MFW

Le palme della sua amata Pantelleria nella sfilata Uomo di Giorgio Armani

A quasi 90 anni, Giorgio Armani porta alla Milano Fashion Week l'isola che da sempre lo ispira, permettendo a un'eleganza effortless di custodirne la natura selvaggia
Giorgio Armani
Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

La sfilata Uomo di Giorgio Armani primavera estate 2025 è sublimazione pantesca: dalla solidità delle sue palme ultracentenarie alla leggerezza aeriforme dei capi in passerella.

«[…] Così mi sono regalato questa casa, che nel tempo è diventata una tenuta con una vera e propria oasi di cui oggi vado molto fiero e che comprende cactus locali, piante profumate di tiarè, siepi di gelsomini, cespugli di rose, cipressi rari e persino alcune palme centenarie, salvate dall’abbattimento, provenienti da Villa Tasca, vicino a Palermo», raccontava Giorgio Armani della sua amata Pantelleria nell'intervista a Vogue Italia. Svettano sul mare aperto, le sue palme, dalle fronde leggere che si lasciano cullare dal vento. Si mescolano a una natura poco gentile, sull'isola vulcanica. Fanno da elemento di rottura, in mezzo a una vegetazione tipicamente più chinata a terra. Loro cercano l'azzurro del cielo, di giorno, il beige caldo della sera o la notte più buia, in un angolo di mediterraneo dove le stelle brillano più che mai, indisturbate.

Dalla sfilata Uomo Giorgio Armani primavera estate 2025

Victor VIRGILE/Getty Images

Dalla sfilata Uomo Giorgio Armani primavera estate 2025

Victor VIRGILE/Getty Images

Dalla sfilata Uomo Giorgio Armani primavera estate 2025

Victor VIRGILE/Getty Images

Dalla sfilata Uomo Giorgio Armani primavera estate 2025

Victor VIRGILE/Getty Images

Dalla sfilata Uomo Giorgio Armani primavera estate 2025

Pietro D'Aprano/Getty Images

Dalla sfilata Uomo Giorgio Armani primavera estate 2025

Pietro D'Aprano/Getty Images

Così Giorgio Armani ha racchiuso i colori e la natura pantesca nella collezione uomo primavera estate 2025, dal lusso – più che silenzioso – scivolato, come le sue silhouette. Un lezione sulle costruzioni morbide, o meglio, decostruzioni: le giacche si liberano di revers e colletti, i pantaloni cadono senza sforzo sulle caviglie all'aria, le fodere interne delle borse diventano esse stesse borse. Sui pantaloni crescono impertubate le sempreverdi pennate care allo stilista italiano, e si infilano in morbidi scarponcini che si appoggiano al piede come fossero fusti nel mezzo del loro processo di disseccazione naturale.

Dalla sfilata Uomo Giorgio Armani primavera estate 2025

Victor VIRGILE/Getty Images

Dalla sfilata Uomo Giorgio Armani primavera estate 2025

WWD/Getty Images

Dalla sfilata Uomo Giorgio Armani primavera estate 2025

Estrop/Getty Images

La fluidità dei capi è ricreata tramite preziosi tessuti in seta, come quando di sera il mare ricorda uno specchio d'olio su cui si riflettono le mille luci sfumate del tramonto. Non ci sono colori vivaci, come a Pantelleria è tutto muted, il volume è abbassato. Grezzo come il primo impatto con l'isola, il lino si fa camicia estiva. Chi è stato a Pantelleria lo sa: regala sensazioni che a volte solo l'arte sa digerire, come – sulla soglia del suo 90esimo compleanno – Giorgio Armani ha dimostrato.

Dalla sfilata Uomo Giorgio Armani primavera estate 2025

Estrop/Getty Images

Dalla sfilata Uomo Giorgio Armani primavera estate 2025

Pietro D'Aprano/Getty Images

Dalla sfilata Uomo Giorgio Armani primavera estate 2025

Pietro D'Aprano/Getty Images

Dalla sfilata Uomo Giorgio Armani primavera estate 2025

Victor VIRGILE/Getty Images

Leggi anche:

Vuoi ricevere tutto il meglio di Vogue Italia nella tua casella di posta ogni giorno?