MFW

Magliano, il brand di menswear che ha stregato la fashion week con la sua favola “al rovescio”

Trasgressivo ma a bassa voce. Luca Magliano rende omaggio ai nostri sentimenti portandoci nel suo Paese dei balocchi
Magliano primavera estate 2025
Vogue Runway

La sfilata Magliano primavera estate 2025 parla di una favola moderna dove i nostri sentimenti sono chiari e reali

Nella domenica mattina della Milano Fashion Week primavera estate 2025, Magliano ha portato in scena una collezione che parla di noi, delle nostre emozioni, e di abiti “insubordinati”. «C'era una volta… “un re!” diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un pezzo di legno». Cita così, con l'introduzione del libro Pinocchio di Carlo Collodi, il comunicato stampa della collezione primavera estate 2025 di Magliano.

Magliano primavera estate 2025

Vogue Runway

Già bisognava predirlo dal nome dello show - Calcinculo, come la giostra i cui seggiolini, sospesi in aria, ruotano -: questa sfilata avrebbe mostrato due lati della vita, così diverse eppure così complementari.

Magliano primavera estate 2025

Vogue Runway

Magliano primavera estate 2025

Vogue Runway

Una collezione che il talentuoso designer italiano dedicata a quei momenti, quasi inafferrabili, che arrivano come un fulmine a ciel sereno. Bellezza e paura, come in una fiaba, dove i ricordi restano impressi per quelli che sono. Come ha fatto Magliano a tradurre tutto questo? Tramite silhouette essenziali, a volte scarne, stile primi anni del 2000. A tinte bianche e nere, intervallate da qualche sfumatura di grigio e da dettagli inaspettati, come le cinture e i gioielli in rafia, ricavati da cestini di vimini distrutti, e fiocchi come spille, in simbolo di rivolta.

Magliano primavera estate 2025

Vogue Runway

Magliano primavera estate 2025

Vogue Runway

Sono capi che scelgono di assumere folli funzioni di fantasia dove, un po' come nel Paese dei balocchi, tutto funziona al rovescio: i cappotti sono in realtà degli asciugamani e il costume da bagno si usa al posto dei pantaloncini da sera. In una notte d'estate, tra serate spensierate e giri sulla calcinculo. C'è poi il nodo, microscopico nel tessuto, a dare vita alla magia: rappresenta l'incrocio di due cose destinate a stare insieme. Nasce anche una nuova scarpa, la Effe 10, tra racing e sabotage.

Magliano primavera estate 2025

Vogue Runway

Magliano primavera estate 2025

Vogue Runway

È da una manciata di stagioni che del designer si parla molto, presentandolo come una delle novità più stimolanti e promettenti della scena italiana

Classe ‘87, Luca è cresciuto nella provincia bolognese, accanto a una città di grande fermento politico che lo ha influenzato da subito, oltre alla metà partenopea da parte del padre, la cui famiglia ha regalato al designer l’estro, la creatività e l’indipendenza. Magliano ha studiato alla L.UN.A., Libera Università delle Arti di Bologna, seguito dalla creativa Barbara Nerozzi, alla quale il designer è molto legato: «Barbara mi ha svezzato, ha sempre preteso da me un atteggiamento intellettuale e soprattutto mi ha insegnato metodo, che aggiusto a ogni stagione ma che mi ha permesso di esplorare i temi del design e capire quando un’idea ha valore o meno». Conclusi gli studi, la prima esperienza lavorativa è passata dall’ufficio stile di Alessandro Dell’Acqua, che racconta come «un bellissimo ricordo di dolcezza e di solidarietà fra le persone».

Dopo aver vinto il premio di Vogue Who’s On next nel 2017 e aver sfilato alla seguente edizione di Pitti Uomo, oggi Luca Magliano vanta il Karl Lagerfeld Prize, vinto al LVMH Prize 2023, e l'apparizione come guest designer, la seconda, al Pitti Uomo 105, nel gennaio 2024. Ci aveva precedentemente raccontato il suo percorso di crescita come atto di limatura, «ho sempre voglia di indossare nuovi panni. Sono partito da un processo di accumulazione di idee servito a costruire l’identità del brand e a gridarla; ora è iniziato un momento di sottrazione, simbolo di diventare grandi».

Luca Magliano

Magliano anche per la sua spring 2025, sceglie una location tributo all'officina

Il mondo operaio, ora più attuale che mai, è nella sincerità e coerenza che contraddistingue le collezioni del designer italiano. Già a partire dalle location stesse, come ci ha raccontato qualche anno fa: «per me è fondamentale raccontare delle parti di Milano sconosciute, i luoghi popolari, non gentrificati ma funzionali alla vita della città e alla sua working class - esattamente come Ortica, quartiere nel quale abbiamo ambientato la sfilata primavera estate 2023».

Magliano primavera estate 2023

Vogue Runway

In un continuum di quella sfilata, nella quale trattava il notturno con un set design fatto di materassi e lenzuola, Magliano aveva presentato il tema del risveglio, chiedendosi se lo stesso sia dolce o quanto più traumatizzante. Lasciatosi ispirare dalle poesie di Sandro Penna, che Pasolini definì “trasgressivo ma a bassa voce”, Luca ricerca una tensione estetica per questa stagione. Quest'ultima location è simile: spoglia e spartana, ricorda cosa ci sveglia facendoci largo fra le tenebre. Senza chiedere il permesso, come ha dichiarato il designer, e dove l'alba si presenta come un nuovo inizio, un momento di rinascita emotiva, fatto prima di oscurità poi di luce.

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