La sfilata Dior Homme primavera estate 2025, protagonista del quarto giorno di sfilate a Parigi, raccontata nei 5 elementi da ricordare
È ormai una tradizione per Kim Jones ogni stagione per Dior rende omaggio non solo al suo fondatore, Christian Dior, ma anche all'esperienza dei laboratori e degli artigiani dell'azienda. Per la primavera-estate 2025, ha conquistato la Val-de-Grâce, nel 5° arrondissement di Parigi, per svelare le sue nuove silhouette ispirate alla vita e al lavoro del ceramista sudafricano Hylton Nel. Ecco i 5 punti salienti di questa sfilata alla Paris Fashion Week, dall'arredamento artistico alle creazioni infuse di dettagli couture, senza dimenticare la nuova Saddle bag, che è diventata un accessorio chiave del guardaroba.
Arty décor
Kim Jones è uno degli stilisti più creativi quando si tratta di sfilate. Dopo aver sorpreso gli ospiti della sua sfilata Dior Uomo Primavera/Estate 2024, in cui i modelli emergevano dal pavimento, come da terra, attraverso botole nascoste, il designer britannico ha scelto di tornare a una maggiore semplicità. E poiché conosciamo la sua ossessione per le collaborazioni artistiche, ha dato spazio al lavoro del ceramista sudafricano Hylton Nel. Le silhouette hanno sfilato sublimate da gigantesche sculture con gli stravaganti disegni e animali dell'artista.
Ceramica! Gioco!
«In questa collezione ho voluto concentrarmi sull'esperienza dei laboratori e degli artigiani che lavorano per la Maison», afferma Kim Jones nel comunicato stampa della sfilata Dior. «La storia raccontata è quella di Christian Dior e dei suoi successori, che qui si interseca con la vita del ceramista Hylton Nel». In linea con questa logica, le opere intriganti e giocose dell'artista sono state “infuse” nella maglieria, attraverso disegni e stampe. Abbiamo trovato il suo tocco anche sugli stivaletti in stile biker. Ogni silhouette richiamava i codici della ceramica, attraverso la forma e il design meticoloso associato al patrimonio della maison.
Il cappotto proveniente dalla storia
Kim Jones ha colpito nel segno: oltre a completi impeccabili e dai volumi arrotondati che aggiungono un tocco di morbidezza, ha scelto di impreziosire la sua collezione con accenti couture. Ecco perché, dopo aver scoperto il bozzetto di un cappotto (mai disegnato) realizzato da Yves Saint Laurent per l'autunno-inverno 1958-1959, lo stilista britannico ha deciso di crearlo per la prima volta. La firma di Yves Saint Laurent su Dior si ritrova anche nei graziosi colletti foulard a fantasia indossati da alcune modelle. Lo stilista li aveva introdotti per la prima volta in una linea negli anni '60.
La sella della passione
Gli accessori giocano un ruolo importante in questa collezione. Soprattutto uno di essi: la Saddle, icona della Maison da oltre venticinque anni. È disponibile in diverse misure, in tonalità morbide e sabbiose, ma anche sublimemente impreziosita da motivi di borchie. Poi ci sono i cappelli a cloche indossati dalle modelle, disegnati dal grande Stephen Jones e realizzati a mano all'uncinetto in collaborazione con Earth Age, un'azienda sudafricana con sede a Città del Capo. Infine, gli zoccoli, rivisti e corretti dall'occhio di Kim Jones, che portano il loro quoziente di moda a nuove vette trasformandosi in stivaletti.
In prima fila
Kate Moss, Demi Moore (e il suo cane), Bad Bunny, Arnaud Valois, Diplo... Celebrità di tutto il mondo si sono riunite per assistere alla sfilata Dior Homme primavera-estate 2025 di Kim Jones, una delle più attese della settimana della moda maschile.
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Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Vogue.fr
