L'isola di Pellestrina, gemella del Lido, è il rifugio anti-mondanità durante il Festival di Venezia tra passeggiate in bici e stelle cadenti
Venezia ha tre bocche di porto (così sono chiamati i punti di contatto tra mare e laguna) delimitate da due isole. La prima è al centro del mondo in questi giorni, grazie al Festival del Cinema, ed è ovviamente il Lido. La seconda è “l'altro Lido”, un gioiello che i veneziani di laguna e di terraferma si tengono stretto, temendo che possa – prima o poi – diventare un altro boccone dato in pasto al turismo di massa. Si chiama Pellestrina e rappresenta quasi un mondo a sé, qualcosa di unico a partire dalla sua forma: una striscia sottile tra mare e laguna, lunga una dozzina di chilometri e larga al massimo 1,2 chilometri.
Nel suo punto più stretto, l'isola di Pellestrina viene quasi inghiottita dalle acque perché la larghezza è di soli 23 metri. Questa sospensione tra i due mari è croce e delizia dell'isola, che nelle situazioni estreme è stata letteralmente inghiottita dalle maree: è accaduto in quella tragica del 1966 e si è ripetuto nel 2019, e sempre a novembre. Pellestrina ha sofferto, si è ripresa e ora si presenta ancora più bella di prima, fiera della propria unicità, attenta nel difendere le tradizioni e aperta a un turismo rispettoso e consapevole.
Come arrivare a Pellestrina
Arrivarci dalla terraferma non è facile: l'alternativa all'imbarcazione privata è un viaggio interlagunare di oltre un'ora da Piazzale Roma, e per questo in molti scelgono di partire da Chioggia attraversando con la motonave un tratto molto più breve di laguna. Da qui si può anche trasportare l'auto, ma non sarebbe una bella idea perché l'isola ha solo una strada e percorrerla in macchina significa rovinare l'atmosfera che vivrete, invece, a piedi o in bicicletta. E poi c'è sempre il mitico 11, l'autobus di soccorso. Dal Lido è ancora più comodo e anche in questo caso il mezzo vincente è la bicicletta, che peraltro offre la possibilità di scattare foto incredibili già nel tratto meridionale dell'isola più conosciuta. Poi, una volta superata la bocca di porto con il ferry-boat, si apre il paradiso.
Due chiacchiere con i pescatori per entrare nel mood slow-life dell'isola
L'isola ha tre piccoli centri: Santa Maria del Mare all'estremo nord, San Pietro in Volta a breve distanza e Pellestrina nella parte più bassa. A chi la visita, soprattutto nelle mezze stagioni, verrà voglia di abbandonare la vita stressante di città e di rifugiarsi qui a lungo, per chiacchierare con i pescatori e per ammirare lo spettacolo della natura. Si può fare, anche per qualche giorno, ma la volontà di soggiornare a Pellestrina si scontra con l'assenza di strutture turistiche: in mancanza di hotel, bisogna puntare su b&b, locande e dimore private. Ed è un'occasione in più per immergersi nel mood dell'isola e per avere delle “dritte” su quel che offre, partendo dalle sue esperienze uniche.
