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La Milano Fashion Week uomo ci svela le prossime tendenze maschili tra highlight e perle nascoste

Abbiamo selezionato le tendenze più interessanti per la prossima primavera estate dalle sfilate maschili di Milano
Un look della collezione Prada PrimaveraEstate 2025
Un look della collezione Prada Primavera/Estate 2025MONIC

La Milano Fashion Week Uomo primavera estate 2025 si è appena conclusa, ma le tendenze per la prossima stagione calda non sono passate inosservate.

La breve durata della Milano Fashion Week dedicata all'uomo non ha affatto inciso sulla qualità delle collezioni presentate che tra debutti, designer di nuova generazione e grandi conferme, ha saputo rinnovare, ancora una volta, il panorama delle proposte maschili (e non solo). Prima di passare a una disamina delle tendenze più interessanti individuate nella primavera estate 2025, è doveroso accendere un riflettore su alcune collezioni che si sono particolarmente distinte, senza dare troppo nell'occhio, tra le numerose presentazioni che si sono susseguite in questi caldi giorni di giugno.

Highlight e perle nascoste della stagione

Parlando di prime volte, il designer croato Damir Doma è entrato ufficialmente nel calendario con il suo nuovo progetto Diomene che, nella lingua madre del designer, significa “una parte di me”. Si tratta, in effetti, di un'opera molto personale votata ai ritmi lenti, contrapposti a quelli frenetici della moda, che mette al centro il riutilizzo (compresi alcuni capi di collezioni Damir Doma del passato), per un risultato poetico ed elegante, oltre che, da un punto di vista estetico, crogiolo di culture del mondo. Altro debutto, in questo caso con la prima collezione uomo, è quello di Matteo Tamburini da Tod's che si è interrogato sulla possibile relazione tra intelligenza artificiale e “intelligenza artigianale”. Ha fatto, perciò, riferimento all'expertise e alla manualità del Made in Italy come punto focale di una stagione caratterizzata da linee semplici e morbide e da una fresca reinterpretazione di un design senza tempo. Sempre sul versante etno-geografico, con un approccio quasi antropologico, ritorna anche Mordecai con la collezione #2 che attinge nuovamente dal mondo, come piace al designer dalla creatività cosmopolita, Ludovico Bruno. Le forme ampie e rilassate, per enfatizzare comodità e praticità sono, infatti, una costante mescolanza dei “costumi” popoli e delle loro abitudini. Rimanendo nell'ambito dei designer di nuova generazione, ma discostandoci – solo per un attimo – dal maschile, merita un cenno, in questa rassegna sugli highlight di stagione, la seconda collezione di Galib Gassanoff per il suo brand in solitaria Institution. La comunità di azeri della Georgia, di cui il designer fa parte, è la sua costante ispirazione che prende vita in lavorazioni di recupero come quelle con i lacci intrecciati e intessuti per creare volumi scultorei, ma anche le monete coniate nel suo paese negli anni Novanta dopo l'ottenimento dell'indipendenza.

Un look Diomene Primavera/Estate 2025

Courtesy of Diomene

Un look Tod's Primavera/Estate 2025

Courtesy of Tod's

Un look Mordecai Primavera/Estate 2025

Courtesy of Mordecai

Un look di Istitution Primavera/Estate 2025

Courtesy of Institution

Di seguito, le sette tendenze individuate in questa nuova stagione estiva maschile.

#1 Surrealismo e dettagli giocosi

Una delle principali tendenze comparse su diverse passerelle in questa Milano Fashion Week è stata rappresentata dalla presenza di riferimenti al surrealismo e di dettagli giocosi e bambineschi. Ne ha dato prova Adrian Appiolaza per la sua prima collezione maschile da Moschino che, come è giusto che sia, ha fatto dell'ironia e del trompe l'oeil uno dei suoi punti di forza. Come con la polo a maniche lunghe sulla quale il colletto si ripete quale irriverente decoro. Anche Prada ha puntato molto sugli effetti ottici con una collezione che si rivela, nella sua vera essenza, se vista da vicino. Stampe, accessori e perfino abbinamenti, sono frutto di un trompe l'oeil che crea una costante illusione, sfumando la realtà. Infine, Jonathan Anderson, altro maestro dell'ironia, forse più concettuale, tra elementi sovradimensionati e proporzioni distorte, ha usato la maglieria come la facciata di un dettagliato palazzo, con tanto di uccellino sul tetto.

Da sinistra, un look di Moschino, Prada e JW Anderson delle collezioni Primavera/Estate 2025

Courtesy of Press Office

#2 Cardigan minimal, over o crochet

Parlando di un capo nello specifico, uno dei pezzi che si è distinto, anche per la versatilità con la quale è stato interpretato, è il cardigan. Dolce&Gabbana lo ha pensato in versione oversize, in paglia completamente intrecciata a mano, creando un raffinato contrasto in un'alternanza di intarsi. Mentre Magliano ha reinterpretato lo stile vintage e romantico, con un cardigan in mohair crochet rifinito da ricami floreali, per il suo racconto queer e mai scontato che rende il suo menswear sempre interessante, velatamente politico, oltre che contraddistinto da una peculiare personalità. E infine quello mini di Prada che si alterna alla versione “finta” di molti altri look, ed è stato abbinato a una camicia fiorata percorsa da un'anima metallica per renderla perennemente stropicciata e un paio di pantaloni sartoriali dal taglio ampio.

