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Perché sono triste in estate non riesco a divertirmi e mi sento depressa (odiandomi per questo)?

Estate, stagione più bella dell'anno? Non per tutti. Ci sono persone che, nei mesi caldi, soffrono di depressione. E si sentono in colpa per questo. Ecco l'esperienza di una di loro
perch sono triste in estate
Alex Gracia / 500px

Perché sono triste in estate, non riesco a divertirmi (come la maggior parte delle persone) e mi trasformo in una persona patetica?

In estate, non si dovrebbe essere depressi. Come si può esserlo? Tante ore di luce, vacanze, amici che si sposano, capi di abbigliamento che ti danno un senso di leggerezza e libertà… Per la maggior parte di noi, è il periodo più felice dell'anno, quello in cui si guarda alla realtà attraverso un paio di lenti rosa. Peccato che quella “maggior parte di noi” non includa me. Per quanto mi riguarda, infatti, insieme all'estate arriva l'ansia, e io mi trasformo in una patetica creatura che odia se stessa, diventando la personificazione di quella "summertime sadness" di cui canta Lana del Rey.

Se fosse solo questione di vitamina D

A prima vista, la cosa può apparire priva di senso. Più luce solare significa più vitamina D, che, com'è noto, aiuta a migliorare l'umore. Significativamente, durante i mesi più bui, molte persone soffrono del cosiddetto “disturbo affettivo stagionale” (SAD), una forma ricorrente di depressione che si pensa sia legata alla ridotta esposizione alla luce solare, carenza che colpisce l'ipotalamo, la parte del cervello che aiuta a produrre melatonina e serotonina, rispettivamente un ormone e un neurotrasmettitore, entrambi essenziali per il benessere psicofisico.

Un disturbo stagionale… inverso

Ma perché la mia depressione si aggrava nel periodo che precede il solstizio d'estate? A quanto sembra, l'elemento "stagionale" del SAD non si riferisce esclusivamente all'inverno. Si può infatti soffrirne anche in estate, il periodo in cui, teoricamente, si dovrebbe essere all'apice del buon umore. Questo fenomeno viene talvolta definito "SAD inverso" e si ritiene che rappresenti circa un decimo dei casi totali di SAD. I dati indicano che può avere conseguenze tragiche: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, infatti, il picco dei suicidi si registra in primavera e in estate, non in autunno e in inverno.

Colpa delle temperature, ma non solo

Per la verità, gli effetti delle stagioni sul nostro umore sono ancora poco chiari, ma, a quanto sembra, le temperature più elevate possono mandare in tilt i nostri neurotrasmettitori. È possibile che anche i pollini giochino un ruolo, dato che provocano infiammazioni in chi soffre di allergie. Ciò che è assolutamente chiaro, tuttavia, è che il nostro stile di vita può contribuire alla depressione stagionale estiva. Tra giugno e agosto, molti di noi mangiano male, bevono troppo e perdono il sonno, con il risultato di sentirsi più esausti del solito. In effetti, svegliarvi con l'ansia da sbornia e dieci euro sul conto in banca ogni lunedì per tre mesi di seguito può contribuire a farvi sentire non esattamente… al cento per cento.

Perché sono triste in estate? È colpa mia?

E, per quanto mi riguarda, l'arrivo della bella stagione comporta anche – vi prego di non giudicarmi per questo – quell'ansia sociale di essere esclusi da esperienze ed eventi che va sotto il nome di FOMO (Fear Of Missing Out) e che, inevitabilmente, si fa più intensa quando tutti intorno a te sembrano godersela come matti, mentre tu non fai che chiederti in preda a un dipserato senso di frustrazione: perché d'estate non riesco a divertirmi come tutti gli altri? Alcuni dei miei episodi di SAD più devastanti mi hanno visto rintanarmi a letto dopo aver rinunciato ad andare a un festival, sentendomi come se stessi sopportando il crollo emotivo di un'intera folla di ravers, il tutto aggravato dalla consapevolezza che, nel frattempo, i miei amici si stavano dando alla pazza gioia a tempo di musica. «Il clima soleggiato mi fa infuriare specialmente se sto avendo una giornata fiacca», racconta Lucie, anche lei affetta da SAD inverso. «Poi mi sento patetica per aver provato quelle sensazioni, che nessuno è in grado di capire. Mi sento in colpa per aver sprecato il bel tempo e non voglio far crollare l'umore anche agli altri».

Viva l'equinozio d'autunno!

Non c'è dubbio che, quando fa caldo, io tenda a comportarmi in modo patetico, ad esempio ritirandomi all'ombra ogni quarto d'ora, quasi soffrissi di attacchi di vampirismo intermittenti, per evitare colpi di calore. Inoltre, non mi ha aiutato il fatto di aver assunto per quasi un decennio gli SSRI, o inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, psicofarmaci antidepressivi che possono ridurre la tolleranza alle alte temperature e rendere più inclini all'esaurimento. In più, devo ammettere che il freddo non mi dispiace affatto. Capisco perfettamente che le temperature rigide e le lunghe ore di buio non facciano per tutti, men che meno per chi soffre di SAD, ma indossare abiti che ti avvolgono come un morbido bozzolo, poter indulgere al consumo di cibi calorici senza sensi di colpa e avere un buon motivo per rifugiarmi nel mio letto mi dà una sensazione di calore interiore. Quando arriva l'equinozio d'autunno, provo un inconfessabile senso di felicità al pensiero che ci stiamo avviando verso climi più freddi.

Una possibile soluzione

Forse, per chi soffre di malinconia di mezza estate, la migliore soluzione è semplicemente quella di ignorare ciò che fanno gli altri quando la colonnina di mercurio comincia a schizzare verso l'alto, cercando invece di godersi quello che si può, quando si può, senza cedere all'imperativo di trascorrere "l'estate migliore di sempre". Partendo da queste premesse, quest'estate spero di riuscire a rilassarmi e a godermi il sole d'agosto. Da lontano, s'intende, e debitamente protetta dall'ombra.

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Questo articolo è stato pubblicato originariamente su British Vogue.