Alla sfilata di Valentino “Le Noir”, Pierpaolo Piccioli si serve della sua uniforme total black per re-immaginare i simboli della maison, svelando le sue infinite sfumature grazie alla lavorazione dei tessuti.
Non è un'assenza di colore, né tantomeno un esercizio di monocromia o monotonia. Ricamato o amplificato, ma anche delineante, stringente, slanciante: il nero è fatto di significati e significanti, unione di forma e contenuto e per la sfilata Valentino autunno inverno 2024 2025 ha saputo re-immaginare i codici della maison. Così, Le Noir diventa scoperta di un intero spettro di tonalità, dalle infinite sfumature, racchiuse in una soltanto alla Paris Fashion Week. «Indosso il nero come un'uniforme e ne sono consapevole; mi permette di concentrarmi su ciò che mi circonda e semplicemente mi piace», racconta il direttore creativo Pierpaolo Piccioli, che partendo dal suo look eternamente essenziale – dai Ray-Ban ai pantaloni neri, passando per la felpa con cappuccio in tinta – ha ripercorso tutti i modi per indossare il monocolore al quale è particolarmente legato.
Ci sono stati il rosso iconico, il blu cielo, il rosa PPPink, ma è la prima volta che un'intera collezione viene disegnata in un colore soltanto. «Il nero è l'uniforme della democrazia», affermava Charles Baudelaire. Pierpaolo Piccioli lo ha avvicinato come se fosse una tela, ha dichiarato, come quelle di Rothko che tolgono il respiro, come il nero che riflette di Soulages, o, ancora, quello scultoreo di Brancusi. Un vocabolario cromatico ricco e profondo che, combinato all'heritage artigianale di Valentino, riscrive sintassi di volumi e periodi complessi.
Nasce come colore della quotidianità per evolversi in esuberanza: di architetture, con i simboli che hanno fatto la storia Valentino, e di tonalità, assorbendo le luci attorno a sé per rifletterle nuovamente. «Dal nero cerco la luce», scrive infatti il direttore creativo, e la riporta nei volants e nei plissé che giocano col chiaroscuro, negli Altorilievi del tulle che ombreggia la pelle, nell'intenso velluto e nel velato chiffon. Fiocchi, spalle definite, pizzi, rose: la storia della maison viene riletta da un punto di vista che non scomoda la nostalgia, ma accarezza i ricordi.
Tutti i modi per portare il nero dalla sfilata Valentino autunno inverno 2024 2025 alla Paris Fashion Week
«Il giorno e la sera si confondono» si legge sulle note dello show, per rivelare tutte le declinazioni in cui il total black può essere indossato. Il colore più profondo di tutti parla così tanto del quotidiano che diventa rappresentante di ogni momento della giornata, dalla mattina alla notte, e si trasforma sulle note di Sade mentre scende in passerella. Aprono la sfilata tre look casual e mini: un paio di bermuda con una giacca abbottonata seguita da due abiti corti dalle spalle anni ‘80, nelle linee si legge immediatamente l’essenzialità dei design.
Come l'inchiostro nero di “Like a Tattoo”, i grafismi marcati si contrappongono ai tessuti più delicati. Il colore si vela per svelare: ne nascono dei look da sera dall'eleganza sublimata. Le trasparenze non si fanno mai volgari, restano legate alla realtà e contrappongono la leggerezza alla solidità, contemporaneamente.
Fa capolino anche l'outerwear, un guardaroba dedicato al mondo che ci circonda. È lungo tanto da arrivare ai piedi e nascondere le forme, ma sa farsi anche rivelatore, più corto, per spezzare la silhouette o farsi esso stesso portatore di nuovi lemmi.
Al nero piace giocare con i tessuti: li sovrappone, li alterna, è un ribelle dalle mille tonalità. Cela il pizzo sotto a chiffon impalpabili, riscrive il velluto. La pelle ricopre le braccia ma non il resto del corpo, mentre si spezza in verticale sulle giacche e in orizzontale sulle gonne.
Si fa sottile, dividendosi in mille frange lucenti che danzano sui capi assieme alle paillettes, e ancora più fino per ricoprire gli accessori. S'infiocchetta, in vinile, per decorare il giorno, e fiorisce sugli abiti come una primavera rigogliosa.
Disegna fasce di intensità e drappeggi controllati. Diventa una cascata di piume per danzare a ogni passo, e pioggia di palloncini come pois rigonfi che galleggiano nell'aria. Una dichiarazione d'amore che nel nero trova nuova linfa per sfidare e infrangere gli stereotipi.
Leggi anche:
- «La monocromia permette di vedere tutto meglio» dice Pierpaolo Piccioli a Forces of Fashion
- Com'è Valentino Rosso, il libro da 6,5 kg, 180 abiti e 550 sfumature che racconta il colore iconico della Maison
- Sfilata di Ermanno Scervino: vi sveliamo i segreti per costruire un look monocolore
- Il consumismo ha un'etichetta di reso? La sfilata Balenciaga in 5 punti di domanda
- La sfilata di Andreas Kronthaler for Vivienne Westwood porta in scena un marsupio sospensorio rinascimentale
- Dai magici abiti ruches ai clogs. Alla sfilata di Chloé ho finalmente rivisto i 6 pezzi iconici del brand che più amavo
- La sfilata Schiaparelli è un portabilissimo hors du commun dove ogni singolo dettaglio è riconoscibile e desiderabile
- La sfilata di Balmain conferma la già predetta tendenza di frutta e verdura, vera nota melata del guardaroba di stagione
- In passerella, la rilevanza della black culture: la sfilata Off-White in 5 punti
- «Niente è più bello di un corpo nudo»: nella sfilata di Saint Laurent rivivono le parole di Yves