Da sinistra, un look di Magliano, Prada e Dolce&Gabbana delle collezioni Primavera/Estate 2025

Courtesy of Press Office

#3 Bermuda sartoriali

La declinazione sartoriale dei bermuda è ormai un punto fermo nelle collezioni estive da diverse stagioni. Ne ha dato prova Dunhill che con la prima sfilata a Milano ha declinato il suo caratteristico gentleman, esplorando le diverse occasioni d'uso, sempre elegantissime. Tra queste, dei corti bermuda sartoriali con risvolto, proposti con un immancabile blazer color polvere, sneaker e calzettoni, per un gentiluomo più casual. Casual proprio come i look di Neil Barrett che ha giocato su una doppia stratificazione, quale dettaglio inusuale per un paio di bermuda ampi che rimarcano la sua estetica pulita e senza fronzoli, ma sempre molto cool. In chiusura della fashion week, Alessandro Sartori ha, invece, colorato il suo uomo Zegna con i toni della terra, per sofisticati outfit monocromatici, tra i quali il completo con bermuda ha lasciato il segno. Una versione moderna dell'uomo della contemporaneità: formale, ma non troppo.

Da sinistra, un look di Zegna, Dunhill e Neil Barrett delle collezioni Primavera/Estate 2025

Courtesy of Press Office

#4 Spille insolite o come tocchi sofisticati

Lentamente, ma con costanza, l'uso delle spille si sta ripresentando di anno in anno, come elemento di decoro non scontato, che rende i look maschili eclettici quanto basta. La versione proposta da Jordanluca, per esempio, sembra una moderna scultura di Murano, quasi una reinterpretazione contemporanea di una boutonnière. Sui volumi oversize da ufficio, poi, insieme ai riferimenti punk, il risultato è un look da subcultura 2.0. Per Armani, con la sua collezione per Emporio, la regola “less is more” è sempre valida. I completi che ormai dai tempi di American Gigolò lo hanno incoronato “Re” ritornano con tutta la loro caratteristica rilassatezza, ma con sofisticate mini spille a forma di fiore ton sur ton. A chiudere la tripletta è di nuovo Moschino che rende irriverente anche questo accessorio, con tanto di omaggio alle storiche collezioni del fondatore Franco. La sua versione? Una banana semi-sbucciata.

Da sinistra, un look di Moschino, Emporio Armani e Jordanluca delle collezioni Primavera/Estate 2025

Courtesy of Press Office

#5 Fazzoletto al collo come vezzo

Che sia per completare il look con classe o per conferire quell'attitude vacanziera il fazzoletto al collo rientra tra le tendenze della prossima stagione calda. Massimo Giorgetti per MSGM lo ha proposto per enfatizzare l'atmosfera spensierata e leggera che ha fatto da fil rouge alla sua nuova collezione con la quale ha celebrato i quindici anni del marchio. Dolce&Gabbana, invece, ne ha fatto lo strumento per rendere sofisticati i suoi look da vacanza anni Cinquanta, tipicamente italiani. Legato al collo con precisione e perfettamente in tinta con le proposte a cui è abbinato, si è posto come simbolo di quell'estetica vintage tanto cara al duo, oltre che codice immediatamente riconoscibile della “Dolce Vita”. Dal canto suo la coppia Raf Simons e Miuccia Prada, ha scelto di annoverare anche questo accessorio nella lista delle “finzioni” con cui ha voluto giocare in occasione di questa collezione. Il fazzoletto sembra proprio essere sistemato con cura per rifinire una marinière, ma è solo un effetto ottico, parte integrante della maglia stessa.

Da sinistra, un look di MSGM, Prada e Dolce&Gabbana delle collezioni Primavera/Estate 2025

Courtesy of Press Office

#6 Capispalla di pelle

Per far fronte ai repentini cambi di temperatura e di condizioni meteo, i capispalla di pelle sono un'ottima soluzione. Questa sarà una delle ragioni per le quali la loro presenza nelle sfilate è pressoché assicurata, come dimostrano alcuni degli show estivi di questi giorni. Sabato De Sarno lo ha proposto come un soprabito nella sua collezione di Gucci, declinandolo in un verde acido, dal taglio molto lineare e abbinandolo a degli short sartoriali (appunto un altro dei trend) e degli stivaletti con il celebre Horsebit. Da Dunhill, Simon Holloway ha, invece, risposto con una sorta di sahariana cittadina, in un elegante effetto used e con delle maxi tasche frontali, dando un'ulteriore versione del suo dandy inglese. A questi si aggiunge il soprabito di Silvia Venturini Fendi che ha applicato all'abbigliamento la lavorazione Selleria, tipica degli accessori Fendi, come una serie di cuciture che si intersecano creando un motivo quadrettato, in linea con l'estetica preppy della collezione.

Da sinistra, un look di Dunhill, Gucci e Fendi delle collezioni Primavera/Estate 2025

Courtesy of Press Office

#7 Senza maniche: gilet e capi smanicati

Un ultimo trend particolarmente interessante e ricorrente, è la presenza di capi senza maniche, siano esse quasi strappate via, rattoppate o, più canonicamente mancanti come nel caso dei gilet. Dsquared2 ha voluto darci un taglio – letteralmente – proponendo un blazer oversize caratterizzato dal giromanica sfrangiato e lasciato a vivo, per enfatizzare il mood ribelle e un po' fetish, rappresentato dalla presenza di harness e attillati pantaloni di pelle completamente strappati. Anche Martine Rose, nella sua prima sfilata a Milano, ha rimescolato le carte, come di suo solito, proponendo dei “personaggi” che non si adattano mai, ma che, piuttosto, vogliono distinguersi. Il suo smanicato è una camicia tartan con il giromanica tenuto insieme da legacci simili a quelli della corsetteria. Per chiudere, poi, con Giorgio Armani che ha proposto un gilet abbinato a degli ampi pantaloni di ispirazione orientale con una stampa di palme. Quando anche nella semplicità si fa la differenza.