olimpiadi 2024

Omega celebra la sua 31esima partecipazione alle Olimpiadi, dove continuerà a registrare successi e record

In occasione dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, poi, la maison di orologi firma anche un'edizione speciale in oro
omega
Jake Chessum / trunkarchive.com

Omega e le Olimpiadi: è un legame indissolubile quello che lega la Maison di olorogeria e la celebrazione dello sport alla sua massima esaltazione. Ne ripercorriamo le tappe con Alain Zobrist, Ceo di Omega Timing

Nel 1932 alle Olimpiadi vengono usati 30 cronometri certificati, precisi al decimo di secondo di Omega; alle ultime Olimpiadi estive di Tokyo, nel 2021, erano presenti 530 cronometristi e una quantità di attrezzature per un peso complessivo di 400 tonnellate.

Omega Speedmaster Chronoscope Paris 2024 in oro 18 kt

In vista dei Giochi di Parigi 2024, abbiamo parlato con Alain Zobrist, Ceo di Omega Timing. Ci spiega che i preparativi per le Olimpiadi iniziano tre anni prima della cerimonia di apertura: «Lavoriamo a stretto contatto con il comitato organizzatore, le autorità locali e gli architetti. I progetti delle varie strutture sportive devono prevedere uno spazio adeguato per il cronometraggio. Tutto va pianificato con largo anticipo. Anche la logistica è fondamentale: avremo 550 persone in loco, con 30 alberghi a disposizione».

I 235 cronografi di Berlino 1936, photo courtesy press office

Nel caso delle gare di corsa dell’atletica leggera, Omega progetta persino i blocchi di partenza, dotandoli di sensori integrati che misurano la forza esercitata dagli atleti sulla pedana 4.000 volte al secondo. «Le false partenze giocano un ruolo importante nell’atletica», spiega Zobrist. «E i nostri blocchi sono in grado di rilevare una reazione inferiore a 100 millisecondi».

A Mexico City nel 1968 Omega ha registrato il record di salto in lungo di Bob Beamon, photo courtesy press office

In occasione delle Olimpiadi invernali di Vancouver, del 2010, Omega ha introdotto un nuovo tipo di pistola elettronica da starter: premendo il grilletto, la pistola produce automaticamente un suono, emette un flash e attiva i cronometri. Il sistema più equo per garantire pari condizioni alla partenza.

Alle Olimpiadi di St. Moritz del 1948; una fotocellula posizionata sulla linea del traguardo ha sostituito per la prima volta il tradizionale nastro. Questa tecnologia viene utilizzata ancora oggi, sebbene ora ci siano quattro fotocellule integrate in un unico modulo, consentendo così la rilevazione della struttura di più corpi.

Swim Eight-O-Matic, il primo timer semi automatico per il nuoto, 1956 photo courtesy press office

Anche la fotocamera presente sulla linea del traguardo è fornita da Omega, ma, come rivela Zobrist, per Parigi è stata prevista una novità: «Si tratta di una fotocamera per il fotofinish che scatta 40mila immagini al secondo e ha una risoluzione aumentata in 4K». Omega è anche responsabile della misurazione del vento durante le gare, perché, spiega Zobrist, «se il vento soffia forte alle spalle degli atleti, c’è il rischio che un record non venga omologato». 

Messico 1968, photo courtesy press office

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