Il matrimonio a Napoli della stylist Roberta Astarita. La cerimonia nel Duomo, la festa sul mare e l'abito da sposa sartoriale

«Sono stata molto felice di farlo. Amo i miei genitori: sono il mio esempio e auguro a me stessa di vivere un matrimonio pieno d'amore come il loro. Carmine e io abbiamo deciso entrambi di indossare un fascinatum bianco come portafortuna, regalo del nostro amico il Coralliere».

Per il loro Grande giorno gli sposi sognavano una grande festa. La cerimonia si è tenuta nel Duomo di Napoli.

«Il Duomo di Napoli è il luogo in cui avviene il Miracolo di San Gennaro, Santo patrono della città: tre volte l’anno tutti i fedeli aspettano che si sciolga il sangue conservato nelle ampolle, per buona sorte. Essendo Carmine ed io molto legati alla cultura napoletana, sentivamo fortemente il bisogno sposarci qui».

Per il ricevimento, Roberta e Carmine desideravano un posto che fosse vicino al mare ma che allo stesso tempo fosse autentico, che raccontasse qualcosa. La struttura è una torre storica che faceva parte del Regno di Napoli. Insieme alle altre torri impediva alle navi pirata musulmane di avvicinarsi agli abitanti del luogo. «Festeggiare lí insieme alle nostre famiglie e amici è stato magico». "Napoli a Nozze” è il nome che abbiamo dato al nostro evento. Un titolo che avevamo utilizzato qualche anno fa anche per il nostro editoriale su Vogue Italia . Ed è così che abbiamo vissuto l’organizzazione del matrimonio: come un grande editoriale, probabilmente il più bello di sempre».

Per l’allestimento della festa, Roberta ha scelto di usare pochi fiori e tante candele. «Amo l'atmosfera che creano e la location si prestava benissimo a quello che avevamo in mente. Sono state posizionate 1500 candele e delle rose bianche come segnaposto per i nostri ospiti». Bianco e argento è il colore dell'allestimento. «Per me il bianco rappresenta la purezza. Per i fiori ho scelto le rose, fiori di camomilla e un misto di fiori bianchi, un po' scomposti, non perfetti. C'è qualcosa di affascinante nell'imperfezione. La rosa è il nostro fiore preferito e volevo che fosse valorizzata la sua semplicità».

Cupido con la sua freccia e il cuore era il simbolo del matrimonio. C’erano cuori anche dietro agli abiti delle damigelle, sull’invito, sul menù e sulla torta. «La torta era decorata con un cuore e con una ciliegina, simbolo della coronazione del nostro sogno». Il secondo abito da sposa è stato disegnato da una giovane designer emergente, Camilla Marchi. Era corto, caratterizzato da un insieme di fiori di pelle che componevano l'abito come simbolo di una nuova fioritura. «La musica era per noi molto importante: volevamo un matrimonio divertente e attivo come infatti è stato. Abbiamo ballato dall’inizio alla fine. La canzone del nostro primo ballo da marito e moglie è stata “Cinema Paradiso” di Ennio Morricone. Di Nuovo Cinema Paradiso c’è stata anche una proiezione sulla torre, la scena era quella dei baci censurati nel corso degli anni nel cinema, e infine ho aggiunto un abbraccio mio e di Carmine tra le nuvole di un museo di Berlino. Amiamo il cinema, e in particolare questo film, che abbiamo visto insieme all’inizio della nostra relazione. Mi sembrava un omaggio perfetto per Carmine».