La guida ai cocktail bar da provare a Milano durante il Salone del Mobile 2024

Tra grandi classici, novità e locali di tendenza, ecco gli indirizzi consigliati da Vogue per una pausa durante la Design Week
cocktail bar ceresio

La nostra guida ai cocktail bar da provare a Milano durante il Salone del Mobile 2024

Con l'arrivo del Salone del Mobile 2024 il design “invade” Milano, ma c'è una precisa categoria di locali della città che si fa trovare sempre pronta alla prova del drink esteticamente perfetto da degustare in un ambiente studiato nei minimi dettagli. La categoria in questione prende il nome di cocktail bar. E del resto, nella capitale europea dell'aperitivo l'offerta è a dir poco ampia e il livello sempre più alto. Nella vostra permanenza a Milano, durante la Design Week, conviene studiare bene non solo i ristoranti da prenotare, ma anche i locali dove degustare il “grande classico” o la novità appositamente studiata per l'occasione. Ecco dunque una guida essenziale dei cocktail bar di Milano specializzati nell'arte della mixology.

Carico - Via Savona, 1

Carico

Carico Milano

In via Savona ecco un locale ideato come cocktail bistrot in costante evoluzione. Carico – acronimo di Casual Risto Cocktail – è ritmo, sinergia e contemporaneità. L'idea dell'apertura è stata di Domenico Carella, chef folgorato sulla via della mixology, e di un guru del sake, Lorenzo Ferraboschi. In cucina c'è lo chef Leonardo D'Ingeo. La particolarità nella particolarità di Carico è la Martini Room, un'appendice di sette posti creata all'interno del locale, dove tutto funziona a tempo: il cocktail omonimo, considerato dai più come Il Cocktail, si degusta prenotando uno slot di tempo che varia dai 30 ai 60 fino ai 90 minuti.

Ultra Milano - Via Pier Lombardo, 1

A proposito di Carico, il suo co-fondatore Dom Carella ora anima, assieme a Fabrizio Margarita, Ultra Milano, localizzato al crocevia più trafficato di Porta Romana. In un locale minimale ma accogliente, sia l'atmosfera sia il format guardano all'internazionalità: le due passioni dei fondatori si fondono in un locale che offre pizza e cocktail di qualità. Le soluzioni signature riguardano appunto le pizze (come quella con pecorino, crema di zafferano, ossobuco arrosto, gremolada e caviale), ma anche i piatti come i tacos di pizza con pulled pork, e ovviamente i drink che si ispirano alla natura, con fiori, radici e alghe (tra il più peculiare l'Ultra Jungle, con pandano, vermouth, pisco, soda all'ananas e… burro).

Afterlove - via Traù, 2

Lo spazio inedito di Afterlove, cocktail bar originale di recente apertura, viene definito come una neon jungle ispirata all'esteticaconturbante degli anni Ottanta e Novanta, tra Miami Vice e Piume di struzzo. Il concept ideato da Tommaso Regondi, con un passato nel mondo della moda, e Milo Occhipinti (già fondatore del cocktail bar Unseen), prevede luci al neon verdi e fucsia, un social table in cemento e tavolini in plexiglas, mentre la carta propone sia cocktail alla spina (gin tonic, moscow mule, americano e paloma, ovviamente rivisitati) e drink signature che vivono di un effetto visivo flashy e sorprendente. Altrettanto peculiare è l'offerta food, tra bites da convidere e mains più abbondanti, e ricette sfiziosie come alette di pollo, tacos e mouttabal.

Bar Basso - Via Plinio, 39

Bar Basso

Qui entriamo nel capitolo dei grandi classici, e durante questa settimana tutte le design people si riunisce qui. Nella sua drink list compaiono più di 500 proposte, ma non c'è dubbio che la scelta dei più ricada sul cocktail inventato nel locale di via Plinio: il Negroni Sbagliato. Un altro cocktail internazionale che ha avuto origine al Bar Basso è il Rossini, messo a punto da Mirko Stocchetto. A più di 75 anni dalla fondazione, continua a essere il baricentro della Milano dell’aperitivo.

Bar Luce - Largo Isarco, 2

Innanzitutto la posizione: quando aprì Fondazione Prada, al di là dello scalo ferroviario di Porta Romana, molti si chiesero cosa ci andasse a fare lì, in mezzo al nulla. In realtà Miuccia Prada e Patrizio Bertelli sono stati lungimiranti, perché quel luogo sta per diventare uno dei punti di riferimento della Milano olimpica, con il villaggio degli atleti che poi sarà trasformato in quartiere all'avanguardia. Al suo interno troviamo il Bar Luce e il ristorante Torre, quest'ultimo con la bottigliera sospesa, una vera opera d'arte che domina l'ingresso del locale, forse la più instagrammabile di tutta Milano. Il resto lo fanno il fascino del brand, il progetto architettonico firmato da Rem Koolhaas e il progetto del bar del regista americano Wes Anderson.

Fred - via Francesco Ingegnoli 2

Fred

Fred

Fred è l'amico di quartiere, quando si è in quel di Lambrate. Una location friendly e accogliente, nonché una seconda casa, avamposto della zona 3. Cocktail bar innovativo con cucina, all’interno di un record shop con una ricca selezione di vinili e 100% plastic free, grazie alla partnership con Worldrise. Dalla colazione al dopo cena - dai burger creativi ai gamberi scottati, passando per le tartare, di pesce o di Fassona - per un pranzo o semplicemente per ricercare buona musica sorseggiando un Forgotten Classic: i vinili - in vendita anche online - puntano sulla cultura underground tra indie, funk, jazz e tanta house e techno, che al Fred sono di casa. Fervido punto di incontro di artisti, musicisti e creativi di Milano.