Cosa vedere a Pellestrina: in bici tra calli e murazzi
Innanzitutto, a Pellestrina non c'è il rischio di perdersi perché la strada è soltanto una... Il percorso inizia dall'imbarcadero del capoluogo, dove c'è l'unico dilemma: a destra o a sinistra? Puntando a destra, cioè a sud, si visiterà prima la riserva naturale di Ca' Roman e poi si risale per vedere il resto dell'isola. Il punto più stretto si trova poco prima dell'ingresso alla riserva e costeggia i Murazzi, mentre quello più largo è proprio all'interno di Ca' Roman. L'unica attenzione da riporre riguarda il passaggio nei centri abitati e nel tratto che porta alla riserva naturale: qui le bici vanno portate a mano, altrimenti si rischiano multe salate e soprattutto il disappunto dei pellestrinotti, che sono particolarmente attenti a difendere la quiete e la sicurezza delle proprie calli.ù
Osservare gli uccelli e le stelle a Ca' Roman
La Riserva naturale di Ca' Roman va assolutamente visitata ed è un luogo di particolare attrazione per gli appassionati di birdwatching. Il motivo? Si trova su una delle più importanti rotte migratorie d'Italia e moltissime specie d'uccelli (190 censite complessivamente sino al 2012) la utilizzano in autunno e primavera per riposarsi e nutrirsi prima di riprendere il viaggio. La visita, che si effettua rigorosamente a piedi, avviene lungo sentieri-natura dotati di pannelli didattici ed informativi. D'estate è molto frequentata, anche perché viene considerata uno dei luoghi migliori per osservare le stelle cadenti nelle notti in cui avviene il fenomeno. E la sua spiaggia è tra le più belle e selvagge del Veneto.
Cozze e ostriche veneziane per i ristoranti stellati
La rinascita di Pellestrina è legata alla consapevolezza della propria unicità e questo vale anche per le specialità di mare. Mitilla, le cozze allevate tra laguna e mare aperto da Lorenzo Busetto, hanno conquistato i migliori chef italiani, tra cui Massimo Bottura e i fratelli Alajmo, e il segreto della loro eccellenza è proprio nel luogo di origine e nella selezione che viene operata per far arrivare nelle tavole solo il meglio della produzione. Gli appassionati possono scoprire tutti i segreti dell'attività attraverso la Mitilla Experience, prenotabile attraverso il sito aziendale. Chi invece non può fare a meno delle ostriche potrà scoprire quelle “brune” di Clo, allevate nella vicina Chioggia da Gianluca Aresu.
In pellegrinaggio al Santuario dell'Apparizione
La “Signora” apparve a Pellestrina il 4 agosto 1716 a un ragazzo che si chiamava Natalino Scarpa Di Giovanni detto il Muto. E si manifestò di fronte a una chiesetta. Gli disse che, per sconfiggere i turchi con i quali i veneziani erano in guerra, occorreva celebrare delle Messe per le anime dei morti. Nel luogo dell'apparizione, un antico oratorio, fu costruito poi l'attuale Santuario in stile palladiano che ancora oggi è meta di turismo religioso, soprattutto nell'anniversario dell'evento.
Tra le calli per ammirare la lavorazione dei merletti
Val la pena di incontrare gli abitanti di Pellestrina e provare a entrare nelle loro vite. Sono pochi – 4mila in tutta l'isola – e hanno quasi tutti gli stessi cognomi: Scarpa, Vianello e Zennaro. La vocazione storica di Pellestrina è legata alla pesca, che poi è sempre un bell'argomento di discussione, e naturalmente alla costruzione delle imbarcazioni. Perdendosi tra le calli, con un po' di fortuna, si possono trovare le ultime signore intente alla lavorazione del merletto a tombolo. È una vera e propria arte, ma chi si aspetta di trovare un negozio dove acquistare il risultato della lavorazione rimarrà deluso, perché non c'è. Meglio chiedere, allora, qualche consiglio direttamente alle signore...
A pranzo in barca con molo privato
La specialità gastronomica di Pellestrina? Naturalmente la cucina ittica. I ristoranti dove provare i prodotti a km zero non mancano, ma la punta di diamante dell'isola è certamente Da Celeste, che gode di una posizione unica con vista laguna (imperdibile durante la golden hour, quando il sole tramonta regalando immagini da cartolina tra le acque e i Colli Euganei sullo sfondo) e offre piatti di eccellenza e percorsi di degustazione che esaltano il territorio, come quello dedicato alle cozze Mitilla. L'esperienza indimenticabile si vive con l'arrivo in barca: infatti, prenotando il tavolo per il pranzo o la cena, si ha la possibilità di riservare anche il posto al piccolo molo antistante la veranda estiva.
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