertina – 27 anni nella prima e 72 nell’ultima) che, qualche anno più tardi, mentre frequentava l’Accademia di Costume e Moda di Roma, aspettava «Vogue Italia come fosse una bibbia», ci racconta nel suo ricordo. «La persona che speravo di vedere di più era Veruschka von Lehndorff. Si camuffava con la natura, con gli alberi, non capivi dove iniziava lei e finiva il cielo. Mi ha dato la dimensione della fantasia, come anche Naomi Campbell. All’epoca, su quelle pagine, erano le donne a comunicarci la libertà».

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