Tripstillery - Piazza Alvar Aalto

Davanti al Bosco Verticale è arrivato un alambicco. L'idea è di Flavio Angiolillo il quale sentiva l'esigenza, dopo tanto miscelare, di andare a monte realizzando un locale con distilleria interna. Lo ha fatto in Porta Nuova, piazza Alvar Aalto, e il risultato si chiama Tripstillery. Oltre ai cocktail con spirits a chilometro zero, offre la possibilità di realizzare il proprio personale distillato, etichettato secondo le esigenze del committente. Da provare il Trip Gin o l'amaro del giorno, in purezza o nei cocktail proposti in drink list.

Stilla Bar & Garden, Four Seasons - Via Gesù, 6/8

Il nome dell'hotel, nel cuore del Quadrilatero della moda, è una garanzia, ma se non bastasse aggiungiamo quello nell'ambito bartender. Oltre ai cocktail, va provato Stilla Gin, un distillato di ginepro artigianale sviluppato dallo stesso Angeli. E poi per chi va al bar del Four Seasons è d'obbligo guardarsi intorno: qui passa la crème de la crème durante tutto l'anno, immaginate durante il Salone del Mobile…

Moebius Milano - Via Alfredo Cappellini, 25

La prima cosa da fotografare, quando si entra al Moebius, è la bottigliera alta 3 metri con oltre 300 referenze di liquori e distillati. L'aperitivo si può degustare di fronte “cinema della miscelazione” che periodicamente ospita bartender provenienti dall’universo della mixology internazionale. Il locale si trova vicino alla Stazione Centrale, in una zona particolarmente vivace per la presenza di ristoranti e locali notturni. E Moebius racchiude in sé tante anime: cocktail bar, tapa bistrot, ristorante sperimentale, musica live e vinili rari in vendita.

Andrea Aprea Bistrot - Corso Venezia, 52

Inaugurato presso la Fondazione Luigi Rovati in Corso Venezia, il ristorante di Andrea Aprea comprende anche lo spazio Caffè Bistrot dove va in scena la relazione tra l’arte della mixology e i piccoli piaceri gastronomici. Il bartender è Alejandro Pellejero, pluripremiato e autore della carta cocktail a quattro mani con lo chef. Il fiore all’occhiello del locale è la proposta di food pairing creata per il cocktail denominato “Conte in Ferie”, un twist sul Negroni che mantiene come base Vermouth Rosso e Bitter mentre, in sostituzione al gin, viene utilizzato il rum Flor de Cana 18 anni infuso per quattro giorni nella buccia della banana, con un tocco finale di amaro Braulio Riserva.

Ceresio 7 - Via Ceresio, 7

Instagram @ceresio7

Nel locale degli stilisti Dean e Dan Caten, i fratelli fashion designer proprietari di Dsquared2, il rito dell'aperitivo offre una vista impagabile sui grattacieli di Porta Nuova e si svolge a bordo della piscina realizzata sul tetto del vecchio palazzo Enel di via Ceresio. L'occasione per provarlo, nella settimana del design, è una visita al museo del Compasso d'Oro (Adi Design Museum), realizzato nel cortile sottostante. I cocktail sono preparati dal bar manager Abi El Attaoui, in abbinamento ai piatti ideati dallo chef Elio Sironi. Ceresio 7 non è una novità, ma è il locale che ha cambiato la storia recente di Milano e una vera e propria destination per chi passa in città.

Mandarin Garden - Via Andegari, 9

Instagram @mo_milan

Un giardino segreto nel cuore della città. Mandarin Garden è cucina, con i piatti firmati dallo chef due stelle Michelin Antonio Guida, ed è cocktail bar, sotto la direzione di un bartender di chiara fama come Guglielmo Miriello. La sua carta è ispirata alle mete del romanzo Il giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne e prevede undici cocktail, come il numero delle lame del ventaglio che è simbolo della catena di hotellerie Mandarin Oriental.

Camparino in Galleria - Piazza del Duomo, 21

Qui si entra nella storia di Milano e lo si fa da piazza Duomo ovvero dalla porta principale. Nato nel 1915 grazie a Davide Campari, che aprì il Camparino come “fratello minore” del Caffè Campari, e arredato in stile liberty, con le decorazioni di grandi maestri, il Camparino era dotato di un sistema che garantiva un flusso continuo di acqua gassata direttamente dalle cantine: l’ideale per il Campari e soda sempre perfetto e refrigerato. Fu il ritrovo della Scapigliatura milanese e ha accompagnato la storia della città così come continua a fare oggi, tanto da meritare l’ingresso nella 50 World’s Best Bar del 2021, e fa parte dell’associazione dei Locali Storici d’Italia. Le sue icone sono il cocktail Milano-Torino e soprattutto l'Americano, servito per la prima volta nel 1860 nel Caffè Campari.

1930, Secret Cocktail Bar

Benvenuti nell'era del proibizionismo e dell'ingresso con parola d'ordine. Il nome parla chiaro: l'indirizzo di questo locale è un segreto e vi si accede solo per intercessione di Flavio Angiolillo o di Marco Russo, gestori del Mag Caffè in Ripa di Porta Ticinese 43. Siamo nel più famoso speakeasy di Milano e nel locale che, secondo la classifica “The World's 50 Best Bar”, occupa il posto numero 35 a livello mondiale e l'unico milanese tra i primi cinquanta.

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